The Good Doctor2×16 Believe – 2×17 Breakdown

Come si fa a mettere da parte improvvisamente il proprio sogno e accontentarsi di un piano B imposto da qualcun altro? Questo è ciò che si chiede Shaun nei nuovi episodi di The Good Doctor, mentre cerca in tutti i modi di scappare dal laboratorio di patologia e dimostrare al dottor Han le proprie capacità come chirurgo.

7.7

Più volte abbiamo sottolineato, soprattutto nel recensire questa stagione, come la staticità e la ripetitività di alcune dinamiche fossero il grande punto debole di The Good Doctor, in quanto non si limitavano a penalizzare le varie trame, ma andavano a discapito di molti personaggi, ingabbiandoli in un ruolo narrativo fisso e in una caratterizzazione che non aveva alcun margine di evoluzione. Non a caso, le introspezioni più riuscite si sono rivelate quelle di chi, come gli specializzandi Reznick e Park e la dottoressa Lim, ancora non aveva avuto l’occasione di farsi conoscere dagli spettatori come si deve, finendo per catturare il nostro interesse molto più dei personaggi storici della serie, compreso addirittura il suo protagonista assoluto.

Nelle ultime settimane, questo è cambiato. Dopo alcuni ancora troppo timidi tentativi di rimettere al centro dell’attenzione Shaun, con le sue emozioni e le sue sfide, è in Believe e in Breakdown – quasi due parti di un unico episodio – che il dottor Murphy recupera il posto che gli spetta nella serie e agli occhi del pubblico. Il suo trasferimento nel reparto di patologia, imposto dal dottor Han nello scorso episodio, rappresenta dapprima una nuova sfida per il ragazzo, ma presto il laboratorio si trasforma in una vera e propria prigione, da cui Murphy continua a tentare di evadere per poi esservi ricondotto a forza. A poco serviranno l’entusiasmo di Carly, la sua nuova collega, o i consigli di Lea, o la compassione della dottoressa Lim, di Claire e di Park, tutti convinti che il ragazzo meriti un’altra occasione di inseguire il proprio sogno e diventare chirurgo: il dottor Han è irremovibile.

L’episodio si conclude con uno Shaun distrutto, che non può incolpare nessuno se non se stesso

A peggiorare irrimediabilmente la situazione è la speranza offerta al ragazzo quando lo stesso Han acconsente a chiamarlo in sala operatoria per un consulto a proposito di un intervento particolarmente rischioso: convinto di aver finalmente dimostrato il proprio valore, Murphy non si arrende all’ennesima negazione del suo superiore, finché la tensione tra i due non culmina nel breakdown di Shaun annunciato nel titolo e nel suo conseguente licenziamento. Si tratta forse di una delle scene più riuscite della serie, in cui Freddie Highmore dà un’interpretazione da brividi che, unita all’intensità del momento, ci lascia commossi e increduli. L’episodio si conclude quindi con uno Shaun distrutto, che non può incolpare nessuno se non se stesso e la propria impulsività; difatti, nonostante il pubblico sia portato a prendere le parti del ragazzo, che finalmente ha imparato a difendersi da solo, è vero anche che il dottor Han, grazie alla propria determinazione, più volte riesce quasi a convincerci della validità della sua decisione, rivelando, oltre l’immediato velo di antipatia che lo caratterizza, un personaggio solido e ben costruito.

Concentrandosi sulla figura di Shaun e sulla sua vicenda, questi episodi lasciano sullo sfondo la cura dei pazienti, le cui storie suscitano il nostro interesse soprattutto nella misura in cui permettono l’approfondimento di altri personaggi principali, in particolare Claire e la dottoressa Lim. In Believe, infatti, il caso di un pastore che vede nella sua malattia una punizione divina sarà il pretesto per affrontare il tema della fede e il solito dibattito che esso suscita quando si parla di medicina, cura e miracoli: la dottoressa Browne si è allontanata dalla religione anni fa e, cosa rara per lei, inizialmente fatica a comprendere le emozioni e le ragioni del paziente, per poi capire l’importanza della fede per l’uomo e aiutarlo a vedere questo “disegno divino” da una prospettiva diversa.

La dottoressa Lim, invece, avrà un margine di approfondimento in Breakdown, in cui le parole di un’amica di vecchia data, giunta al St. Bonaventure per curare la figlia neonata divenuta centro della sua vita e destinataria del suo amore, la spingeranno a permettersi di essere ottimista e, quindi, di rivelare a Andrews la relazione con Melendez. Per entrambe, quindi, il caso medico di turno sarà il punto di partenza per delle riflessioni personali che, pur ritagliandosi uno spazio ridotto all’interno degli episodi, non passano inosservate e anzi, risultano delle gradite aggiunte alla trama principale.

Nel frattempo, fuori dalle mura dell’ospedale, prosegue il subplot del dottor Glassman anche se, purtroppo, senza alcun miglioramento. Per quanto sia apprezzabile il suo discorso motivazionale a Shaun in Believe, vedere il suo entusiasmo per la fine della chemioterapia limitato al desiderio di riprovare a frequentare Debbie – fallendo clamorosamente per il suo solito caratteraccio – o ad ambigue e eccessive proposte alla sua oncologa per ringraziarla sembra quantomeno riduttivo e, per quanto intenso sia il suo dialogo finale con la dottoressa Blaize, forse ci aspettavamo qualcosa di più per concludere al meglio questo capitolo.

La fine di questa stagione è alle porte e si vede

Tuttavia, la delusione più grande di questi episodi arriva, inaspettatamente, da un’altra sottotrama, ossia quella delle indagini da parte degli ispettori sulle azioni compiute da Lim, Melendez e Shaun durante la quarantena. Perché introdurre questo spunto narrativo, peraltro molto interessante, se poi non si aveva intenzione di svilupparlo e si è preferito chiuderlo nel giro di due minuti nel modo più indolore possibile? L’unica risposta è che, o per pigrizia o per una gestione dei tempi superficiale e poco attenta, gli autori si sono ritrovati a un passo dal season finale con troppa carne al fuoco e hanno sentito la necessità di liberarsi delle trame che consideravano meno utili – lo stesso discorso si applica, infatti, alla storyline di Glassman che, nonostante la sua conclusione sia più giustificabile, poteva comunque essere portata avanti e venire sviluppata meglio.

Insomma, la fine di questa seconda stagione di The Good Doctor è alle porte e si vede: alcune storyline giungono a un punto di svolta, aprendosi a nuovi e interessanti sviluppi, mentre altre vengono bruscamente interrotte, così da porre le basi per un season finale che possa concentrarsi sul futuro di Shaun e della serie, anche se con il rischio di limitare ancora di più le azioni degli altri personaggi. Se la serie riuscirà ad evitarlo e concludere la stagione con un episodio equilibrato ma comunque intenso e incisivo lo scopriremo a breve.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7.7/10

Summary

Riportando l’attenzione su Shaun e la nuova sfida che si trova ad affrontare, The Good Doctor sembra aver preso la strada giusta per aprirsi a nuovi orizzonti e dinamiche inedite, anche se la brusca chiusura di alcune storyline ci lascia delusi e amareggiati.

Porcamiseria

7.7

Riportando l'attenzione su Shaun e la nuova sfida che si trova ad affrontare, The Good Doctor sembra aver preso la strada giusta per aprirsi a nuovi orizzonti e dinamiche inedite, anche se la brusca chiusura di alcune storyline ci lascia delusi e amareggiati.

Storia 7.5 Tecnica 8 Emozione 7.5
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