Per recensire un season finale non basta concentrarsi sul singolo episodio e ciò che porta in scena per quaranta minuti, ma è necessario inserire questi eventi in una riflessione più ampia, che tenga conto di come essi vadano a chiudere i vari archi narrativi della stagione e, soprattutto, di come potrebbero fare da cerniera con la successiva. Non sempre, però, questi due aspetti trovano un equilibrio all’interno dell’episodio, che spesso si rivela un buon episodio ma un discutibile finale di stagione: proprio questo è il caso di Trampoline, l’ultimo atto della seconda stagione di The Good Doctor.

Come gli scorsi episodi lasciavano intendere, in Trampoline i riflettori sono (giustamente) puntati su come Shaun affronti il proprio licenziamento, anche se in modo molto diverso da come avremmo immaginato. Basta essere coinvolto in una rissa scoppiata in un bar dove era andato a bere alla vigilia del suo colloquio di lavoro per un altro ospedale perché il ragazzo torni al St. Bonaventure, accompagnando l’uomo che lo ha aggredito e che ha battuto la testa cadendo.

La trama verticale, a parte alcuni dettagli di cui parleremo tra poco, non è molto diversa da quelle viste nelle scorse settimane: proprio come quando cercava di scappare dal laboratorio del reparto di patologia, anche in questo caso Shaun si intromette nella cura del paziente, scoprendo presto un errore nella diagnosi. Un errore che non fa in tempo a comunicare chiaramente prima di perdere coscienza a causa dell’emorragia dovuta alla rissa. Con Shaun fuorigioco e il forte dubbio riguardo la diagnosi, i medici hanno solo un indizio, “trampoline“, pronunciato dal dottor Murphy subito prima di accasciarsi a terra davanti al paziente.

Mentre Lim e Melendez sono scettici e si impegnano a trovare da soli una soluzione, Claire si fida ciecamente dell’intuizione dell’ex collega, dando inizio a una disperata serie di tentativi per interpretare una parola che, conoscendo Shaun e le associazioni della sua imperscrutabile mente, potrebbe riferirsi a qualsiasi cosa. La dottoressa Browne, quindi, diventa l’altra grande protagonista di questo season finale: grazie alla sua fiducia in Shaun, alla sua determinazione e alla sua ormai proverbiale empatia, infatti, la specializzanda verrà a capo di questo enigma lasciatole dal collega, calandosi totalmente nei suoi panni e imparando a vedere i casi clinici attraverso i suoi occhi.

È proprio rendendo Claire l’altra faccia della medaglia per Shaun e, quindi, concentrandosi sul legame tra i due, evolutosi ormai in una peculiare amicizia, che la trama verticale convince e commuove, soprattutto nel tenero momento in cui riflettono su cosa vogliono dalla loro vita e Shaun chiede alla ragazza consigli per chiedere un appuntamento e, ancora di più, nel momento in cui Claire si cala totalmente nei panni dell’amico per vedere i casi clinici attraverso i suoi occhi, in una scena in cui, nonostante il dottor Murphy sia ricoverato e addormentato, si può percepire una sorprendente vicinanza tra i due personaggi.

Non sono da meno i risultati ottenuti da altre storyline, secondarie ma comunque ben presenti all’interno dell’episodio. Il dottor Glassman, ad esempio, trova nella (seconda) proposta di matrimonio a Debbie la migliore conclusione del suo imperfetto percorso, dimostrando una maturità che più volte gli è mancata durante la stagione; nel frattempo, l’aver reso pubblica la loro relazione si rivelerà un’arma a doppio taglio per Lim e Melendez che, se in un primo momento vivono questa libertà di amarsi in modo quasi fiabesco, saranno costretti a fare i conti con quello che comportera a livello lavorativo nel momento in cui il dottor Han viene licenziato da Andrews e, quindi, si apre l’opportunità per l’uno o per l’altra di prendere il suo posto come caporeparto. L’onore, per spinta dello stesso Melendez che ha già declinato l’offerta, andrà alla dottoressa Lim, lasciando dei dubbi sul futuro della loro relazione, un elemento secondario che ha portato una ventata d’aria fresca in questa seconda stagione.

Trampoline si rivela un buon episodio ma un discutibile finale di stagione

A proposito della fine che fa il dottor Han, è proprio qui che risiede la più grande delusione dell’episodio. Nonostante la scena del suo licenziamento, con il discorso di Glassman e l’inaspettata epifania di Andrews, sia molto buona, il problema nel risolvere nel giro di un episodio il licenziamento di Shaun è che ancora una volta The Good Doctor non ha il coraggio di fare un passo decisivo e cambiare l’andamento della propria trama, stravolgendo alcuni equilibri, ma preferisce tornare il prima possibile alla rassicurante normalità che vuole il protagonista al sicuro da una trama diversa che, a quanto pare, gli autori non si sono sentiti in grado di gestire nella prossima stagione.

È quindi per una mancanza di audacia che Trampoline, un episodio così riuscito sotto vari punti di vista che poteva essere anche un vero e proprio trampolino di lancio per un rinnovo, almeno temporaneo, delle dinamiche della serie, non soddisfa i requisiti di un season finale, portando a casa come unica novità il fatto che Shaun sia riuscito a chiedere a Carly – e non a Lea, come tutti ci aspettavamo – di uscire con lui.

6.5/10

Storia - 6.5/10
6.5/10

Tecnica - 6.5/10
7.5/10

Emozione - 7.5/10

6.8/10

Summary

La seconda stagione si chiude con un episodio coinvolgente, che fa leva sui personaggi e le dinamiche giuste, ma che funziona poco come finale, sottolineando ancora una volta la mancanza di coraggio da parte degli autori di osare con l’introduzione di trame più audaci.