Fallen è senza ombra di dubbio l’ultima prova che ci serviva per capire che The 100 vuole a tutti i costi scrollarsi di dosso quell’immagine di serie adolescenziale degli esordi. Nonostante le varie polemiche sorte per l’uscita di scena di due dei personaggi principali, quali Lincoln e Lexa, Jason Rotenberg ha portato la serie ad un livello che nessuno si sarebbe mai aspettato.
La trama appare ancora profondamente complessa e frammentata in tante piccole storyline, ma gli ultimi minuti fanno finalmente presagire che tutti i pezzi di questa terza intensa stagione stanno per ricomporsi. Le protagoniste assolute dell’episodio sono tre grandi donne: Octavia, Raven e Ontari.
La prima deve fare i conti con la scomparsa di Lincoln che la rende più spietata che mai e che provoca una frattura in apparenza insanabile col fratello, la seconda lotta con tutte le sue forze per sfuggire al controllo di A.L.I.E., mentre la terza è così assettata di potere da violare qualsiasi tipo di “tradizione”, piegando il resto degli ambasciatori al proprio volere. La situazione è piuttosto drammatica e continua a muoversi con estrema rapidità: Pike sembra inarrestabile ed inizia la ricerca dei “traditori”, ma cade nella trappola di Bellamy e si lascia catturare con estrema facilità dai grounders. Un piano apparentemente improvvisato che si risolve in una vittoria apparente nel giro di qualche minuto. Il tutto è decisamente poco credibile per i ritmi e le dinamiche a cui The 100 ci ha abituato, specialmente dopo averci presentato Pike come uno spietato soldato con una determinata esperienza. Kane, di nuovo al comando, condurrà perciò Pike a Polis insieme ai grounders, ma quali saranno le sorti del tredicesimo clan ora che Lexa è deceduta? Visto l’atteggiamento di Ontari è necessario aspettarsi di tutto.
Dall’altra parte vediamo come Jaha sia così annebbiato dall’operato di A.L.I.E. da ricorrere anche alla violenza per poter assumere il controllo di Arkadia. La lotta di Raven sembra vana quando A.L.I.E. le fa rivivere tutto il dolore della sua vita – una delle scene più strazianti che la serie ci ha presentato fino ad adesso – e assume il totale controllo delle sue azioni. Abby si rifiuta di assecondare le richieste di Jaha, ma si vede costretta ad ingerire la chiave quando la vita di Raven è in pericolo. Arkadia è ormai sotto il controllo di A.L.I.E., tutti sembrano essere appagati dalla scelta di entrare nella City of light, ma Jasper non demorde. Il giovane si rende conto che non c’è più speranza per lui all’interno dell’accampamento e decide di scappare portando Raven con sé.
Il breve incontro finale con Clarke e i rapidi aggiornamenti che i due si danno sono senza dubbio un primo tentativo di ricongiungere i diversi pezzi del complicatissimo puzzle costruito in questa stagione, ma la fuga dei tre e “l’inseguimento” di Jaha ed Abby ci riserveranno sicuramente delle grandi sorprese.
La velocità con cui si sta muovendo questa terza stagione è un’arma a doppio taglio: da un lato ogni episodio è caratterizzato da un dinamismo eccezionale che permette allo spettatore di vivere ogni appuntamento con la serie col fiato sospeso, dall’altro le storyline cambiano così rapidamente che la confusione generale non tarda mai ad arrivare. Dopo la morte di Lexa e di Lincoln, adesso anche il regno del terrore di Pike sembra essersi distrutto in una manciata di secondi – e noi che ipotizzavamo un epico scontro finale -, mentre tutta la dimensione legata alla City of Light – presentata inizialmente come una storia del tutto marginale – ha preso prepotentemente il sopravvento diventando nel giro di qualche episodio la trama principale. La situazione appare forse un po’ più lineare negli ultimi istanti della puntata, ma la strada verso una risoluzione coerente è ancora molto lunga.
La rapidità della serie fa sì che anche i personaggi e la loro storia ne risentano. La redenzione di Bellamy è appena iniziata, ma le sue azioni sono al momento imperdonabili e ciò fa temere i fan del personaggio per la sua sorte sempre più incerta; lo stesso discorso vale per Monty, relegato in questo episodio a figlio di una donna orribile ed esca. Non ci è ancora chiaro il ruolo di Murphy all’interno di Polis o cosa ne sarà di tutti quelli che hanno osato ribellarsi a Pike, ma i diversi episodi rimasti spiegheranno presumibilmente il ruolo di ogni singolo personaggio.
Infine, una standing ovation a Lindsey Morgan, l’interprete di Raven, è d’obbligo. L’attrice ci ha regalato la performance più bella della stagione, più dell’incredibile sfogo di Octavia nel pestaggio di Bellamy. Le varie sequenze in cui Raven viene costretta a rivivere il dolore fisico ed emotivo della sua vita sono a dir poco strazianti e Lindsey è credibilissima nel far trasparire l’incredibile sofferenza provata dal suo personaggio nel corso delle stagioni della serie.
Tirando le somme, potremmo dire che il 2016 è l’anno in cui The 100 ha dato vita alla sua stagione più complessa, adulta e sorprendente, ma le varie scelte di Rotenberg avranno tutte l’esito sperato? Non ci resta che aspettare per poterlo scoprire, per il momento assegno all’episodio 3,5 porcamiseria su 5.
Quanto è stata brava/intensa/TUTTO QUANTO Lindsey in questa puntata? Tanto di cappello, sono senza parole #The100
— Francesca 💎 (@_gemsmysoul) April 9, 2016
Capisco la rabbia di Octavia, ma quello che ha fatto a suo fratello è troppo. Povero Bellamy. #The100
— BKCT²| jib8 ☽ (@Gleek_1897) April 9, 2016
https://twitter.com/perfectderavin/status/718462057528573953