The Walking Dead5×15 Try

Finora, nonostante i cori di pareri contrari, ho sempre difeso questo “nuovo corso” di The Walking Dead, quello che -almeno inizialmente- era apparso quasi come un reboot della serie, a seguito dell’approdo di Rick e compagni in quell’apparente paradiso che è Alexandria. Io ci ho provato, ma arriva un punto in cui una stagione si accartoccia letteralmente su se […]

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Finora, nonostante i cori di pareri contrari, ho sempre difeso questo “nuovo corso” di The Walking Dead, quello che -almeno inizialmente- era apparso quasi come un reboot della serie, a seguito dell’approdo di Rick e compagni in quell’apparente paradiso che è Alexandria.

Io ci ho provato, ma arriva un punto in cui una stagione si accartoccia letteralmente su se stessa, proponendo temi ricorrenti (e fin qui ci sta), anche in chiave inedita, che però inevitabilmente portano allo stesso, tragico epilogo. Non nego che la serie abbia mostrato -soprattutto nella seconda metà di stagione- degli inaspettati sprazzi di originalità, i quali tuttavia si stanno rivelando praticamente inutili alla luce degli sviluppi (se così possiamo chiamarli…) di questo quindicesimo episodio “Try”.

La puntata -ora che ormai siamo agli sgoccioli considerando che domenica prossima verrà trasmesso il season finale- vede protagonista inizialmente una monotematica Sasha, nuova vedetta di Alexandria grazie alla sua attitudine con il fucile da cecchino e alla sua sindrome del lupo solitario, in preda al solito delirio isterico. Stavolta il suo cervellino le suggerisce di andare a fare il tiro al piccione con gli zombie, consumando energie, munizioni (che, ricordiamolo, non sono e non dovrebbero essere infinite) e sinceramente anche la soglia di sopportazione.
Sasha ha, tra le altre cose, anche rischiato la vita in una sequenza che, peraltro, sfigura miseramente in quanto a pathos con l’assalto degli zombie del precedente episodio; se non fosse stato per l’aiuto di Michonne e Rosita, evidentemente preoccupate per i deliri della ragazza, a quest’ora staremmo parlando di lei come l’ennesima vittima del gruppo divorata senza pietà dagli erranti.

Anche gli altri fronti della storia, perlomeno nella prima parte della puntata, sembrano non portare da nessuna parte: abbiamo da un lato Carl, con la sua nuova fiamma, che sembra aver imparato poco in materia di prudenza dalle recenti esperienze del gruppo. Devo dire comunque che il confronto con la ragazza è stato interessante, e fa emergere come la voglia di ritornare a sentirsi liberi, là fuori, sia un sentimento inspiegabilmente più diffuso tra i “reclusi” di Alexandria, rispetto a quanto si potrebbe pensare.

TWD 5x15 Deanna

Dall’altro lato, abbiamo Daryl Aaron, alle prese con la ricerca di nuovi adepti con cui popolare Alexandria; questa storyline, solo accennata nell’episodio, presenta gli unici possibili risvolti a lungo termine per la trama, in vista della nuova stagione, dal momento in cui i nostri scoprono una ragazza -appena morta e quindi non ancora trasformata– legata ad un albero, in condizioni che definire orribili è dire poco.

Le cose si fanno, paradossalmente, più interessanti all’interno delle mura di Alexandria, in cui il clima inizia a riscaldarsi parecchio: il tutto parte da Deanna, evidentemente alterata per gli avvenimenti a cui abbiamo assistito nello scorso episodio, che cerca di scoprire un po’ di più sull’accaduto mediante le sue solite interviste registrate. Sono rimasto incredulo nel vedere Nicolas che cerca di scaricare tutte le colpe su Glenn (l’unico che ha tentato in tutti i modi di aiutare un Aiden ormai morente), ma a quanto pare lo spirito di gruppo tanto millantato da tutti gli abitanti viene utilizzato solo quando fa comodo.

The.Walking.Dead_5x15

Non è tutto rose e fiori, insomma. C’è da dire che i nostri, salvo poche eccezioni rappresentate principalmente da Michonne e Maggie, stanno facendo veramente di tutto per non inserirsi nel gruppo, anzi cercano inspiegabilmente in ogni modo di andare nella direzione opposta.
Anche Rick, andato nel finale dell’episodio completamente fuori di senno, prende una serie di decisioni avventate: prima tra tutte, l’accordo preso con Carol per far fuori Pete (il chirurgo invasato), già tirato fuori nel finale della scorsa puntata. Fortunatamente, questa è un’opzione su cui Deanna ha prontamente apposto il suo veto, e io sono d’accordo con lei nonostante il senso di disprezzo e repulsione che Pete mi suscita ad ogni apparizione. Questo genere di atteggiamento, unito all’escalation di violenza nell’ultima parte della puntata, è la dimostrazione di come il nostro gruppo non sia proprio tagliato per la convivenza civile. Da un lato questa scarsa attitudine è condivisibile, rendendosi necessario un periodo di adattamento, ma dall’altro mi sembra un po’ esasperata e tirata per i capelli.
Sta proprio qui, comunque, la differenza nell’approccio alla gestione della città di Alexandria: laddove Deanna cerca di mantenere nei limiti del possibile delle dinamiche da “vita precedente all’apocalisse”, Rick e compagni si rifiutano categoricamente di adattarsi alla nuova vita, quasi rimpiangendo i tempi in cui potevano scorrazzare liberi nei campi, nelle fattorie e nelle prigioni infestate dagli zombie.

TheWalkingDead 5x15-Rick

A questo punto una domanda mi sorge spontanea: ma per quale assurdo motivo non se ne vanno ritornando alla vecchia vita, e amici come prima? Perché dovrebbero pretendere, da nuovi arrivati, di stravolgere l’equilibrio di una comunità ben consolidata imponendo le loro regole, come lascia intendere Rick nell’ultima, delirante sequenza della puntata (seppur molto d’impatto e ben riuscita dal punto di vista della regia e della fotografia)?
Questo è il difetto principale emerso in tutta la seconda parte di questo arco narrativo della stagione, e in particolar modo nelle ultime due puntate: la mancanza di veri moventi, da parte dei personaggi, che li spingano a fare certe azioni in luogo di altre. Azioni che, magari, sarebbero giusto giusto un po’ meno avventate e molto più verosimili.
I gesti e i pensieri dei personaggi, in questa puntata, mi sono sembrati più un mero espediente per portare avanti la trama in vista dell’imminente finale di stagione, creando i presupposti per il colpo di scena finale (una guerra interna tra il gruppo e gli abitanti di Alexandria). Nonostante le ottime premesse, gli autori stanno praticamente mandando in fumo tutti gli sforzi fatti per creare una storyline coerente e profondamente diversa da quelle mostrate finora.

Per questo, il mio voto alla puntata è di due PorcaMiseria su cinque, ma solo perchè mi sento magnanimo, e perchè ho trovato tutta la sequenza finale (culminante con Michonne, forse l’unica dotata di senno, che tramortisce Rick con un pugno), che costituisce il preludio al finale di stagione, estremamente potente.

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Considerazioni erranti

  • non è ancora stata spiegata l’origine del marchio a forma di W, visto più volte nei precedenti episodi; in questa puntata, abbiamo avuto modo di scorgerlo anche sulla fronte dello zombie a cui Sasha spara dalla torretta;
  • l’incazzatura di Deanna è ben evidente dalla teglia di pasta al forno lasciata fuori dalla porta, per non parlare del biglietto di condoglianze bruciato: lei mi dà l’idea di una che se la fai arrabbiare tira fuori il peggio di sè;
  • Rosita, per la prima volta da quando è stata introdotta nella serie, dice incredibilmente più di due parole di fila.

L’appuntamento è la settimana prossima con il finale di stagione, sulle pagine di SerialFreaks!

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