Il primo e doveroso commento a questa prémiere di The Vampire Diaries è: “incredibile, una bella puntata”. E no, non la solita apertura col botto delle nuove stagioni – che dopo otto anni di messa in onda, nuova non lo è più manco per sbaglio – in cui gli sceneggiatori lanciano nel calderone tutto ciò che hanno in mente per tratteggiare un canovaccio molto confuso. Spesso, le premesse finiscono per spegnersi dopo tre puntate, ingarbugliandosi su se stesse e facendoci storcere il naso con l’ennesimo “credevo fosse meglio”.
Ecco, per la prima volta dopo anni – e non scherzo – della sofferenza fisica che i vampiri ci fanno provare, trascinandosi in serie monotone e dai plot twist francamente discutibili (anche se la settima stagione si è in parte salvata), questa Hello Brother ci riporta di prepotenza alla prima stagione, in cui Damon Salvatore era entrato in scena esattamente con quella battuta, fatta in un ghigno alla stessa persona di adesso, e ci aveva spedito a mille gli ormoni. Fanciulle, non negatelo.
Il merito di questo episodio, tuttavia, non va ai begli addominali occhioni blu di Damon, ma bensì al nuovo villain che presumibilmente ci farà compagnia almeno fino al mid-season – anche se questa stagione sarà più corta del solito, quindi è un dilemma. Ma andiamo con ordine, perché del resto l’abbiamo incontrato solamente alla fine.
No redemption
Mesi, un’imprecisata quantità di mesi – o forse lo dice pure, ma non è importante ai fini di questo nostro discorso – sono passati dall’ultima volta che abbiamo visto Damon e Enzo plagiati e letteralmente sequestrati da una creatura misteriosa, uscita dalla Cripta che l’ultima St. John, Virginia, voleva rimanesse sigillata. E come noi, anche Stefan, Caroline, Bonnie e Alaric, che si trascinano nelle loro vite cercando di tenere una relativa normalità. Bonnie ancora senza poteri, Alaric a frugare nell’Armory per vedere se scopre qualcosa (cosa che effettivamente fa, ma nulla di chiaro per il momento), gli altri due a fare i piccioncini.
Nota doverosa, metà o quasi del cast di Containment è stato rovesciato qua dentro: ciao tirocinante di Alaric, ciao tata di Caroline! Che rischia già di morire malissimo dopo tipo tre scene, il che fa seriamente dubitare delle capacità attoriali di quella povera ragazza: o non la vogliono nelle serie o è sfigata, la scelta non è molta.
Siamo più interessati, in realtà, a capire come se la passano Damon e Enzo, in una replica maschile di Thelma e Louise con la prerogativa di piantarsi in mezzo alla strada – anche qua, pratica più che ricorrente in tutte le stagioni di The Vampire Diaries – per trovare le proprie vittime. Perché sì, avevamo già visto alla fine della scorsa stagione la quantità sterminata di cadaveri appesi a ganci da macellaio, in un mattatoio; quello che non sapevamo, e che scopriamo adesso, è che i due vampiri agiscono sotto il controllo mentale di qualcosa che ha fame.
Molta, moltissima fame, e non sembra saziarsi mai – ricordate quella creatura dalle mani scheletriche, intravista mentre trascinava via Enzo? Proprio lei. Nascosta in una vasca piena d’acqua insanguinata, viene nutrita amorevolmente dai suoi “discepoli”, invisibile alla vista, con l’unica prerogativa di scegliere dal menù solo una portata: Enzo e Damon devono portarle gente cattiva, qualcuno che ha fatto qualcosa di male. Come fosse un tribunale spietato di giudice-giuria-boia, la misteriosa creatura divora i malvagi, smembrandoli. Adorabile.
E mentre Caroline cerca di scoprire di che si tratta, cos’è il qualcosa che la St. John non voleva assolutamente liberare dalla cripta, tramite filmati danneggiati e interrogatori mal finiti (la tizia si è mangiata via la lingua, parliamone), Enzo fa la cosa più astuta e più romantica che si possa pensare. Tolto che citare l’Odissea in una serie come The Vampire Diaries è piuttosto commovente, abbinarla a uno dei tanti momenti felici passati con Bonnie è la ciliegina. Perché sì, inizialmente si arriva a pensare “ebbasta un altro momento strappalacrime in cui Bonnie ricorda come non sarà mai più felice senza di lui”, ma poi salta fuori un cadavere. E nell’orecchio del cadavere, un tappo di cera; e al collo della poveretta strangolata – legata al cofano della macchina come fosse l’albero maestro di una nave – una corda di chitarra. Vi sta venendo in mente qualcosa?
Una sirena. Il villain immerso nella vasca, mai sazio, in grado di controllare le menti degli uomini e far vedere loro ciò che più vogliono vedere prima di ucciderli e divorarli, è una sirena. Una gran bella sirena, a dirla tutta, che emerge insanguinata dalla vasca – tornata con sembianze più umane, forse perché finalmente “appagata” – e canta per ribadire il suo potere su Damon e Enzo. Già schiavi a tal punto di ciò che è stato mostrato loro che non riescono più a tornare indietro – per quanto Enzo ci provi, dati gli indizi lasciati a Bonnie per farle capire cosa li ha portati via.
Ora, dimenticatevi Ariel, la sirenetta tanto carina: in qualsiasi mitologia, le sirene sono considerate davvero i messaggeri del diavolo. Foriere di conoscenza – e trasformate in donne sensuali solo dalla misoginia del Medioevo, che vedeva il corpo femminile come un peccato – era quello il potere che esercitavano su qualsiasi marinaio che passasse dalle loro parti. Promettevano di mostrare cose mai viste, una conoscenza sterminata di tutto lo scibile umano, ed è esattamente per questo che Odisseo – Ulisse, per i più – ha scelto di farsi legare al pennone: impossibilitato a seguirle ma smanioso di sentire, almeno in parte, i loro segreti.
E Damon, come confessa a Stefan, ha già visto: ha visto il suo futuro e non c’è speranza, condannato all’inferno per le azioni compiute. E visto e considerato che Santa Elena non è affatto dannata come pensa lui, che scopo ha continuare a vivere e provare emozioni se già si sa che non c’è redenzione?
Ora, digressioni mitologiche a parte – anche perché le sbavature in questa puntata ci sono, eccome – l’idea di mettere su schermo una creatura che affascina la mitologia sin dagli Assiri è davvero interessante. La curiosità di scoprire come intendono giocarsela e quali sono le caratteristiche di questo tipo di sirena è davvero interessante. Del resto, The Vampire Diares ha ridefinito un genere: vedi mai che non gli riesca anche questa volta. E soprattutto, Enzo sarà Ulisse e Bonnie la nostra Penelope? Suvvia, so che lo pensate, la ship scorre potente in tutti voi.
Quattro porcamiseria – e sono parecchi – di incoraggiamento.
Spero davvero che continui così, con questo ritmo e con la voglia di reinventarsi che sembra possedere quest’anno, giusto perché se tutto va bene dovrebbe essere l’ultima stagione. Sceneggiatori, fate in modo che The Vampire Diaries abbia un finale che gli renda onore, anche perché sono 16 puntate. Sbagliare qua è da criminali.
Ah, il dilemma della puntata: Damon legge 50 Sfumature di Grigio, Enzo l’Odissea. Facciamoci du’ domandine.
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Anche nella prémiere, ricordiamoci le priorità:
In sette stagioni sono morti tanti tipi di creature, Bambi, conigli ed esseri umani.
Matt Donovan no.
Riusciremo a liberarcene?
#TVDS8— Mary🚀 (@cucchiaia) October 21, 2016
Sempre e comunque:
https://twitter.com/perfectderavin/status/789811244190564352
Mai dimenticati:
E comunque io un finale per i Klaroline me lo merito dopo tutta questa sofferenza. #TVDS8
— gio💫 (@strangeartemis) October 21, 2016
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