The Gifted2×14 calaMity – 2×15 Monsters

Nel climax che prepara al gran finale c'è spazio per la famiglia, le responsabilità e il dolore della perdita di qualcuno per la causa: un misto di sentimenti in cui la domanda prioritaria resta quella del perché Jace Turner sia ancora in scena.

7.3

A un passo dal finale di stagione, The Gifted spinge sull’acceleratore per recuperare il tempo perso e fa strage di mutanti, mal soppesando però alcuni elementi della trama.

ATTENZIONE! Oltre questo punto si parla di Jace Turner (e di spoiler): se volete rovinarvi la giornata andate pure avanti.

calaMity inizia approfondendo i termini del rapporto tra Reeva Benedict Ryan: la mutante è ben consapevole della natura opportunistica del secondo, per cui fa leva sul suo materialismo per indurlo ad essere un’altra pedina nelle sue mani. Non usa mezzi termini, The Gifted, per scagliarsi contro chi lucra sull’odio e se da una parte abbiamo un’estremizzazione votata completamente alla causa, come è nel caso di Reeva, disposta ad allearsi col nemico e a scatenare una guerra pur di arrivare all’obiettivo, dall’altra troviamo un’ancora più colpevole Ryan, che per soldi è disposto a piegare la propria ideologia al miglior offerente.

Nel presente, il piano della spietata leader della Cerchia Interna è ormai a un passo dall’attuazione, con la presenza dei Morlock nelle fogne a rappresentare l’unico ostacolo per la donna, che non si fa scrupoli ad ordinare la carneficina attraverso i Purificatori e Ryan. Nell’imboscata a rimetterci è Clarice/Blink, che sparisce dinanzi agli occhi di Johnny, colpita dai proiettili di Jace Turner. Per l’ex-Sentinel non c’è possibilità di redenzione e la scrittura del personaggio non aiuta a empatizzare con lui: Turner è ben più che antipatico, è odioso e completamente in balia degli eventi, un’incredibile fucina di pessime decisioni che finora non ne ha mai fatto una giusta.

Non completamente villain, nient’affatto buono, Turner è tanto una spina nel fianco per gli autori quanto un’insostenibile minutaggio per il pubblico

E a proposito di mancanza di simpatia, gli Strucker sono a un passo dal varcare il confine della tolleranza, ciclicamente incastrati in questa mancanza di spunti che li vede protagonisti dell’ennesima sottotrama di segreti e non detti familiari, momenti di tensione prontamente risolti dal propiziatorio monologo del volemosebene. Una volta passi, due va bene, alla terza cominciamo a sperare che quel carillon esploda e vi porti con sé. Per fortuna l’azione ha la meglio su queste beghe, alleggerendo un’altrimenti grave puntata, in cui comunque diciamo addio (o, almeno in un caso forse, arrivederci) a due protagonisti: di Clarice si è già detto, mentre Sage fa una brutta fine a causa del doppio gioco di Polaris/Lorna.

Non si può dire che la donna ci mancherà, considerando la rigidità delle sue posizioni nell’appoggiare la Cerchia Interna, fa però comunque male vederla pagare per un errore non suo (che getta l’ennesimo seme di discordia tra Esme e Reeva). A bilanciare questa spietatezza ci pensa Erg, il cui conflitto morale sulla fedeltà alla causa si misura nella sua capacità di abbandonare l’accampamento e quindi il proprio modo di intendere la lotta: non è una scelta facile, ma il Morlock non è Reeva e non può restare indifferente di fronte ai morti che lo circondano. In questo sottile gioco di bilanci anche le due coppie separate fanno la loro parte, con gli uomini schierati su un fronte e le donne su altri, lontani eppure disposti ancora ad aiutarsi reciprocamente, a non venire mai meno alle proprie promesse.

In Monsters le cose procedono più speditamente e mentre veniamo assaliti con Johnny dal sospetto che Clarice non sia realmente morta, ci troviamo a dover sopportare le lacrime di coccodrillo di Turner, che dimostra ancora una volta la sua stupidità arrivando finalmente alla conclusione che sì, anche i mutanti sono esseri umani con famiglie e che premere il grilletto prima di connettere i neuroni non è poi il miglior modo per vendicare sua figlia. Una gioia su questo fronte ci viene dalla dipartita avengeriana di Ted, che dolorosamente si dissolve nella stretta di Reed, che comincia a prendere più dimestichezza coi suoi poteri che coi sensi di colpa. L’uomo non è infatti per nulla sconvolto dal proprio crimine ed è questa sua freddezza a spingere Andy a tornare sui suoi passi, abbandonare la Cerchia Interna e fuggire con Lorna.

Il giovane Strucker, infatti, contava di rimanere nelle fila dei cattivi solo per autopunirsi di aver ascoltato troppe volte il proprio lato oscuro, senza afferrare del tutto che la doppiezza è congenita alla natura umana tanto quanto i legami familiari: la cieca (e impulsiva) risolutezza di Caitlin, i dubbi di Lauren e la determinazione di Reed legano più di un vincolo sanguigno Andy agli altri membri della sua famiglia. E se gli Strucker sono nuovamente insieme, anche l’altra famiglia, quella dei Mutanti Clandestini, finalmente può dirsi ricostituita, tra i dolori delle perdite, del tradimento e la necessità di fermare l’imminente avanzata della Cerchia Interna.

Le tre principali storyline finiscono quindi per convergere sul finale, lasciando da parte solo i dubbi di Turner, di cui poco ci importa se non per mettere l’accento sul tema delle responsabilità, fortemente marcato in questo episodio. Se l’ex agente Sentinel deve fare i conti con la propria coscienza per le sue infauste decisioni, lo stesso vale per Lorna, che a sua volta si sente responsabile dell’arruolamento di Andy tra le fila nemiche, per i genitori Strucker, entrambi coinvolti nelle scelte dei rispettivi figli, e infine per Johnny, che porta sulle sue spalle il peso della morte di Clarice, spinta tra le braccia dei Morlock.

Nel complesso un buon episodio, spinto anche dal climax per l’imminente finale e dalla facile emozione per le reunion, ma che pecca forse un po’ in alcuni passaggi, troppo veloci (la morte di Ted e la liquidazione del dolore di Reed) o troppo lenti (sì, parliamo anche di Turner). Sembra comunque che la direzione non soddisfacente dei precedenti episodi sia ormai alle spalle, ma solo un buon finale all’altezza di queste premesse potrà veramente portare il pollice su per questa stagione.

 

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.3/10

Summary

Molta azione, qualche tempo morto e qualche accelerata di troppo caratterizzano questi due, comunque buoni, episodi di The Gifted, che cerca di recuperare i punti persi nelle precedenti puntate ma che deve impegnarsi un altro po’ per portare l’asticella sulla completa soddisfazione.

Porcamiseria

7.3

Molta azione, qualche tempo morto e qualche accelerata di troppo caratterizzano questi due, comunque buoni, episodi di The Gifted, che cerca di recuperare i punti persi nelle precedenti puntate ma che deve impegnarsi un altro po' per portare l'asticella sulla completa soddisfazione.

Storia 7 Tecnica 7 Emozione 8
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