The 100

La quarta stagione di The 100 procede ad un ritmo sempre più incalzante, lasciando da parte momenti di stallo e storyline secondarie. In una vera e propria esplosione di avvenimenti, The Tinder Box riesce a compattare ogni segmento della trama in quaranta minuti che hanno la pretesa di sorprendere e continuare a sconvolgere lo spettatore, con risultati più o meno vincenti.

Skaikru e Azgeda hanno finalmente la propria personale resa dei conti. Avvertiti da Octavia, Clarke ed un piccolo esercito di uomini decidono di incontrare Roan e gli altri combattenti a metà strada in un disperato tentativo di stringere un’alleanza duratura. Archi e spade contro fucili costringono Roan a concedere dieci minuti a Clarke che tenterà di tutto pur di proclamare una tregua definitiva. In gioco ci sono le vite di Bellamy e di Kane e un ipotetico massacro che mieterebbe delle vittime anche fra Skaikru. Roan è pronto a dichiarare guerra alla fazione nemica per la costruzione della navicella spaziale, destinata solo a salvare 100 membri di Skaikru nel caso in cui le analisi del sangue di Luna non portassero a nessuna conclusione concreta. Sebbene Clarke cerchi di convincere Roan che la navicella è semplicemente un piano B, la giovane leader si vede costretta a promettere 50 posti al suo interno, dimezzando così le possibilità di salvezza della propria gente.

L’accordo fra i due è quasi sventato dalla furia omicida di Riley, prigioniero fino a poco tempo prima. Il sangue freddo di Bellamy e l’inaspettata collaborazione con Echo riescono però a salvare la situazione. Il quadro che ci viene dunque presentato è finalmente positivo, Grounders e Skaikru sono pronti a combattere contro un nemico più grande di loro e anche la sanguinosa Echo capisce che collaborare con i suoi designati antagonisti porterà dei benefici alla fazione. Purtroppo, in pieno stile The 100, Ilian (a cui era stato garantito un accesso ad Arkadia per aver salvato Octavia) applica un’incendio alla stazione Alpha, distruggendo in una manciata di minuti tutto il lavoro di Skaikru.

Le drammatiche immagini finali ci mostrano Skaikru e Azgeda di fronte a uno scenario a dir poco tragico, ed ecco quindi che la storia gioca ancora una volta con la vulnerabilità di Bellamy e Clarke, visibilmente quelli più scossi dall’accaduto: il piano B è andato in frantumi e nemmeno i due leader riescono a rimanere positivi di fronte a tutto ciò. La distruzione della navicella darà alla trama una svolta non indifferente, ma è legittimo ipotizzare che non andrà ad intaccare questa nuova alleanza. Se così dovesse essere, saremo i primi a contestare le scelte degli autori che, puntualmente, tendono a ricadere nello stesso circolo vizioso. Sebbene sia assolutamente realistico che ci sia dell’astio fra i due gruppi, è inevitabile che dal punto di vista televisivo si cada nella monotonia. Le radiazioni sono un elemento molto importante di questa stagione e sarebbe bene sfruttarlo a dovere, lasciando per un po’ da parte ciò che ha fatto funzionare le stagioni precedenti.

In un certo senso si muovono verso questa direzione le dinamiche che coinvolgono Abby, Raven e Jackson (il personaggio più anonimo dell’intera serie). Il complesso scambio di battute fra i tre, non proprio facile da seguire per lo spettatore comune, ci portano ad una conclusione ben precisa: il sangue di Luna deve essere scomposto e ricomposto in un ambiente senza gravità. La cruciale scoperta è poi seguita dal ritrovamento di una sorta di razzo che permetterebbe ad Abby di procedere con il nuovo piano. L’incredibile intelligenza di Raven e la sua conoscenza di contesti che dovrebbero esserle sconosciuti ci vengono spiegati in modo impeccabile, frutto di una scrittura degna di nota. La sua violenta disconnessone dalla City Of Light ha fatto sì che parte del codice di A.L.I.E. si conservasse all’interno della sua mente, conservando anche alcuni ricordi di Becca. Raven diventa così un’arma che Skaikru farebbe bene a giocare il prima possibile. Il destino della ragazza è infatti incerto: l’incredibile impiego del suo cervello sta già causando in lei allucinazioni e shock, e rischia di comprometterla sempre di più.

Il personaggio di Raven è molto spesso passato in secondo piano per via del suo ruolo all’interno della storia, una grande forza che si è sempre celata dietro le quinte e non si è mai espressa sul campo di battaglia. Nonostante la sua forza sia sempre stata lodata dal pubblico, questo suo nuovo status potrebbe essere la rivincita che tanto aspettava. Non sappiamo se l’indomabile fuoco che ora la contraddistingue stia in realtà firmando la sua condanna, ma il Sangue Nero è adesso l’unica possibilità di sopravvivenza. In quest’ottica, il suo sacrificio (e quello di altri) troverebbero senso, ma ciò potrebbe non essere visto di buon occhio da un pubblico che ha già manifestato più volte il proprio sdegno per l’uscita di scena di alcuni personaggi principali.

L’unico punto della puntata che non riesce completamente a convincerci è come viene gestita la questione Octavia viva o morta. Sebbene se ne parli durante l’episodio e Bellamy cerchi di indagare sulla faccenda, viene dato davvero poco spazio ad un elemento che in qualche modo avrebbe senza dubbio arricchito la storia.