Le azioni di Rebecca fungono da spinta per un episodio in cui gli unici momenti interessanti sono legati a Polaris e Marcos. Ma l'azione latita e l'interesse per molte sottotrame pure.
Mentre i mutanti clandestini sono costretti ad affrontare lo stato della loro causa, ci viene offerto un ritratto affascinante della carismatica leader della Cerchia Interna.
Le impronte del passato condizionano il presente dei protagonisti di questo episodio, rivelando ricordi e traumi cruenti. Se la rete clandestina di mutanti non se la passa bene, anche nella Cerchia Interna cominciano a nascere le prime crepe.
Le conseguenze delle azioni della Cerchia Interna coinvolgono tutti i protagonisti, mettendo in moto sottotrame che potrebbero cambiare definitivamente il volto della serie.
Se dessero un Emmy per il personaggio più antipatico, i candidati sarebbero tutti in questo episodio di The Gifted. Un piccolo passo falso per una buona serie che deve provare a ritrovare la sua identità.
Il ruolo genitoriale, i muri che dividono invece di proteggere, il miglior modo di gestire la diversità. Questo e altro in un episodio di The Gifted ben calibrato che inizia a rimuovere le poche note che ci avevano fatto storcere il naso.
Un secondo episodio con poca azione e parecchia introspezione ci porta ad approfondire gli stati d'animo di personaggi principali e secondari. Disperazione e disorientamento minano gli animi e rischiano di essere motori di sviluppi pericolosi.
Riprendiamo a seguire le vicende della Rete Mutante. Sono trascorsi sei mesi: dove si trovano, fisicamente ed emotivamente, i personaggi che abbiamo imparato ad apprezzare? E chi è Reeva?
La lentezza della narrazione comincia ad appesantire la serie, pur non intaccandone le velleità estetiche. Una coppia di episodi che non dice molto ma lo fa molto bene.
Due episodi densi di emotività per un ritorno e un addio che mostrano qualche punto debole della serie ma anche una grande prova di recitazione dei protagonisti.
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