Arriva Ghost Rider! Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. ritorna con una première che ridefinisce totalmente lo status quo della serie e mette tantissima carne al fuoco per gli episodi futuri.

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Dopo lo spiazzante finale della scorsa stagione – con morti strazianti e un salto temporale che faceva presagire il peggio – e con l’annuncio del nuovo, incredibile protagonista, la première di Agents of S.H.I.E.L.D. era sicuramente tra le più attese di questo settembre televisivo. Ora che l’episodio è andato in onda, abbiamo finalmente un quadro più chiaro del nuovo status quo e tantissima carne al fuoco per la nuova stagione. Ma andiamo con ordine, che c’è tantissimo di cui parlare.

Civil War Aftermath

Il primo, grande cambiamento che salta agli occhi è la nuova organizzazione dello S.H.I.E.L.D., che dopo la ratificazione degli Accordi di Sokovia durante Captain America: Civil War – e dopo il definitivo smantellamento dell’HYDRA – è tornato ad operare alla luce del sole. Ahinoi, per l’opinione pubblica Coulson è morto durante la Battaglia di New York, il che costringe il nostro amato ex-direttore a tornare ad operare sul campo, nell’ombra, lasciando il comando a un nuovo, misterioso individuo.

agents of S.H.I.E.L.D. 4x01 the ghost recensione

Gli equilibri all’interno del Team Coulson sono così notevolmente cambiati, dando forse uno slancio ulteriore alle dinamiche tra i personaggi. Chi si sarebbe mai aspettato, ad esempio, uno scontro aperto tra May e Simmons? Eppure nel nuovo S.H.I.E.L.D. accade anche questo, con la nostra scienziata preferita che cerca di sfruttare la fiducia che il nuovo Direttore ha in lei, rischiando però di perdere quella dei compagni.

Se con la già citata May lo scontro è faccia a faccia, con Fitz il contrasto è molto più sottile e ambiguo: da una parte la loro relazione prosegue, pur con le difficoltà date dal rapporto lavorativo, ma dall’altra Fitz è ben conscio che lo stretto rapporto di Jemma con il nuovo Direttore è potenzialmente pericoloso. Soprattutto ora che lo stesso Leo si trova a dover mantenere un segreto: il dottor Radcliffe infatti, come avevamo visto nello scorso season finale, ha creato Aida, un avanzatissimo androide con sembianze umane (e con le fattezze di Madalena di Galavant). Gli appassionati di fumetti sanno già che ci troviamo di fronte a un Life Model Decoy, e questo potrebbe avere un grosso impatto sui futuri eventi della serie (basti pensare a cosa è successo l’ultima volta che due scienziati hanno dato vita a un’intelligenza artificiale avanzata).

In tutto ciò, Coulson e Mack fanno squadra sul campo, facendosi aiutare da un team di agenti addestrati da May e da alcuni Inumani registrati (che hanno cioè firmato gli Accordi di Sokovia e che quindi sono formalmente schedati dal governo), tra cui spicca la nostra Yo-Yo.

agents of S.H.I.E.L.D. 4x01 the ghost recensione

In tutto ciò, noterete, manca qualcuno, ma ce ne occuperemo tra poco. Quello che per il momento vale la pena notare è che i nuovi rapporti tra gli ex-membri del Team Coulson sono ben costruiti e potenzialmente molto interessanti: gli eventi della scorsa stagione hanno messo a dura prova il team, e la situazione attuale è la naturale evoluzione di quelle situazioni. Nelle ultime due stagioni di Agents of S.H.I.E.L.D. gli autori hanno fatto un grande lavoro sui personaggi, e si vede: ognuno di loro cambia, evolve – sia nel proprio intimo sia nei rapporti con i comprimari – restando però sempre coerente con se stesso e le proprie radici. Applausi.

Going Rogue

Nel round up di poco fa, mancava all’appello Daisy: la nostra Inumana preferita è ormai conosciuta con il suo nome di battaglia Quake (che poi è il nome che ha anche nei fumetti) ed è una fuggitiva ricercata dallo S.H.I.E.L.D., come il “teaser” dello scorso finale ci aveva suggerito.

Ancora scossa dal controllo mentale di Hive, e profondamente in colpa per la morte di Lincoln (che, pure, non è da imputare a lei), la ragazza si è data alla macchia, continuando a fare del bene ma in clandestinità. Daisy rifiuta ogni legame con lo S.H.I.E.L.D. e i suoi vecchi compagni, un po’ per proteggerli da quello che i suoi poteri possono fare, un po’ per proteggere se stessa: per sua stessa ammissione, essere sola fa sì che non abbia niente da perdere. Essere una vigilante indipendente le dà la possibilità di immolarsi per la causa, e il primo scontro con Ghost Rider ce lo dimostra.

È forse proprio Quake il punto debole di questa première: sebbene le motivazioni che la spingono siano valide e chiare, lo sviluppo del personaggio sembra forse un po’ troppo forzato. Una così lampante voglia di morire, perché di questo si tratta, l’avevamo vista sì nel finale della scorsa stagione, ma nell’ottica complessiva del personaggio viene un po’ a cozzare con quello che Daisy è stata fino al momento della possessione da parte di Hive. Un cambiamento, insomma, così forte e radicale da sembrarci troppo repentino.

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He burns your soul

Non possiamo non soffermarci su colui che dà il sottotitolo a questa stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.. Ghost Rider fa il suo ingresso in scena in questo primo episodio, e già notiamo un lato positivo: non si tratta di Nicholas Cage.

Il timore alla vigilia era tanto, vuoi per la resa puramente tecnica (si tratta pur sempre di un teschio in fiamme, non semplicissimo da rendere in CGI senza scadere nel pacchiano), vuoi per il tipo di personaggio, all’apparenza più adatto a una serie Netflix piuttosto che a Agents of S.H.I.E.L.D.; ma possiamo dire, al termine di questo primo episodio, che le impressioni sono state più che positive. Robbie Reyes si dimostra da subito un personaggio complesso, costantemente diviso tra la sua parte umana e quella demoniaca, con un’idea di giustizia molto più simile a quella del Punitore che a quella di Daisy: proprio con lei avviene il primo scontro di questa stagione, e chissà che i due personaggi, accomunati dall’essere attualmente outsider, non possano ritrovarsi a fare squadra. Anche dal punto di vista tecnico non possiamo lamentarci: i timori della vigilia non sembrano essere fondati, sia il teschio che la Dodge Charger sono resi in maniera soddisfacente. Speriamo solo che non abbiano esaurito tutto il budget per fare colpo in questo primo episodio.

Ovviamente l’arrivo di Ghost Rider apre Agents of S.H.I.E.L.D. a tutta una serie di trame sovrannaturali che ben si sposano con il film in arrivo, Marvel’s Doctor Strange, e con il nuovo corso dell’Universo Cinematografico Marvel. Ma quello che, nei fatti, questa nuova svolta della trama andrà ad aggiungere alla serie, ancora non è dato saperlo: di sicuro, però, questo avvio promette bene.

Concludendo, Agents of S.H.I.E.L.D. inizia la nuova stagione con quattro porcamiseria: un ottimo calcio d’inizio che definisce lo status quo in cui andremo a muoverci e che mette tantissima carne al fuoco per gli episodi futuri. Peccato per lo sviluppo forzato del personaggio di Quake, l’unica cosa che al momento abbassa il punteggio complessivo: confidiamo però negli episodi successivi per colmare la lacuna. Bentornati, Agenti!

4

 

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