In questo episodio di The Walking Dead gli autori sciolgono il mistero sulle sorti di Glenn e preparano la scena per quello che si prevede essere un clamoroso midseason finale.
Che Glenn avesse più vite di Super Mario lo avevamo già intuito dalle altre diverse situazioni (almeno due) in cui si era trovato faccia a faccia con una morte praticamente certa. La sparizione del nome di Steven Yeun dai titoli di testa nei precedenti episodi, insieme a una serie di inquadrature furbette e a un contesto che gridava MORTE da ogni lato, avevano dato credito all’idea che questa volta per il simpatico (ex) pizza-boy fosse proprio la fine. E invece i primi minuti di Heads Up tolgono ogni dubbio al riguardo, evitando sia ulteriori cliffhanger sia di prendere ancora tempo come negli episodi scorsi. Glenn è vivo, deve la sua vita a un cassonetto e alla stupidità degli walker, che in questo show alternano momenti di ipertrofia dei sensi che neanche Superman ad attimi di smarrimento totale che Zia Ietta e Mr. Magoo levatevi! Nel suo tentativo di tornare ad Alexandria, il ragazzo incontra Enid intenta a spassarsela con il suo Ruzzle monotematico (JSS). Convinta dopo molte riserve la ragazzina a tornare a casa, i due si ritrovano nei pressi delle mura a guardare la piccola città assediata dagli zombie.
Nel frattempo, all’interno, Rick deve combattere contro la sua volontà di tenere la sua famiglia allargata separata dal resto dei cittadini, ma, a seguito di una geniale idea di Spencer, si rende conto che il suo pensiero oltre che impossibile è anche stupido. Morgan intanto riesce a farsi beccare da Carol mentre porta i farmaci al tizio dei wolves che ha annoiato imprigionato nelle puntate precedenti. E mentre la quota psicopatici continua ad aumentare, con l’ingresso nel club del giovane Ron che si procura il necessario per fare un favore all’umanità e uccidere Bellicapelli Carl, la torre di guardia che era stata attaccata dal camion dei Lupi crolla improvvisamente, lasciando free entry + consumazione all’orda di walkers.
Le aspettative riguardo a questo episodio erano tante e di diverso tipo: molti speravano che il risultato fosse questo, altri erano veramente convinti che Glenn avesse tirato le cuoia. Sì, perché al di là del contorno di intrecci secondari, la puntata è incentrata principalmente sul ritorno del ragazzo a casa dalla moglie. Da questo punto di vista, la soluzione scelta non fa che dimostrare che The Walking Dead è a un punto morto (si passi il gioco di parole). La serie non solo è a corto di idee originali, ma, cosa ancora più grave, non ha il coraggio di portare avanti quelle poche che ha. La morte di Glenn, in quel contesto, con la costruzione che nell’episodio era stata fatta del momento tragico imminente, avrebbe rappresentato un’ottima prosecuzione dei due episodi iniziali, già più volte elogiati per la loro qualità. Si è preferito invece scegliere la strada più semplice, il terreno già battuto, riportando in basso l’andazzo di questa stagione, già compromesso dagli episodi scorsi. Siamo al salto dello squalo per The Walking Dead? Se dobbiamo considerare le modalità del salvataggio di Glenn, sembrerebbe proprio di sì. Arrivati a metà stagione non è ancora successo nulla di rilevante se non nei primi due episodi, e in una stagione relativamente corta come quelle di questa serie non è più ammissibile.
Dopo sei anni non è possibile che le puntate girino intorno alle medesime situazioni rimescolate e interpretate da attori differenti: la dinamica noi/loro, il personaggio che nasconde un segreto che porterà alla rovina dell’equilibrio precario, il vado/resto di chi “questo gruppo è troppo per me”, ecc. Vi suona familiare? Se sì, è perché almeno tre delle ultime stagioni hanno queste situazioni topiche, affrontate e gestite sempre nella stessa maniera.
La struttura base di ogni stagione è poi sempre uguale: nuovo gruppo riunito -> gruppo diviso -> introduzione elementi nuovi -> morte di qualche personaggio secondario -> nuovo gruppo riunito. E così in loop, cambiando solo la scenografia. Ogni tanto arriva qualche evento a spiazzare il tutto (ad esempio la morte di Hershel), ma puntualmente dopo qualche episodio il serpente torna a mangiarsi la coda. La morte di Glenn poteva dare la svolta a questa stagione che finora ha puntato al ribasso. La differenza non la farà il midseason finale – in cui comunque The Walking Dead si è sempre difeso, anche più che nel finale vero e proprio – ma saranno le puntate tra i due estremi a dare la cifra di questa serie che, per ora, non accenna a cambiare.
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Così, per dire:
Comunque succedono molte più cose a Downton Abbey che a The walking dead
— Lorenz8 (@Renzotto8) November 26, 2015
Dove si firma?
Io voto per l'uccisione di tutti gli adolescenti di the walking dead #FoxTheWalkingDead
— Riccardo (@riccardopietri) November 23, 2015
Fan service:
#TheWalkingDead ha deciso per sempre di rinunciare a voler essere credibile. A questo punto fatela diventare una fan fiction #SerialUpdate
— giovanni (@givagivaz) November 23, 2015
Amen:
#TheWalkingDead, l'unica cosa bella è il bullismo verso il prete. #SerialUpdate
— Gosazer (@Gosazer) November 23, 2015