SKAM Italia1×01 Sembri una Pu***na

Season Premiere Il remake made in Italy dell'acclamata serie norvegese arriva su TIM Vision, introducendoci a una trama per adesso ancora poco intrigante e portando con sé un nuovo modo di seguire (e vivere) i teen drama.

6.3

In principio era SKAM, serie televisiva norvegese in perfetto stile teen drama, apprezzata per un format innovativo e un fedele realismo che hanno portato i suoi spettatori a considerarla un capolavoro del genere. L’attenzione mediatica c’è, ma non è altissima, eppure il progetto di cui si fa portatore lo show, quello di rappresentare il mondo giovanile dall’interno, comincia a incuriosire anche i tecnici del settore e le case di produzione, portando alla firma dei contratti per la realizzazione di una serie di remake da parte di diverse nazioni: Stati Uniti, Spagna, Germania, Francia, Paesi Bassi e Italia.

Nel nostro Paese, una serie dal carattere così spiccatamente teen e dal concept così inusuale si va ad inserire in un panorama televisivo fossilizzato su alcuni generi (quello malavitoso e la fiction per famiglie, in primis) dai quali fatica ad allontanarsi per dirigersi verso nuovi orizzonti, che rimangono per lo più inesplorati, se non fosse per dei timidi tentativi fatti nel corso degli ultimi anni. Proprio per questo, vedere la serialità italiana alle prese con format nuovi suscita certamente una buona dose di curiosità, che va tuttavia di pari passo con il timore – decisamente affrettato, ma altrettanto giustificato – di non riuscire a cogliere l’occasione nel modo giusto o di non sapere come gestire la novità che si ha tra le mani.

La peculiarità più evidente – e forse anche la più chiacchierata – di SKAM è la modalità di fruizione, rimasta invariata nel passaggio dalla produzione norvegese a quella italiana, a cura di TIM Vision: i singoli episodi non sono altro che i raccoglitori delle clip uscite nel corso della settimana, in giorni e orari ben precisi che sono quelli in cui, nella fictio narrativa, la scena in questione è ambientata. Questo permette una vera e propria visione interattiva, in cui lo spettatore può seguire in diretta le vicissitudini dei personaggi, che possiedono addirittura dei profili social nella realtà, sui quali vengono postate foto che, insieme alle chat pubblicate sul sito ufficiale, permettono di vedere concretamente le loro interazioni anche quando esse accadono off-screen.

La quarta parete è prepotentemente infranta, la storia viene portata nella dimensione liquida – ma pur sempre reale – di Internet e il confine tra personaggi fittizi e profili sui social network è inesistente. Nonostante possa sembrare un’astuta strizzata d’occhio ai fan, c’è quasi dell’avveniristico in questa formula, nell’aver individuato un metodo tanto impensabile quanto banale per rivolgersi con quanta più naturalezza possibile al proprio pubblico e tenerlo in contatto costante con il prodotto; tuttavia, se da un lato c’è chi pensa che questa possa essere la tv del futuro, dall’altro non bisogna perdere di vista l’ambientazione e i toni dello show, nonché il target al quale si vuole rivolgere.

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Intuiamo già da questi primi venti minuti che la serie non commetterà questo errore: la consapevolezza del proprio pubblico, con le sue fasce d’età e i suoi bisogni, è ciò che permette a SKAM Italia di non scervellarsi per trovare trame elaborate e sorprendenti e di adagiarsi invece su una storyline che, almeno per il momento, non ha nulla di audace o innovativo e che a lungo andare rischia di azzerare l’attenzione e l’interesse dello spettatore. L’obiettivo quasi morboso di rappresentare la vita quotidiana di ragazzi comuni, così da aumentare ulteriormente l’immedesimazione di chi guarda, rischia inoltre di essere raggiunto soltanto parzialmente. Sebbene l’operazione di dipingere con realismo la quotidianità degli studenti venga portata avanti piuttosto bene in questo primo episodio, alcuni dialoghi o azioni dei personaggi cadono nel ridicolo (“gemelli di nome“, davvero?) e sembrano riallacciarsi più a luoghi comuni o esigenze narrative piuttosto che ai concreti comportamenti degli adolescenti odierni.

A proposito dei personaggi, la conoscenza che ne facciamo in questo pilot è, comprensibilmente, limitata e superficiale e ci impedisce di cogliere qualsiasi sfumatura che sia sintomo di una scrittura accurata e tridimensionale. La protagonista è Eva (Ludovica Martino), studentessa sedicenne di un liceo romano, fidanzata con Giovanni (Ludovico Tersigni), con il quale apparentemente si trova in perfetta sintonia. Eva è una sorta di outsider a scuola e, oltre a Giovanni, gli unici contatti che ha sono con l’amico di lui, Martino (Federico Cesari), e altri pochi studenti, prima di conoscere nelle scene finali dell’episodio Eleonora (Benedetta Gargari), una nuova arrivata che sembra destinata a stringere un solido rapporto con la protagonista. Se per quanto riguarda la scrittura possiamo sperare in un miglioramento man mano che la stagione prenderà una direzione più precisa, a deludere è il casting di attori più che maggiorenni che, al di là della recitazione per il momento piuttosto mediocre, non sono molto credibili nei panni di studenti della terza superiore.

Ma quindi, se la trama e i personaggi sono così generici, quand’è che finisce SKAM e inizia SKAM Italia? Se, a differenza di chi scrive, avete visto la serie norvegese, di certo saprete rispondere con precisione a questa domanda. Stando alle dichiarazioni del regista Ludovico Bessegato, l’idea di partenza è quella di ripercorrere fedelmente le storyline e le scene iconiche della serie originale, calandole tuttavia nel contesto nazionale per renderle più vicine allo stile di vita, ai gusti e alle abitudini degli adolescenti italiani.

Già nel primo episodio questo italian washing è palese, tra il monologo introduttivo, che ci ripropone la classica critica nostrana al sistema educativo e agli studi classici, e alcuni riferimenti inaspettati – come quello all’alternanza scuola-lavoro – che ci fanno sorridere. Tuttavia, l’interessante lavoro di adattamento della narrazione norvegese all’ambiente e alla cultura italiani potrebbe non essere sufficiente, per alcuni, a giustificare la necessità di questo remake: sta di fatto che, vuoi per la curiosità di vedere come è stata trasposta la serie originale, vuoi per il desiderio di avvicinarsi a un prodotto che prima non si conosceva, le ragioni per attirare un discreto pubblico, nonostante la campagna promozionale praticamente inesistente, ci sono tutte.

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
6.3/10

In breve

Nonostante sia già evidente l’obiettivo di dipingere il mondo giovanile con una buona dose di realismo, il pilot di SKAM Italia dimostra un carattere principalmente introduttivo, con una trama teen che per il momento non suscita grande interesse e dei personaggi ancora soltanto abbozzati. Una sufficienza d’incoraggiamento, dovuta principalmente alla novità di format portata dalla serie.

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Porcamiseria

6.3

Nonostante sia già evidente l'obiettivo di dipingere il mondo giovanile con una buona dose di realismo, il pilot di SKAM Italia dimostra un carattere principalmente introduttivo, con una trama teen che per il momento non suscita grande interesse e dei personaggi ancora soltanto abbozzati. Una sufficienza d'incoraggiamento, dovuta principalmente alla novità di format portata dalla serie.

Storia 6.5 Tecnica 6.5 Emozione 6
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