La nuova puntata di “The Originals” serra definitivamente le fila di questa prima parte di stagione, lasciando dietro di se una lunga serie di episodi eccellenti e magnificamente riusciti. Non fa certo eccezione questa nuova puntata la quale, pur essendo pressochè speculare nella struttura e nel finale a sorpresa a quella del suo parente più stretto “The Vampire Diaries“, riesce ad emergere in maniera estremamente più convincente, sviluppando un coinvolgimento molto più intenso nello spettatore.
Tutta la narrazione si svolge in maniera rapida, quasi fulminea, un concatenarsi di eventi che si susseguono uno dopo l’altro allacciandosi vicendevolmente, senza lasciare nemmeno il tempo di scandirli uno a uno per analizzarne le conseguenze. Viene presentata simultaneamente una serie nutrita di scenari, prova del fatto che questo episodio avviluppa le sue radici attorno alla quasi totalità dei filoni principali della trama, eccezion fatta per le vicende legate a Davina.
Da una parte troviamo Hayley e Jackson, impegnati nel tentativo di un riavvicinamento dopo le tensioni maturate in precedenza a causa dell’eccessiva tendenza di lei ad invischiarsi costantemente nelle faccende dei Mikaelson, portandola quindi a trascurare la sua nuova famiglia.
Anche in questo caso Jackson dimostra di non essere nulla più del classico e inverosimile bravo ragazzo con il faccino pulito: fa l’offeso dall’aria sostenuta giusto quei cinque minuti necessari ad Hayley per inscenare quattro moine e fare gli occhi da cerbiatta, poi crolla sotto il peso delle convenzioni cavalleresche e si fa mettere i piedi in testa che è una bellezza, trascorrendo addirittura la notte di Natale con la famiglia da lui tanto odiata. Who run the world? Girls!
Troviamo poi un Vincent desideroso di bruciare le tappe delle gerarchie, cercando di insediarsi sul “trono” delle congreghe. E’ curioso constatare come, a dispetto di quanto abbiamo appreso finora riguardo a carattere e modi di fare di Vincent, lo stregone abbia avuto un inaspettato guizzo di vitalità (spinto forse dai suggerimenti di Marcel) cercando di risvegliare i suoi poteri assopiti da ormai troppo tempo e provando quindi a conquistarsi il ruolo di leader.
Il suo piano però è tanto avventato quanto inconsistente e, com’era prevedibile, si traduce in un nulla di fatto: si è rivelata sufficiente una timida minaccia da parte di Tristan per tarpargli le ali sul nascere e stroncare qualsiasi tipo di iniziativa. Ecco quindi spiegata la motivazione dell’inutile presenza di Vincent in questa stagione: il suo apporto alla serie è pressochè pari a zero in quanto, anche nelle scene dove dovrebbe risultare protagonista, si ha come la sensazione di avere a che fare con uno di quegli oggetti d’arredamento di poco conto, dipinti in modo frugale e sfocato nei terzi piani di un quadro.
Il poco appeal che suscita in questa stagione è però inversamente proporzionale all’importanza attribuitagli dagli autori della serie, perchè a quanto pare in questo terzo capitolo risulta inserito nel cast principale: il fatto curioso è che, nelle stagioni precedenti, quando ancora era posseduto dallo spirito di Finn Mickaelson, offriva una presenza scenica decisamente più corposa e risoluta, ma nonostante questo risultava sempre inscritto nella cerchia dei personaggi secondari.
Un altro scenario da tenere in considerazione si può identificare nelle vicende che hanno per protagonista Rebekah. Personaggio poco presente nella serie, da ormai due stagioni milita in The Originals solo ed esclusivamente come guest star in qualche puntata; il che è un vero peccato perchè grazie al suo apporto la serie ne guadagna in azione e personalità.
Il suo coraggio e la sua totale abnegazione nei confronti della famiglia e di tutto quello che la circonda, la portano ad essere molto apprezzata dal pubblico nonostante le sue sporadiche apparizioni. Anche in questa occasione si dimostra leale e pronta al sacrificio, preferendo anni di reclusione in una bara polverosa piuttosto che mettere a repentaglio la sicurezza della sua famiglia.
Eccoci infine arrivati alla chiave di volta dell’intera puntata: l’evoluzione del rapporto tra Klaus e Camille. Squilli di trombe e triplice alleluja! Dopo tre stagioni vediamo finalmente i due personaggi lasciarsi andare, dimostrando chiaramente ciò che da tempo provavano l’uno per l’altra. Alla reciproca dichiarazione d’amore però, ci si arriva per gradi, facendoci pregustare il momento per tutta la prima parte di episodio.
Il profumo di nuova coppia si avverte nel momento in cui Klaus e Camille fanno visita all’ispettore Kinney: nonostante l’ex poliziotto non significasse nulla per l’Originals, e noi abbiamo imparato che l’egoismo è uno dei tratti caratteriali che maggiormente contraddistinguono Klaus, decide di aiutarlo a liberarsi dalla morsa di pensieri che lo attanagliavano fin dal momento in cui Lucien l’aveva soggiogato con il controllo della mente.
Questo gesto così caritatevole, disinteressato e soprattutto inaspettato da parte di Klaus, sono il colpo di grazia per il cuore della nostra Camille. Onestamente una piccola stretta allo stomaco si avverte nel momento in cui il fiume dei sentimenti rompe finalmente gli argini: vedere un egocentrico killer spietato come Klaus lasciarsi andare ad un momento di dolcezza e passione fa sicuramente un certo effetto.
L’idillio sfortunatamente non è destinato a durare: dopo la prima notte passata insieme, al suo risveglio Klaus trova Camille morta accanto a lui. Lo sgomento è tale da concedere un meritatissimo plauso agli autori. Ricevere una pesante botta emotiva che stride in maniera così eclatante con la nascita di un nuovo amore, è davvero una scelta coraggiosa e per questo molto apprezzabile. La bella e letale Aurora, rimasta silente in attesa di compiere la sua vendetta, colpisce con forza e brutalità proprio nel momento in cui Klaus e Camille stavano finalmente assaporando un briciolo di felicità.
Tanto magistrale quanto inquietante è la scena in cui Aurora suona al pianoforte una dolce melodia natalizia, raccontando al fratello Tristan quanto bella fosse stata la sua giornata, riferendosi chiaramente all’omicidio di Camille. L’antitesi che esiste in questo contrasto così forte ed evidente collima alla perfezione con il sadismo che ha sempre dimostrato questo personaggio.
Volendo tirare le somme, direi che questa prima parte di stagione non poteva concludersi in modo migliore. Se c’è qualcosa che rende più stuzzicante e sfiziosa una serie tv, è proprio l’ansia dell’ignoto: rimanere due mesi in placida attesa per scoprire come si evolveranno le vicende nella cara vecchia New Orleans, sarà davvero sfiancante. Detto questo, per l’alta carica emotiva, la potenza dei personaggi principali e l’ottimo colpo di scena magnificamente cucito nella trama della serie, questo nono episodio si merita 4 Porcamiseria.
Cosa ne pensata di questo finale di metà stagione? Questo colpo di scena ha lasciato di stucco anche voi oppure vi aspettavate una mossa così astuta da parte degli autori? Diteci la vostra lasciando un commento qua sotto oppure sulle nostre pagine social facebook o twitter!
Non credevo la Plec mi avrebbe ascoltato. Ha davvero tolto Cami di mezzo EVVAI.
Adesso toglimi pure Marcel e tutti felici. #TheOriginals— Des ✨ (@faithandfuture) December 14, 2015
https://twitter.com/bemydraco/status/676345579279130625
non potete farmi attendere 3 stagioni per un bacio e poi mi uccidete Cami
cioè mood proprio:#TheOriginals pic.twitter.com/MVPlyIaiod— Martina (@marti__nen) December 11, 2015
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