The Gifted2×12 hoMe – 2×13 teMpted

Premesse e promesse non rispettate portano la serie a un punto di svolta in cui è necessario chiedersi quale direzione intraprendere, perché la noia è dietro l'angolo.

5.5

Nonostante le premesse dell’undicesimo episodio, The Gifted stenta ancora a togliersi di dosso una patina di tedio che la avvolge, in un ciclo ripetitivo dove ogni puntata si differenzia molto poco dalla precedente.

ATTENZIONE! Da qualche portale dimensionale appaiono spoiler a caso dopo questo punto.

Clarice e il suo passato sono al centro di Home, il dodicesimo episodio di questa seconda stagione. Veniamo così a conoscenza della travagliata adolescenza della ragazza, costellata di violenza e dolorosi sacrifici. Nel presente LornaMarcos continuano la loro battaglia contro la Cerchia Interna, ma le loro buone intenzioni non riescono a impedire l’ennesima sconfitta dei Mutanti Clandestini, che perdono in un solo colpo la maggior parte dei leader (tra cui Evangeline).

Ciò è sufficiente a spingere Erg a tornare nelle fogne dai Morlock, rifiutandosi di aiutare quel che resta della rete clandestina; non solo, ma Clarice decide contestualmente di abbandonare la causa, abbracciando la sua identità di Blink e unendosi al gruppo scissionista. Frattanto, anche ReedCaitlin devono fare i conti col proprio passato, affrontando quel che resta delle loro famiglie; così, mentre il carillon dei von Strucker prende a tormentare Reed, con la conseguenza di incasinare il suo potere, la donna invece cerca aiuto nel fratello, il quale, a parte una rivelazione sulla portata nazionale del complotto di ReevaRyan, si rivela essere l’ennesimo buco nell’acqua. Intanto Esme e le sue sorelle cercando di convincere Andy a portare Lauren dalla loro parte.

Ancora una volta The Gifted spinge verso l’umiliazione dei Mutanti Clandestini: dal finale della scorsa stagione in poi, il gruppo che era protagonista dello show si è visto privato di credibilità episodio dopo episodio, cementificando al contempo l’autorità della Cerchia Interna. Ciò è particolarmente evidente nei rapporti tra i due gruppi, nettamente sbilanciati, dove se i terroristi hanno bisogno dei Clandestini è solo in individui specifici, mentre quest’ultimi gli si rivolgono sempre in quanto gruppo. È un atteggiamento non da poco, che rende poco appetibile la causa degli Underground. 

La figura di Johnny è esemplificativa al riguardo, modello di un protagonista che episodio dopo episodio ha perso tutto: amici, leader, compagni di lotta e persino due partner. Gettare in un simile vortice di disperazione un personaggio ci sembra francamente un po’ troppo, più che altro perché, date le premesse e la strutturazione degli antagonisti, difficilmente il riscatto avrà valore compensativo di quanto perso. Non va meglio agli altri personaggi: le Naiadi di Stepford, il cui potenziale narrativo è molto elevato, sono state confinate a un ruolo marginale; Reeva c’è e non c’è a seconda dell’episodio; Lauren abbraccia la simpatica eredità caratteriale della madre nella sua ricerca ossessiva del passato dei von Strucker, facendo quasi rivalutare Andy.

Polaris e Eclipse sembrano già funzionare meglio, data la loro testata alchimia, ma è davvero troppo poco per riuscire a sopportare l’ennesimo tira e molla tra Clandestini e Morlock o Reed che torna a giocare col suo braccio nel disperato tentativo di arginare i suoi poteri. Non aiuta neanche la pessima CGI, degna dei migliori videogiochi da merendine degli anni 90, che mette sul tavolo l’altro spinoso problema dello show: che fine hanno fatto i poteri? Vediamo poco e vediamo sempre le stesse cose: al di là di Polaris e di qualche trucchetto dei nuovi arrivati, ormai gli scontri hanno poca verve e persino l’attentato ai leader dei Mutanti Clandestini, introdottoci con discreto hype, viene relegato offscreen. L’esiguità del budget comincia a diventare un problema, soprattutto se pesa sulla narrazione (che fine hanno fatto le terribili sentinelle robot della prima stagione?).

La gestione dei tempi e delle dinamiche narrative è davvero troppo lenta per non risultare ormai trita

Il tredicesimo episodio, teMpted, non se la cava meglio. Anzi. Per quanto provi a risollevarsi dandoci un quadro più dettagliato di Erg e della sua storia, del suo astio nei confronti degli umani, l’episodio rimane ancorato a dinamiche stantie che appesantiscono la visione e che lo fanno sembrare una riproposizione dei precedenti. Cambia ben poco a livello di trama, con l’ennesimo scontro tra le motivazioni dei Morlock e le richieste dei Mutanti Clandestini, mentre sul versante della Cerchia Interna Polaris comincia quella che sarà molto probabilmente la sua rovina, mettendo fuori gioco Max, non prima che questi abbia però ferito Marcos nel finale. Lauren intanto è sempre più indecisa sul da farsi, arrivando quasi ad abbracciare il suo lato oscuro unendosi al fratello.

L’amore e la sincerità del padre e il siero blocca-poteri avranno la meglio, almeno per ora, ma c’è da credere che il muro pian piano creatosi tra Caitlin e Reed avrà ripercussioni sul futuro della famiglia Strucker. Certamente l’episodio segnerà un decisivo passo avanti nello sviluppo della trama della stagione, con Erg più propenso ad appoggiare la causa degli Underground, ma la gestione dei tempi e delle dinamiche narrative è davvero troppo lenta per non risultare ormai trita.

Davvero tra questo e l’episodio precedente c’è poca differenza, a parte piccoli nodi narrativi, così come tra questi due e l’undicesimo. L’impressione è di un andamento a tentoni che non è nemmeno più impreziosito da orpelli action, che parzialmente compensavano le mancanze. Non basta (anche se aiuta) tenere lontano Turner per due puntate per avere due buoni episodi e le premesse e promesse dei finali precedenti tardano ad avere concretezza: un ritardo che uno show di questo tipo, onestamente, non può permettersi.

 

 

  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
5.5/10

Summary

Due episodi che procedono a rilento nello sviluppo della trama e che mostrano dinamiche ormai tediose. L’esiguità del budget comincia a pesare sia sulla resa tecnica della CGI che sulla narrazione, condizionando la struttura generale. Passato il tempo delle promesse, la serie ha difficoltà a mantenere fede al riguardo.

Porcamiseria

5.5

Due episodi che procedono a rilento nello sviluppo della trama e che mostrano dinamiche ormai tediose. L'esiguità del budget comincia a pesare sia sulla resa tecnica della CGI che sulla narrazione, condizionando la struttura generale. Passato il tempo delle promesse, la serie ha difficoltà a mantenere fede al riguardo.

Storia 6 Tecnica 5 Emozione 5.5
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