The Walking Dead5×12 Remember

Dopo la puntata decisamente sopra la media di settimana scorsa, The Walking Dead ci sorprende con questo nuovo episodio incentrato sull’arrivo del nostro gruppo di sopravvissuti preferito nella cittadina di Alexandria. Il susseguirsi degli eventi rallenta inevitabilmente e ci troviamo di fronte ad un episodio sicuramente più riflessivo rispetto al precedente, ma per una volta possiamo affermare […]

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Dopo la puntata decisamente sopra la media di settimana scorsa, The Walking Dead ci sorprende con questo nuovo episodio incentrato sull’arrivo del nostro gruppo di sopravvissuti preferito nella cittadina di Alexandria. Il susseguirsi degli eventi rallenta inevitabilmente e ci troviamo di fronte ad un episodio sicuramente più riflessivo rispetto al precedente, ma per una volta possiamo affermare con certezza che l’intento degli autori è più che riuscito.

La prima cosa che salta all’occhio all’ingresso dei nostri nelle mura di cinta della città è che, per fortuna, Alexandria non è affatto deserta come poteva sembrare dalle foto che Aaron aveva mostrato a Rick e compagni. A capo della combriccola troviamo Deanna, un’ex parlamentare che è riuscita a trovare, in un mondo devastato dall’apocalisse zombie, il suo piccolo angolo di paradiso.
Sì, perchè Alexandria è decisamente diversa da come uno potrebbe aspettarsi, e sembra corrispondere (ma mai dire mai) esattamente alla descrizione del caro vecchio Aaron: acqua corrente a volontà, villette che sembrano spuntare come funghi, provviste, abitanti cordiali e sicuramente diversi dagli esseri umani che i nostri hanno avuto modo di incontrare nelle loro scorribande nelle ultime cinque stagioni.

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È risaputo che i nemici più temibili, nel mondo di The Walking Dead, sono sempre stati gli umani: gli zombie sono al più una scocciatura, possono rappresentare un pericolo se sono numerosi o ti colgono di sorpresa, ma non hanno il raziocinio e, paradossalmente, la mente malata di un umano affamato e con manie di conquista.

È già un’ottima cosa il fatto che gli abitanti di Alexandria non abbiamo cercato di fare a fettine Rick & company, soprattutto Daryl che, oltre ad essere l’unico a non essersi nemmeno fatto una doccia ora che ne ha l’opportunità dopo mesi e mesi di scorribande nel sudiciume, è sicuramente il più scettico. Si comporta ancora come un selvaggio (ma è comprensibile, visto tutto quello che il gruppo ha passato) e rifiuta con fermezza l’eventualità di essere, finalmente, felice con la sua nuova famiglia. Devo dire che l’evoluzione di Daryl non mi sta piacendo per niente in questa stagione, ormai lo hanno ridotto ad una macchietta che non fa altro che isolarsi e bofonchiare; lo trovo un vero delitto, sia perchè è uno dei personaggi più amati dal pubblico, sia perchè è uno dei pochi personaggi ad avere avuto, fino a un po’ di tempo fa, un’evoluzione più o meno coerente.

Ad ogni modo, i nostri decidono, pur con qualche dubbio, di adeguarsi al regolamento della loro nuova comunità, accettando di consegnare le armi (che verranno restituite durante i giri di ricognizione) e di partecipare delle interviste volte a permettere al “Governatore” Deanna di valutare, per ciascuno, quale può essere il lavoro più adatto da svolgere nella comunità. La particolarità è che queste interviste sono interamente filmate. A che pro? Ci si potrà fidare degli abitanti, per quanto amichevoli possano apparire?

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I colloqui in questione, peraltro estremamente riusciti dal punto di vista della scrittura dei dialoghi, ci permettono di dare uno sguardo ai personaggi a cui ci siamo così affezionati, sotto un punto di vista completamente diverso.

Vediamo una Michonne finalmente più positiva e fiduciosa per il futuro, in linea con un lato del suo carattere emerso sempre più spesso nell’ultimo periodo; vediamo Rick (finalmente senza barba) che si racconta a cuore aperto come non accadeva da tempo, rivelando il suo lato più fragile, per quanto possa esserlo un buzzurro duro come lui; e soprattutto, vediamo Carol che parla della sua vita precedente, di quanto le piacesse badare alla propria famiglia a cui, nonostante i problemi di cui tutti siamo a conoscenza, era affezionata. Un’immagine, questa, che fa quasi sorridere, da quanto è diversa rispetto alla Carol-Terminator a cui tutti siamo ormai abituati a pensare.

I dialoghi con Deanna fanno davvero riflettere su quanto il mondo che ti circonda sia in grado di condizionare il carattere, le azioni e le attitudini indivuali: abbiamo sempre dato per scontato di conoscere per filo e per segno i nostri eroi, ma in questa puntata abbiamo avuto modo di conoscerli sotto un punto di vista completamente diverso. Si respira, in questo episodio, una vera e propria ventata di aria fresca, possiamo quasi considerarla un reboot della serie: tutti i personaggi (o quasi) sembrano finalmente pronti a ricominciare la propria vita da capo, una vita finalmente degna di essere chiamata tale.

Non mi sarei mai aspettato di dire una cosa del genere su The Walking Dead, ma nonostante l’assoluta mancanza di azione ho sentito empatia nei confronti dei personaggi come non mi capitava da tempo. Troppo spesso la serie si è persa in sequenze noiose, dialoghi ai limiti del nonsense e morti spacciate per emotivamente devastanti (vedi Tyreese), ma di cui in fondo non ci poteva fregare di meno; gli autori sembrano però aver finalmente capito che la carta vincente di questa serie sono i personaggi, a prescindere dal contesto in cui gli stessi si trovano: è sufficiente farli parlare, fargli esprimere delle emozioni che non siano semplici ragionamenti fini a se stessi sul senso della vita o sulla strada da intraprendere (come spesso accaduto in passato), per tirare fuori episodi convincenti come questo, anche senza scene di azione ed eccessi splatter.

Questo episodio, il secondo di fila al di sopra degli standard a cui la serie ci aveva abituati, merita decisamente quattro PorcaMiseria su cinque. Spero solo che gli autori, ora che hanno trovato la giusta strada, riescano a mantenerla, considerando che questa storyline -per quanto potente nella sua particolarità rispetto a quanto visto finora- rischia di diventare un vicolo cieco.

voto-4

 

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