The 1005×03 Sleeping Giants – 5×04 Pandora’s Box

The 100 continua a inanellare una puntata indovinata dopo l’altra: in questa doppietta, sempre divisa tra Terra e Spazio, ci mostra chiaramente che anche per questa stagione – esattamente come la scorsa – non c’è spazio per episodi filler. Lo stile del teen drama diventato survival post apocalittico è sempre stato un po’ questo, del resto: una corsa a perdifiato verso il finale di stagione, senza tentennamenti ma parecchi colpi di scena. Avere solo tredici episodi, probabilmente, paga; quante sono le serie tv che soffrono della sindrome del Brodo Allungato (esiste, credeteci) e finiscono per perdersi e far perdere anche allo spettatore la voglia di vedere cosa può accadere? Bene, in questo caso proprio no. Con il solito stile graffiante e una recitazione ormai collaudata, The 100 conferma il trend e ci tiene sempre qui, inchiodati nel pieno dell’azione.

Tutti contro tutti

Ricapitoliamo: i filoni principali di questa stagione si stanno ormai delineando e vedono contrapporsi tre forze che, in un modo o nell’altro, sono coinvolte in questo balletto di alleanze e tradimenti, com’è sempre stato. Sei anni circa di balzo in avanti – siano ringraziati i flash-forward – hanno cambiato parecchi equilibri e nessuno, davvero nessuno, è rimasto lo stesso. Se da una parte abbiamo la Spacekru e il suo tentativo di tornare a casa in qualsiasi modo, dall’altra abbiamo ciò che resta della razza umana, segregata nel Bunker regno indiscusso della sanguinaria Regina Rossa, Octavia – ormai, della svagata ragazzina che si nascondeva sotto il pavimento non resta davvero nulla. Gli Sleeping Giants a cui fa riferimento il terzo episodio possono intendersi in due modi, quindi: quelli più evidenti, scoperti da Raven e Murphy rimasti volontariamente – chi più, chi meno – indietro per avere la proverbiale “leva di vantaggio” nella contrattazione che condurrà Bellamy con gli Invasori venuti dallo spazio, e quelli nascosti sotto terra.

La Wonkru che si è formata attorno a Octavia è forte e decisamente pericolosa: il fanatismo di qualcuno che è vissuto sotto terra per sei anni, governato da una tirannica leader che ha dimenticato la pietà umana per il pragmatismo, non è da sottovalutare. Quando la suddetta contrattazione va a buon fine, e viene aperto il Vaso di Pandora – i titoli delle puntate sono sempre molto azzeccati – troviamo una popolazione selvatica che ha dimenticato la collaborazione con altri per concentrarsi unicamente sulla propria sopravvivenza. Del resto, è il mantra che Octavia ha ripetuto loro per sei anni: “You are Wonkru or you’re the enemy of Wonkru. Choose.” Sarà interessante vedere se riusciranno, effettivamente, a collaborare per vivere nell’unico pezzo di Terra – molto piccolo, rispetto alle necessità – ancora abitabile dopo la catastrofe naturale.

Arriviamo però ad analizzare un’altra delle fazioni in gioco questa stagione: i succitati Invasori venuti dallo Spazio. The 100 ci ha sempre mostrato che non solamente gli uomini possono comandare eserciti; anzi, tra la defunta e sempre compianta Lexa, Octavia, Clarke e tutto il contorno di donne forti che rivestono ruoli di comando, aggiungiamo all’elenco Diyoza e i suoi uomini, che definire “avanzi di galera” è fargli un complimento. Grazie a Raven e alle sue ricerche nel diario di bordo della nave – tra una partita e l’altra con Murphy, chi non shippa questi due mente senza ritegno – scopriamo che le navi dedicate al trasporto prigionieri verso le miniere spaziali sono parecchie. Una flotta, probabilmente, un sistema detentivo che ha funzionato piuttosto bene finché non è entrata in gioco la rivolta di tutti i prigionieri, che hanno trucidato l’equipaggio e preso possesso della nave per fare ciò a cui tutti ambiscono: tornare a casa.

Diyoza è astuta: oltre ad aver catturato Clarke e spremerla come un limone per farsi raccontare, neanche fosse un libro di storia, tutto quello che è successo in loro assenza e perché la Terra è andata a finire in quel modo, accetta un accordo con Bellamy per evitare che lassù Raven e Murphy uccidano tutti i prigionieri rimasti in criostasi. Cosa che poi in effetti non riescono a portare a termine, incasinando ulteriormente la situazione perché ehi, ci piacciono le cose difficili da queste parti. La liberazione del Bunker in cui sono intrappolati Octavia e il resto dei sopravvissuti, in realtà, ha un doppio fine: a Diyoza e alla sua gente serve un medico. Come mai? Cos’altro nascondono e, soprattutto, come sono arrivati a ribellarsi? Il passato della terza fazione, in questa guerra, ci incuriosisce parecchio.

Testa e Cuore

Veniamo ai due cardini che è difficile inquadrare davvero in uno schieramento preciso, non perché non ne facciano parte ma perché stagione dopo stagione sono diventati personaggi talmente complessi che meritano un discorso a parte. E come il titoletto del paragrafo suggerisce, qui si parla di Bellamy Blake e Clarke Griffin. La faccenda, in realtà, esula la classica guerra intestina nel fandom – gente che si salta alla gola per i Bellarke o le Clexa, pace all’anima di Lexa morta ormai due stagioni fa. Bellamy e Clarke sono due facce opposte della stessa medaglia e, spesso, i loro piani combaciano senza che neanche si siano messi d’accordo: da una parte abbiamo Clarke, che è calata sempre più nel suo ruolo di madre di Madi ed è tutto sommato slegata dalla fazione della Spacekru. Il suo desiderio è sempre stato quello di rivederli, certo, ma attualmente funge più da cuscinetto tra loro e Octavia, che è passata dalla gioia nel rivedere Bellamy ad accusarlo di tutti i loro guai nel giro di venti minuti scarsi. Ah, l’amore fraterno, sempre magico.

Bellamy si conferma essere lo stratega per eccellenza: il ragazzotto che inneggiava al “whatever the hell we want” della prima stagione è ormai diventato un uomo adulto, capo di un gruppo decisamente scarno rispetto a Diyoza e i suoi uomini e speranzoso di ritrovare la sorella per unirsi a loro per scacciare l’invasore e il suo esercito di energumeni addormentati. Il problema, tuttavia, è che Bellamy ha fatto i conti senza l’oste: cosa succede quando la tua speranza di allearti con Octavia scricchiola perché tua sorella è diventata una Bloodreina che fa solo i suoi truculenti interessi e non pare desiderosa di un accordo pacifico con la parte avversaria? Staremo a vedere.  Una cosa sicuramente è chiara: aver aperto la Pandora’s Box non è stata affatto un’idea saggia.

https://twitter.com/Ary94KP/status/996862555275628545

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