Crudo. Micidiale. Mozzafiato. Adrenalinico. Commovente. Tutto. Il season finale di questa seconda stagione di The 100 è semplicemente questo: uno dei migliori season finale di sempre.
Lo scontro finale tra Sky People e Mount Weather è arrivato e Clarke, dopo il tradimento di Lexa e dei grounders, è disposta a tutto pur di salvare la sua gente.
La situazione all’interno della struttura è sconvolgente: quasi tutti sono stati fatti prigionieri e, dato che il sangue degli Sky People è necessario per la sopravvivenza degli abitanti di Mount Weather al di fuori della struttura, vengono tutti ammanettati per essere uccisi.
Octavia intanto cerca di proteggere se stessa e Maya da un attacco imminente dalle forze della struttura e ogni scena in cui è presente la qualifica senza dubbio come il personaggio più riuscito della serie. La sua evoluzione dal primissimo episodio è a dir poco sconcertante: da giovane ragazza ribelle ed indifesa quale era, è diventata una vera e propria guerriera pronta a morire per i valori in cui crede e per salvare i suoi amici. Octavia è probabilmente l’unico personaggio a non esser mai venuto a patti col nemico, a non aver tradito chi riponeva fiducia in lei, ma soprattutto a non essere disposto a sacrificare la vita dei suoi compagni per il bene comune. Il suo voler essere diversa dalla massa l’ha portata infatti ad avere una morale inattaccabile. Perciò mi sentirei di dare un bel 10 e lode alla nostra guerriera preferita.
Clarke, che già convive con il senso di colpa per ciò che ha fatto accadere alla sua gente, sa che dovrà ricorrere a misure estreme per questa disperata missione di salvataggio. Lei e Bellamy, dalla stazione di controllo di Mount Weather, vedono infatti cosa sta succedendo ai loro amici e alle proprie famiglie. Quando infine realizzano che nessun tipo di soluzione umana può essere possibile, arrivano a una decisione a dir poco assurda: rilasciare le radiazioni – da cui la struttura è solitamente protetta – nell’unico piano in cui tutta la popolazione è stata raccolta, provocando la morte di tutti gli abitanti di Mount Weather (compresi uomini, donne e bambini innocenti). Ciò comporta per forza di cose anche la morte di Maya, colei che fin dall’inizio ha protetto e aiutato tutti loro.
Tutti gli altri, ovviamente immuni alle radiazioni, sono adesso liberi di tornare a casa, ma a un prezzo veramente elevatissimo.
Nel frattempo Jaha e John sono alla ricerca della City of Light e dopo svariate vicissitudini in mare arrivano su una misteriosa isola, dove si dividono. Mentre John scopre un rifugio con al suo interno macchine, cibo e tanto altro ancora, Jaha si imbatte in quella che sembrerebbe una comunissima villa. Al suo interno però trova un ologramma, il quale gli spiega che lo stava aspettando e mostra lui il missile attraverso cui si era dato la spinta per scendere sulla Terra.
Questa sarà senza dubbio una delle basi per le storyline della terza stagione, e se queste sono le premesse, davvero non vedo l’ora.
Gli autori in questo episodio hanno attuato scelte davvero rischiose: sebbene Clarke e tutti gli altri siano già arrivati ad uccidere, ma sempre perché costretti, qui parliamo di un vero e proprio sterminio. Non so come il pubblico in generale possa aver accolto la cosa, ma io personalmente l’ho trovata un’idea pazzesca. Credo sia stata rappresentata perfettamente quella che è una vera e propria situazione di guerra, dove si è costretti a prendere delle decisioni difficili – che possono portare a conseguenze anche catastrofiche – e in seguito portarsi dietro per sempre il peso di ciò che si è commesso. La scena finale in cui Clarke decide di andare via per non convivere con i sensi di colpa è sicuramente un ottimo spunto di riflessione che, se sviluppato bene, può davvero portare ad una grandissima storyline nella prossima stagione.
Ho deciso perciò di assegnare all’episodio 5 porcamiseria su 5, ne ho amato davvero ogni singola scena. Ogni personaggio ha avuto un ruolo decisivo all’interno della trama e io stesso ho vissuto la puntata con un’ansia tremenda. Ciò non accadeva dalla sparatoria di Grey’s Anatomy, quindi credo possiate immaginare.
Per quanto riguarda la stagione, affiderei invece 4 porcamiseria su 5 per l’evoluzione compiuta da tutti i personaggi, anche se alcuni potevano decisamente essere gestiti meglio. Nel complesso, un grande salto qualitativo in avanti rispetto alla prima stagione, con storie più definite e più avvincenti. Sono già in astinenza.
Porcamiseria
Ti è piaciuto l'episodio?
