The Passage1×01 Pilot

Series Premiere Finalmente è iniziata la serie che porta sullo schermo la storia di Amy Bellafonte, tratta dai libri di Cronin. Ma la resa sarà all'altezza del media originale, o soffrirà il passaggio dalla carta alla televisione?

6.2

Una delle serie attese con più curiosità in questo inizio d’anno era sicuramente The Passage.
Tratta dalla fortunata trilogia di libri di Justin Cronin (Il passaggio, I dodiciThe city of mirrors, ancora inedito in italia), per questa serie la Fox ha scritturato per la produzione Liz Heldens (The Orville), David Zucker (The man in the high castle) e Ridley Scott.

Di cosa parla questa storia?
Senza addentrarci troppo in anticipazioni dovute ai libri, questo primo episodio mostra già discretamente bene le tematiche quantomeno della prima stagione: abbiamo il progetto Noah, governativo e segreto, che si occupa di cercare una sorta di cura miracolosa; abbiamo un gruppo di detenuti sottratti al braccio della morte per fare da cavia a questi scienziati; abbiamo una bambina in fuga dalle forze governative che vogliono catturarla per portarla al progetto Noah.
Ah, e abbiamo i vampiri.

La protagonista della storia è senza dubbio Amy Bellafonte, la bambina cui si accennava in precedenza. Una ragazzina sveglia e intelligente, che non si lascia abbattere dalle avversità della vita quali potrebbero essere la morte per overdose della madre o l’improvvisa comparsa di loschi agenti federali nella casa dove è stata provvisoriamente parcheggiata. Anzi, subodorando che qualcosa non torni riesce quasi a fregarli e a sfuggir loro, prima di essere catturata.

Mi chiamo Amy Bellafonte. Un tempo non credevo ai mostri, ma ora ci credo.

È di Amy la voce narrante che in diversi momenti prende il sopravvento, tendenzialmente per farci capire che le cose non andranno particolarmente bene e accadrà qualcosa di molto brutto.
Ma Amy non è sola: dei due soldati mandati a prelevarla, uno è Brad Wolgast. Eroe di guerra, pluridecorato, ha un unico punto debole: una figlia che gli è morta pochi anni prima, e che chiaramente rivede in questa bambina rapita e trattata male dal suo collega. Comincia quindi a cercare di metterla a suo agio, come per rendere più piacevole il rapimento, fino a ritrovarsi coinvolto al punto da decidere di cambiare schieramento.
E così volta le spalle al progetto e al governo, mette fuori combattimento il collega e scappa con Amy cercando di far perdere le proprie tracce e di salvarla da qualunque cosa stiano progettando nel complesso.

Già, cosa progettano nel complesso?
In un flashback vediamo che qualche tempo prima, nella foresta boliviana, gli scienziati scortati da un manipolo di soldati armati fino ai denti avevano trovato quello che apparentemente era un vampiro. Lo avevano ucciso per autodifesa, non prima però che questa creatura avesse potuto ferire gravemente Fanning, uno degli scienziati, da allora noto a tutti come Paziente Zero.
Visto che il vampiro sembrava essere in vita da più di due secoli, e viste le enormi capacità rigenerative mostrate da Fanning subito dopo l’infezione, decidono di procedere con gli esperimenti prelevando un gruppo di detenuti dal braccio della morte e usandoli come cavie umane.
Ottengono dei risultati opinabili: undici vampiri chiusi in celle e nutriti con vasche di sangue, che però sembrano quasi in stato catatonico e non reagiscono ai loro stimoli.

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Sembrano.
Perché alcuni assistenti accennano al fatto di avere spesso incubi in cui Fanning parla con loro di eventi futuri, e lo stesso Clark, capo della sicurezza e amante della dottoressa Sykes a capo del progetto, ha incubi in cui si ritrova con la bella Shauna Babcock, una delle detenute vampirizzate.
E quando pure Carter, l’ultimo detenuto portato al centro, sogna di Fanning che gli anticipa dolore e gloria, si capisce che i vampiri sono tutt’altro che inerti, e che probabilmente stanno affinando poteri speciali ottenuti nella loro nuova condizione. Per ora si tratta di influenzare i sogni, ma come potranno evolvere? Allucinazioni? Controllo mentale? E il tutto mentre il personale, totalmente ignaro di questa cosa, liquida gli incubi di chi ne parla come normale attività onirica.
Si prospetta insomma una bella catastrofe.

Ma la vera domanda, e il punto debole della storia per ora, è la seguente: qual’è il collegamento tra Amy e il progetto Noah?
La bambina viene scelta perché hanno bisogno, per proseguire i test, di una cavia che sia giovanissima, e che per ovvi motivi non abbia famiglia e che non possa esserne notata la scomparsa.
Certo, Amy risponde a questi requisiti visto il suo stato di orfana e visto che ancora non era finita negli ingranaggi dei servizi sociali. Ma quando Brad decide di fuggire con lei, è proprio necessaria la caccia all’uomo a livello nazionale che i militari imbastiscono? Tutti danno la caccia ai due, che per le televisioni sono una bambina e il suo rapitore. Sembra che la priorità (che prima era trovare una cavia giovane in tempi rapidi) sia diventata tutto a un tratto “catturare Amy e portarla al complesso”. Ribadiamo la domanda: perché?

Se lo spettatore mette in dubbio da subito ciò che la avvia le fondamenta della serie sono estremamente fragili

La bambina non è speciale, o se anche lo fosse di certo non lo possono sapere in questa fase della storia: la sua unica peculiarità è quella di essere sola al mondo, ma in America non penso manchino le persone in questa condizione.
Certo, può essere che abbiano più paura di un Brad che va contro il governo, ma alla fine lui stesso non sa niente di che esperimenti stiano facendo, l’operazione è coperta da segreto di stato e se anche parlasse verrebbe zittito subito e tutta la questione sarebbe insabbiata.
Insomma, Brad può creare qualche grattacapo se decide di fare il martire, la bimba è inutile e rischiano di attirare troppa attenzione indesiderata inseguendola. Oltre a perdere tempo.
Quindi, perché insistere nella caccia a Amy invece di prendere un altro bambino e nel frattempo muoversi per costringere Brad al silenzio?

Sono la Bambina Venuta dal Nulla, quella che non mancherà a nessuno, è per questo che mi hanno scelta.
Mi chiamo Amy Bellafonte.
E questa è la fine del mondo.

Un solo punto interrogativo per questo pilot, dunque, ma grande quanto un elefante visto che riguarda il cuore stesso della storia: la storia sarà anche buona, ma se lo spettatore mette in dubbio da subito ciò che la avvia le fondamenta della serie sono estremamente fragili.
Sarà quindi auspicabile che già dal secondo episodio venga posto rimedio a questa debolezza, altrimenti potrebbero non bastare le buone interpretazioni dei protagonisti o l’interesse suscitato dai poteri dei vampiri per tenere a galla la serie.

  • 5.5/10
    Storia - 5.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 6.5/10
    Emozione - 6.5/10
6.2/10

Summary

La storia alla base della serie è una garanzia, essendo tratta da libri che hanno venduto moltissime copie. Ma per quanto visto in questo pilot, al centro della trama abbiamo un potenziale buco nero di logica narrativa in grado di annullare la bravura dei protagonisti e di mettere in ombra le cose interessanti viste già adesso. La serie potrebbe essere buona se verrà risolta velocemente questa cosa, altrimenti rischia di perdere subito l’interesse degli spettatori.

Porcamiseria

6.2

La storia alla base della serie è una garanzia, essendo tratta da libri che hanno venduto moltissime copie. Ma per quanto visto in questo pilot, al centro della trama abbiamo un potenziale buco nero di logica narrativa in grado di annullare la bravura dei protagonisti e di mettere in ombra le cose interessanti viste già adesso. La serie potrebbe essere buona se verrà risolta velocemente questa cosa, altrimenti rischia di perdere subito l'interesse degli spettatori.

Storia 5.5 Tecnica 6.5 Emozione 6.5
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