Un viaggio all'interno di una realtà parallela a quella di Scandal ci offre una serie di situazioni paradossali che strappano qualche sorriso. Il destino di Olivia e gli altri personaggi è però segnato e, nonostante punti di partenza differenti, è destinato a concludersi allo stesso modo.
Mentre seguiamo la corsa alla sopravvivenza di Huck, gli altri gladiatori sono racchiusi in una gabbia di sentimenti asfissiante. La disperazione di Quinn, il rimorso di Abby e il risentimento di Olivia svaniranno solo quando Huck raggiungerà la salvezza. Un episodio introspettivo, concentrico e rivelatore di tutti quei rapporti interpersonali, rimasti in sospeso.
Abby viene soggiogata dalla misteriosa organizzazione che si cela dietro l'omicidio di Frankie Vargas. L'iniziale paura e la brutalità dello scorso episodio sono solo alcune delle parti di un lungo e sofferente viaggio che, suo malgrado, spingerà la donna a essere ciò che non è mai stata.
Olivia è determinata ad uccidere suo padre, a suo parere l'unico vero ostacolo che la separa dallo Studio Ovale. Huck è però convinto che dietro le azioni di Eli si celi qualcosa di molto più grande. La sua storia d'amore con Meg sarà fondamentale per la rivelazione del traditore che, fin dall'inizio, ha giocato più di un ruolo.
Scandal decide di osare e tornare sui suoi passi mostrandoci ancora una volta la campagna elettorale e la notte delle elezioni da una nuova, inedita prospettiva. Le rivelazioni dell'episodio nascondono una verità ben più grande, territorio di sacrificio e sofferenza.
Un nuovo episodio concentrico su un unico personaggio chiave. Se però nell'ultimo atto, avevamo subito il fascino della complessità caratteriale di Cyrus, qui l'unica cosa che subiamo è l'impaziente noia di vedere alcune dinamiche ripetersi in modo ciclico. Anche se qualcosa sembra mutare nel castello del potere di cui Eli non è più re, la performance patetica di Jake Ballard si impone, in modo prepotente, sulla scena, ponendo nell'oblio ogni elemento positivo.
Cyrus Beene è in prigione. Forse era uno scenario che mai pensavamo di poter vedere in Scandal. Cyrus, colui che manipola e coordina ogni aspetto del potere, ora diviene vittima del suo stesso schema comportamentale. Intrappolato nei rapporti di forza di quel sistema, in cui era parte integrante, oscilla tra la disperazione e un forte desiderio di rivalsa. Tra alleanze poco edificanti e un incredibile plot twist, le sorti dello Studio Ovale sono tutte ancora da definire. Il tempo di Cyrus è davvero scaduto?
L'ascesa e la caduta di Cyrus Beene in quaranta imperdibili minuti. Scandal torna con prepotenza ai fasti delle prime stagioni e ci regala un episodio tra i migliori di tutta la serie.
Finalmente veniamo a conoscenza del vincitore delle elezioni presidenziali: Frankie Vargas. Ma nel giro di pochi minuti, tutto lo scenario politico cambia e il futuro della Casa Bianca appare più che compromesso. Per Olivia Pope è giunto il momento di indossare il cappello bianco, ritornare alla base e provare la verità, insieme ai suoi gladiatori. Sembra quasi un ritorno alle origini? Bene, non chiedevamo altro.
Gli ultimi due episodi della quinta stagione di Scandal si basano, quasi esclusivamente, sulla scena politica, caratterizzata, però, da dinamiche personali, inaspettate e pericolose.
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