The Gifted2×07 No Mercy

Mentre i mutanti clandestini sono costretti ad affrontare lo stato della loro causa, ci viene offerto un ritratto affascinante della carismatica leader della Cerchia Interna.

7.5

La Cerchia Interna continua a rosicchiare spazio e interesse ai Mutanti Clandestini nella nuova puntata di The Gifted (dedicata alla memoria di Stan Lee), che dipinge un baratro sempre più profondo per i secondi senza però risparmiare sorprese splatter ai secondi.

ATTENZIONE! Oltre questo punto ci sono spoiler che potrebbero essere rivoltati contro di voi!

Come suggerito dal flashback iniziale, ambientato otto anni prima, la protagonista dell’episodio è Reeva, il cui passato mostra una persona diversa rispetto a quella che siamo abituati a conoscere. Tuttavia, lo scopo di questi momenti di apertura alle biografie dei personaggi è farci vedere più quanto è rimasto delle persone che erano che non quanto è cambiato nelle persone che sono diventate.

L’introduzione di Ronaldo Quinn ha infatti l’effetto di dare senso alle parole della leader della Cerchia, quando sottolineava i duri sacrifici che tutti i componenti stavano affrontando, lei compresa. Sotto la scorza da dura e un potere davvero mostruoso, Reeva ha comunque un cuore pulsante che non batte solo per la causa mutante, ma ha spazio – pur limitato – per l’amore verso un semplice sapiens (nonostante sia consapevole di doverlo abbandonare una volta concluso il piano).

Il cinico pragmatismo della donna, però, non è privo di morale e tende a evitare la violenza qualora non necessaria; Reeva ha vissuto sulla sua pelle la dolorosa esperienza dello scontro macchiato di sangue e sebbene ciò abbia mosso l’animo della mutante verso coloro che prima riteneva possibili interlocutori, non lo ha fatto indiscriminatamente cedendo a un immotivato ricorso alla brutalità. Il suo dolore è quindi sincero quando vede fallire miseramente la prospettiva di un piano senza colpo ferire, schiacciato dalla pressante schizofrenia di Rebecca, incapace di mantenere il controllo dopo anni passati a soffrire per mano di chi la odia, tanto da sfogarsi contro chi con quel dolore non c’entra nulla.

La cieca pazzia della giovane mutante speriamo non lasci indifferente Andy, che finora l’ha seguita come un cagnolino, imbastendo una relazione tra ragazzini che ha solleticato più i nostri istinti omicidi che non quelli di Rebecca. Intanto è giunto il momento del confronto tra ClariceJohn, che col pretesto dello spostamento di Reed, si trovano ad affrontare faccia a faccia il non ottimo stato di salute dei mutanti clandestini, vessati e costretti a lottare su tre fronti: l’intolleranza dei sapiens (nella fattispecie dei Purifier), l’intransigenza della Cerchia Interna e l’isolazionismo dei Morlock, che pur non essendo avversari di certo non rientrano nella conta degli alleati.

La spietata analisi delle condizioni della causa clandestina fatta da Blink colpisce per la sua lucidità e realismo, ma la donna continua ad avere un atteggiamento che non è tra i più conciliatori, vanificando a volte le sue buone argomentazioni. Gli Strucker sono alle prese col trasferimento di Reed per metterlo in sicurezza e per l’ennesima volta ci propinano il pippone della famiglia unita che ormai ha un po’ stancato (anche il trauma di Lauren rispetto ai fatti di Atlanta sta perdendo pian piano di significato se buttato lì di tanto in tanto per fare dramma).

L’idea di ricorrere all’aiuto della vecchia assistente del padre di Reed suona più come palliativo e pretesto per annacquare la trama e, onestamente, questo segmento sta perdendo di mordente per potersi permettere una deviazione senza sbocco e con un panorama non attraente. E a proposito di prospettive simili, OVVIAMENTE elettroencefalogramma semi-piatto per l’evoluzione dell’arco narrativo di Jace Turneril cui unico merito è aver messo in luce la qualità dei rapporti media-Purificatori e l’introduzione del nuovo personaggio Benedict Ryan (interpretato da Peter Gallagher).

Dal punto di vista tecnico la rapina, per quanto inserita in scelte visive ormai abusate, risulta piacevole, così come il resto della puntata, che occupa buona parte del tempo a tratteggiare coerentemente alcuni personaggi principali, facendo un ottimo lavoro soprattutto con Reeva e con Esme.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.5/10

Summary

L’approfondimento sulla personalità di Reeva è curato e interessante, regalandoci lo spaccato di un personaggio segnato dal dolore ma non privo di scrupoli. L’interesse finisce inevitabilmente per sbilanciarsi verso i cattivi che non per l’ennesima diatriba tra i buoni, o per l’ancora inutile Turner.

Porcamiseria

7.5

L'approfondimento sulla personalità di Reeva è curato e interessante, regalandoci lo spaccato di un personaggio segnato dal dolore ma non privo di scrupoli. L'interesse finisce inevitabilmente per sbilanciarsi verso i cattivi che non per l'ennesima diatriba tra i buoni, o per l'ancora inutile Turner.

Storia 7.5 Tecnica 7 Emozione 8
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