The Walking Dead6×02 JSS

Dopo il season premiere di settimana scorsa, bloccato tra la ricerca di un’introspezione conseguente ai disastrosi eventi del finale della scorsa stagione e un’invasione di erranti un po’ campata per aria, l’approccio verso questa sesta annata di The Walking Dead era più che mai incerto. Tuttavia, già dal cold opening che apre questo secondo episodio – un riuscitissimo flashback […]

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Dopo il season premiere di settimana scorsa, bloccato tra la ricerca di un’introspezione conseguente ai disastrosi eventi del finale della scorsa stagione e un’invasione di erranti un po’ campata per aria, l’approccio verso questa sesta annata di The Walking Dead era più che mai incerto.

Tuttavia, già dal cold opening che apre questo secondo episodio – un riuscitissimo flashback che mostra la morte dei genitori di Enid e il suo conseguente arrivo in solitaria ad Alexandria – le intenzioni degli autori di produrre un episodio che rimedia a tutti gli errori del precedente è più che mai chiara; fortunatamente, a visione conclusa, non può che confermarsi questa prima impressione: questo “JSS” rappresenta senza alcuna ombra di dubbio uno dei capitoli più riusciti dell’intera serie.

the walking dead

Temporalmente l’intero episodio, ambientato all’interno delle mura di Alexandria, si accavalla agli eventi narrati nella seconda metà della premiere (ovvero, il famigerato “piano”, poi andato in fumo, di deviare la massa di erranti dirigendola lontano dalla città) e si svolge nel tempo impiegato da una lasagna a cuocere nel forno (il dettaglio del timer è un vero tocco di classe). Questo espediente ci consente, da un lato, di capire cosa ha causato il fallimento totale del suddetto piano e, dall’altro, di spostare il focus della narrazione su tutti quei personaggi che erano stati mostrati un po’ frettolosamente la scorsa settimana.

Mancano, effettivamente, tutti quelli che sono stati i maggiori “protagonisti” (per quanto si possa parlare di protagonisti in una serie dalla natura corale come questa) di The Walking Dead: non c’è Rick, non c’è Daryl, non ci sono Michonne e Glenn, nemmeno per un secondo e forse, fa strano dirlo, è proprio questo uno dei fattori che contribuisce alla riuscita di un episodio così intenso.

The Wolves Are Coming

L’intero episodio ha un unico fil rouge: l’invasione di Alexandria da parte dei Wolves, una banda di ribelli il cui modus operandi era già stato mostrato a grandi linee nelle battute finali della scorsa stagione, durante il movimentato incontro con Morgan: si tratta di un gruppo estremamente violento, che non esita un istante ad uccidere brutalmente chiunque si pari lungo la propria strada.

Come prevedibile, in una città abitata da gente sostanzialmente pacifica come Alexandria, i nostri si sono fatti cogliere completamente di sorpresa: lo scontro è inizialmente un vero e proprio gioco al massacro, del quale non ci viene risparmiato nessun dettaglio dal punto di vista visivo.

the walking dead recensione JSS 6x01

È curioso notare come la rabbia e la frustrazione derivanti dallo stile di vita selvaggio che il mondo di The Walking Dead ha imposto a questa comitiva – unite alla mancanza totale di empatia verso chi ha deciso di vivere diversamente – li porti ad accanirsi contro le persone nello stesso modo in cui si farebbe contro un errante che ha appena cercato di addentarti al collo.

I Wolves non riescono a comprendere come si possa anche solo tentare di costruirsi una vita vagamente simile a quella pre-apocalypse, e sono più che mai determinati a distruggere qualunque parvenza di civiltà residua, la stessa civilità che per loro è nient’altro che una gabbia. La loro cattiveria e il loro l’accanimento non sono quindi fini a se stessi, ma giustificabili come deriva estremista in un mondo in rovina come quello a cui assistiamo.

We’re freeing you. You’re trapped.

the walking dead recensione JSS 6x01

La prima parte dell’invasione merita particolarmente, con una regia impeccabile, a ritmo serratissimo ed estremamente forte dal punto di vista visivo. Il sangue che cola dai gradini e i momenti di drammatico silenzio durante la battaglia sono dettagli preziosi, nonché brevi occasioni per riprendere il fiato, in un susseguirsi di scene ad altissimo tasso di tensione emotiva, con pochi eguali all’interno della storia stessa di The Walking Dead.

Mercy vs. Killing

I protagonisti di questo episodio sono essenzialmente due: Carol Morgan, di atteggiamento diametralmente opposto nell’affrontare la minaccia degli Wolves.

Carol è ormai una vera garanzia in The Walking Dead: rassicurante e pragmatica all’occorrenza, aveva già dimostrato in più occasioni di saper tirare fuori dai guai da sola tutto il gruppo (come avvenuto, ad esempio, a Terminus, in quello che caso vuole è un altro tra gli episodi più riusciti del franchise).

Si sono spese tante parole su come essa sia, tra i protagonisti, quella che ha mostrato l’evoluzione più radicale e allo stesso tempo coerente: è un vero e proprio esempio di ottima caratterizzazione di un personaggio, che incarna perfettamente lo spirito di sopravvivenza tipico della serie, ma che purtroppo non sempre ha ricevuto il giusto spazio, a vantaggio di Rick altre figure più stereotipate e vuote.

the walking dead recensione JSS 6x01

Come di consueto, Carol sa dare il giusto valore alla vita umana, soprattutto a quella di chi si dimostra indegno (“Look at the flowers…“): zero. Non esita, al pari dei suoi nemici, ad uccidere senza pietà, in quell’ottica di difesa della propria famiglia che costituisce da sempre uno dei temi cardine della serie.

All’altro estremo abbiamo Morgan, la cui compassione quasi caricaturale gli impedisce di uccidere perfino gli autori di questa crudele bestialità. È indubbiamente un personaggio meno sfaccettato (non fosse altro per il suo recente ingresso nel main cast) ma che ha mostrato, in questo episodio, un’evoluzione coerente: da contraltare misericordioso di Rick a killer per necessità. Purtroppo, nonostante tutto, nemmeno lui è abbastanza killer da far fuori lui:

the walking dead recensione JSS 6x01

La sua indole non-violenta – a dire il vero un po’ irritante, nel salvare addirittura padre Gabriel da morte certa buonismo estremo in cui questa si traduce – tuttavia consentirà, a fine puntata, di porre fine al reciproco massacro, persuadendo gli Wolves verso una fuga definitiva da Alexandria.

Il contrasto tra le due personalità, così forti ma così diverse tra di loro, è ben evidente nel finale: i due si ritrovano per strada, in mezzo ai cadaveri dei loro concittadini, ignorandosi completamente. Sono ben consapevoli di aver contribuito, pur in modi diversi, alla sopravvivenza della città, ma le loro divergenze di intenti non verranno probabilmente mai appianate.

Una delle cose che più rimane impressa in questo episodio, e che lo consacra definitivamente come uno dei migliori finora, è vedere come tutti i pezzi – anche le trame introdotte e risolte nel corso dell’episodio, come quella della psicologa improvvisatasi medico chirurgo – si incastrino perfettamente tra di loro, contribuendo a creare un intreccio affascinante e mostrando, finalmente, un passo avanti rispetto all’immobile status quo che ha reso questa serie sempre uguale a se stessa da ormai troppo tempo. The Walking Dead continua a mietere record di ascolti stagione dopo stagione, e se tutti gli episodi fossero come questo ne avrebbe ogni motivo.

La sesta stagione inizia sotto i migliori auspici, se gli si perdona il passo falso della premiere. Che sia un caso o un effettivo indicatore di una ritrovata vitalità per la serie è ancora tutto da vedere, nel frattempo questo episodio si becca il massimo dei voti. Cinque PorcaMiseria su cinque, con lode.

5

 

Lascio questa nota a margine come speculazione (non dimostrabile, quindi non giudicabile da una recensione) su un collegamento non banale tra questo episodio e quello precedente: l’orda di erranti. Nel season finale della scorsa stagione abbiamo visto gli Wolves liberare senza motivo camionate di erranti (letteralmente!). Sorge spontaneo chiedersi se quell’esercito di non-morti non sia stato in realtà mandato apposta dagli Wolves per preparare il terreno all’invasione a cui abbiamo appena assistito. Non è un’ipotesi così azzardata, magari qualcuno di voi lettori lo ha già ipotizzato, ma è pur sempre una teoria non ufficialmente comprovata.


Twitter Freaks

Le lodi, in questa puntata, sono ovviamente tutte per Carol:

In generale, l’apprezzamento per l’episodio è pressoché unanime. Non posso che essere d’accordo.

 

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