Giunti al settimo episodio, sembra ormai assodato che questa serie si sviluppi in un costante crescendo di riuscitissimi colpi di scena. Ogni singola puntata ci regala novità particolari e stuzzicanti, tali da rendere vacuo ogni nostro tentativo di congetture in merito ai futuri eventi della trama. Se in un primo momento ci sentivamo quasi calati nei panni di piccoli Sherlock Holmes dello streaming per argute supposizioni su The Originals, forse è il caso di riporre pipa e cappello nell’armadio e riconsiderare in toto le nostre argomentazioni.
IL FALLIMENTO DI UN LEADER
L’estenuante battaglia psicologica tra le due “superpotenze” di New Orleans prosegue imperterrita nel suo sinuoso e frastagliato decorso, senza tralasciare una lunga scia di questioni problematiche. Sebbene spesso e volentieri alcuni dei personaggi principali della serie sembrano quasi estraniarsi dalla lotta tra Strix ed Originals, risultando talvolta marginali ai fini della trama, guardando nell’insieme il panorama “politico” della città ci si rende conto di quanto ogni singolo legame interpersonale sia in realtà un punto cardine della storia.
Un esempio lampante è la rinnovata amicizia tra Hayley e Davina, sfruttata a tal punto – e in maniera fortunatamente fallimentare – da mettere seriamente a repentaglio la vita dell’ibrida. Davina, ormai consolidata leader e reggente delle streghe del quartiere, è inconsapevolmente preda delle mire degli Strix, desiderosi di sfruttare il suo sconfinato potenziale magico per la messa a punto del medaglione. A dispetto della sua presa di potere, Davina risulta nuovamente il più fragile e indifeso dei personaggi.
Continua imperterrita a proclamarsi una donna cresciuta, ben diversa dalla schiva e pavida ragazzina rinchiusa nella soffitta polverosa di Marcel, ma da quanto ci è dato vedere, le sue debolezze continuano a sussistere di stagione in stagione. Potremmo quasi definirla il più grosso potenziale inespresso di tutta le serie: le qualità magiche non sono certo messe in discussione, ma le sue abilità governative e di comando deficitano, e non poco.
Non sembra in grado di suscitare la benchè minima forma di rispetto da parte del suo popolo che non si fa certo sfuggire l’occasione di sollevarla dall’incarico appena scoperto l’inghippo della strage avvenuta poco tempo prima. Grazie all’astuto escamotage messo a punto da Vincent, le streghe del quartiere vengono messe al corrente del fatto che la mandante dell’omicidio di Kara Ngyuen e delle streghe alleate è proprio Davina. Giusto il tempo di portare a compimento il rito di “scomunica” del leader reggente, che vediamo la prima reazione a caldo di Davina, ben lontana da come si comporterebbe una “donna con le palle” quale si dichiara con tanto ardimento: lei, seduta in uno dei peggiori bar di Caracas, piagnucola e rimugina su una fetta di torta, quasi come un bambino a cui hanno tolto il giocattolo preferito o peggio, una zitella con 25 gatti e una confezione di Zoloft che l’aspettano a casa.
LA CENA DEL RINGRAZIAMENTO
Non c’è che dire, è stata sicuramente una mossa azzeccata quella di mettere da parte più di una riserva nei confronti di Aurora: sebbene l’ipotesi ufficiale sia quella della più cieca fedeltà verso Klaus, non è certo uno di quei casi in cui metterci la mano sul fuoco eviterebbe al 100% un’ustione di terzo grado. Non si rimane proprio a bocca aperta quando Aurora viene allo scoperto con il quadro generale della situazione riguardante Rebekah: dopo aver messo Klaus al corrente del fatto che il corpo della sorella era stato da lei requisito e messo al sicuro, ha “involontariamente” omesso un piccolissimo particolare.
Quest’inezia di poco conto è frutto dell’ennesima trovata geniale degli autori: Aurora ha infatti dato disposizioni a due uomini di fiducia di deporre la bara di Rebekah in un qualsiasi fondale dell’oceano, senza per questo rivelarglielo. Detto fatto, sono state infine inviate dagli stessi due lettere , rispettivamente una ad Aurora e l’altra a Tristan, con indicate nella prima la latitudine e nella seconda la longitudine dell’esatta ubicazione della bara. Dopo aver separatamente memorizzato le rispettive coordinate, Aurora ha pensato bene di uccidere ambedue i suoi uomini, assicurandosi a questo punto la certezza della propria incolumità e di quella del fratello perchè, a conti fatti, i fratelli Mickaelson hanno bisogno di entrambi per ritrovare il corpo della sorella.
Diabolicamente astuto, bisogna ammetterlo. Così com’è astuta l’idea di riunire tutti i personaggi più forti e carismatici della serie in un unico e ampio spezzone di episodio: gran parte della puntata è infatti dedicata al confronto diretto tra gli Originals e il terzetto Aurora-Tristan-Lucian, camuffato con l’espediente di un’elegante e formale cena del Ringraziamento.
Frecciatine mirate e allusioni sono solo l’antipasto delle portate luculliane previste per la serata: le minacce volano fulminee da parte a parte cercando di sventrare il muro di facciata eretto da ciascuna fazione. Ogni personaggio dà il suo essenziale contributo alla scena, caratterizzandola ognuno a proprio modo, con affermazioni decise (Tristan), sguardi altezzosi e spavaldi (Lucien), un connubio di atteggiamenti arroganti e sciorinata superiorità (Klaus) o un fascino malizioso e diabolico al tempo stesso (Aurora). Tuttavia abbiamo come l’impressione che sia Elijah a rubare prepotentemente la scena: il fascino del suo stile e della sua eleganza hanno sempre caratterizzato ogni singolo fotogramma di cui è protagonista, ma qui si raggiunge davvero tutt’altro livello.
Lo charme che trasuda da tutti i pori sembra gli resti incollato come un francobollo persino in momenti decisamente inaspettati. Anche in questa situazione altamente critica e delicata, non rinuncia certo alla sua calma e ai suoi nervi d’acciaio, ponendosi verso i suoi interlocutori avversari in modo posato ma al tempo stesso risoluto. Cosa che in realtà suona un tantino come una contraddizione vista la natura ostile della cena, ma tutto risulta certamente più credibile se si accostano tutte queste qualità da dandy altolocato ad una costante, sottile e pungente ironia.
Ancora i più vivi e sentiti complimenti. Se pensavamo che le chicche delle scorse puntate fossero sufficienti a tenerci a bada per parecchio tempo, non avevamo certo fatti i conti con questo settimo episodio, che snocciola colpi di scena senza sosta. La cosa bella è che solitamente, quando si getta troppa carne al fuoco, c’è il forte rischio di proporre una trama confusa e presentata a caso giusto perchè le idee scarseggiano e non si sa che pesci pigliare, trasformando la narrazione in un’accozzaglia di scene bellissime ma slegate tra loro. Non è evidentemente il caso di The Originals, che finora sta proseguendo egregiamente. Ancora quattro porca miseria e mezzo per l’ennesimo riuscitissimo episodio.
Vi è piaciuto questo settimo episodio? Riusciranno i fratelli Mikaelson a recuperare la bara di Rebekah? Davina riuscirà a far fronte all’allontanamento dal quartiere? Diteci cosa ne pensate lasciando un commento qui sotto oppure sulle nostre pagine social Facebook e Twitter!
Un minuto di silenzio per quelli che ci convivono da secoli e non hanno ancora capito che il nostro Klaus ha SEMPRE un piano #TheOriginals
— Stark 🐺 (@MatterOfStiles) November 20, 2015
Aurora non sa la veritá su Rebeckah #TheOriginals pic.twitter.com/KgZxkMXgse
— TVD/TO (@Ledrara1807) November 20, 2015
Lucien che nel mentre si minacciavano e attaccavano stava tutto tranquillo e beato, ha vinto su tutto AHAHAH #TheOriginals
— martie (@_dracosmudblood) November 20, 2015
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