The Gifted2×16 oMens

Season Finale Lo scontro tra Cerchia Interna e Mutanti Clandestini giunge al termine mentre sullo sfondo gli uomini non si rassegnano e danno sfogo alla loro intolleranza: non finirà bene (soprattutto per gli spettatori).

5.8

La seconda stagione di The Gifted si conclude con un finale dolceamaro sia dal punto di vista narrativo che qualitativo, confermando quell’andamento altalenante che purtroppo aveva caratterizzato questo secondo arco e che speravamo di esserci lasciati alle spalle con i due episodi precedenti questo.

ATTENZIONE, gli autori di The Gifted hanno le idee talmente confuse da aver disseminato spoiler oltre questo punto.

L’ultimo flashback della stagione è dedicato agli Strucker, in particolare a Reed, il cui destino è segnato fin dalla seconda inquadratura e reso prevedibile da ogni scelta narrativa dell’episodio. Vediamo il percorso dell’uomo e il suo maturare completamente finalizzato alla protezione e alla salvezza della sua famiglia, andando a completare il quadro iniziato negli episodi precedenti con le biografie degli altri protagonisti: Reed, al pari di Johnny ed Erg non è guidato dall’intransigenza e completa devozione alla causa che guida Reeva ed è per questo, naturalmente, la sua naturale nemesi. In parte mutante, in parte umano, una volta sul fronte degli uni, un’altra a favore degli altri, Reed non può che essere l’inevitabile scoglio al fondamentalismo della Cerchia Interna.

In questo la puntata funziona, tirando coerentemente alcune della fila tracciate in questo arco narrativo, il problema sta molto spesso, però, nella messa in scena di questi nodi risolutivi. Il più delle volte gli scontri appaiono accelerati o troppo sbrigativi, privi di ogni climax: Thunderbird contro Turner non dura che pochi minuti, nessun dialogo degno di nota, né azioni particolarmente entusiasmanti. Il destino di Jace, poi, viene risolto del tutto off-screen, privando gli spettatori della necessaria resa dei conti post-pugni, ancora più obbligatoria nel caso di un personaggio totalmente sbagliato come quello dell’ex agente Sentinel.

La narrazione appare posticcia, montata male e di fretta: i personaggi scomunicano senza remore le proprie dichiarazioni di non meno di un episodio fa (che fine ha fatto il pentimento di Turner per l’attacco ai Morlock? Perché Andy dice di aver vissuto un costante conflitto interiore sull’abbandonare la Cerchia Interna quando invece era determinato al pari di Reeva?). La gestione dei protagonisti risparmia esclusivamente Thunderbird (che dopo le pesanti umiliazioni di questa stagione torna ad avere dignità nel suo scontro contro i Purificatori) e le Naiadi di Stepford, in tutto e per tutto coerenti con la propria maturazione. Per il resto una superficialità disarmante caratterizza gli altri.

Lorna da asso nella manica viene depotenziata a mero riempitivo e relegata in un garage a battersi con due sfigati; Reeva, il cui potere è stato presentato come definitivo e la cui minaccia ha imperato durante tutta la stagione, viene eliminata in pochi fotogrammi privi di pathos 

Caitlin per parte sua conferma la propria cecità morale selettiva, preoccupandosi più dello sforzo che dovrebbero compiere i figli nell’abbattere un grattacielo, piuttosto che delle implicazioni che i vari morti comporterebbero sulla loro coscienza. Marcos fa il bravo soldatino privo di personalità e si confonde con lo sfondo (al pari di Lauren). Giusto Clarice/Blink potrebbe risollevare la situazione, ma la sua entrata in scena è, anche in questo caso, del tutto anti-climatica e gestita con una tempistica che ammazza l’atmosfera del momento di riflessione post-salvezza del mondo.

La CGI posticcia, degna di Bear nella grande casa blu, fa il resto, affossando un finale già in difficoltà. Troppo raffazzonata, frettolosa e a tratti incoerente questa conclusione (peraltro evitabilmente aperta) patisce lo squilibrio tra cose positive e negative in favore di queste ultime, che sarebbero anche perdonabili se si trattasse di sporadicità, ma che purtroppo sono difetti congeniti di una stagione che ha avuto rari momenti davvero memorabili, compromettendo il buon lavoro svolto dalla prima e portandoci a dubitare se sia o meno il caso di continuare con una terza manche.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 5.5/10
    Tecnica - 5.5/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
5.8/10

Summary

Un finale che smorza ogni climax e compromette le poche note positive dell’episodio (tra cui la coerente risoluzione di alcuni intrecci): purtroppo la frettolosa gestione di certe dinamiche e una caratterizzazione gettata alle ortiche non possono che squalificare il buon lavoro fatto.

Porcamiseria

5.8

Un finale che smorza ogni climax e compromette le poche note positive dell'episodio (tra cui la coerente risoluzione di alcuni intrecci): purtroppo la frettolosa gestione di certe dinamiche e una caratterizzazione gettata alle ortiche non possono che squalificare il buon lavoro fatto.

Storia 6.5 Tecnica 5.5 Emozione 5.5
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