The Walking Dead9×09 Adaptation – 9×10 Omega

Mentre Negan fa i conti col suo passato, una nuova inquietante minaccia si concretizza di fronte ai nostri eroi (e non è il rinnovo per la decima stagione!).

6.8

Dopo l’inquietante finale di metà stagione, The Walkind Dead ritorna dalla pausa natalizia con una coppia di episodi altalenanti, che stentano a smarcarsi dai difetti congeniti della serie, regalandoci comunque un ottimo villain che cercherà di scalzare Negan dai nostri desideri di vendetta.

Proprio all’ex leader dei Savior è dedicata buona parte di Adaption, che si focalizza sul tentativo di fuga del prigioniero ormai libero. Braccato dalla piccola ma cazzuta Judith, Negan si allontana da Alexandria convinto di poter ritrovare il vecchio sé e ricostruire la gloria passata dalle macerie. Si tratta di un passaggio didascalico e parecchio urlato, in cui le immagini non indugiano su analogie ma poggiano su superficiali rimandi testuali. Così Negan torna a indossare una giacca di pelle, imbraccia una pala al posto della mazza, cerca di trovare pace sul suo ex trono nel Santuario. Un posto che però adesso è scomodo, non solo nella sua solitudine, ma perché fortemente inadatt(at)o al nuovo corso dei tempi. Sarà l’uccisione di un suo redivivo luogotenente, che inizialmente aveva risparmiato, a fungere da cesoia con quel passato -toccante, in questo senso, anche il ritorno al luogo dell’uccisione di Gleen, all’inizio della fine, che lo sconvolge al punto da farlo stare fisicamente male.

Recuperato dalla giovane Grimes, con cui ha gli scambi migliori della stagione, Negan si appresta a tornare ad Alexandria con un nuovo spirito, che magari sarà utile al gruppo nell’affrontare l’inquietantissima minaccia di stagione, i Whisperers. Di questi particolari villain avevamo avuto un assaggio nello scorso episodio e in questa puntata li conosciamo meglio, in particolare Lydia, fatta prigioniera da DarylMichonne e rinchiusa ad Hilltop accanto ad Henry.

La cattura della ragazza fornisce il pretesto per l’ennesima, trita scena dell’interrogatorio, che in questa serie è apparsa più degli zombie. Ovviamente il tutto si conclude con un nulla di fatto, ma è chiaro che la ragazza non la racconta giusta. Il vuoto di potere ad Hilltop lasciato dalla morte di Jesus è presto riempito da Tara, che però nelle sue prime decisioni appare insicura e troppo timorosa. Una nota negativa e noiosa a margine merita la gravidanza di Rosita, incinta di Siddiq, al contempo compagna di Gabriellove interest di Eugene: una svolta soap di cui una serie già martirizzata non ha sicuramente bisogno.

In Omega gli sceneggiatori, sorpresi dal tutto sommato buon lavoro del precedente episodio, decidono di sbizzarrirsi ricorrendo ai consueti luoghi comuni sulla stupidità umana, consegnando agli annali di The Walking Dead altri due meravigliosi personaggi da ricordare per la loro incredibile abilità di irritare lo spettatore. Da una parte abbiamo Henry, piacevole sintesi dei difetti di Carl Lory, che rischia di compromettere la sicurezza di un’intera comunità per la probabile prima cotta adolescenziale (che lo porta a ingoiare senza indugi un verme vivo). La stupidità del ragazzo è irritante e, a dar man forte, anche i dialoghi che porta avanti con Daryl non sono da meno.

L’altra menzione d’onore va a Yumiko, una delle nuove arrivate che aveva fretta di abbassare la media del QI ad Hilltop. Sua la geniale idea di uscire di nascosto dal villaggio nella notte alla ricerca degli amici, per poi battere in ritirata alla prima difficoltà rendendosi conto di non avere neanche uno straccio di piano: premio stratega dell’anno. Tant’è che si becca pure il giusto e sacrosanto cazziatone da un’infuriata Tara, la quale, per fortuna, dopo i tentennamenti dello scorso episodio, riprende la fermezza di carattere che ha reso il personaggio apprezzabile.

La storia di Lydia, infarcita di falsi flashback e depistamenti, ricorda per certi versi (mooooolto alla lontana) Gli altri 48 giorni, l’episodio di Lost in cui approfondivamo le vicende dell’altro gruppo di sopravvissuti. In questo caso il racconto della Whisper serve più che altro a dare una caratterizzazione ad Alpha, la nuova nemesi del gruppo, che dai racconti e dalle strategie messe in atto ne esce bene, tracciando la personalità di un villain che, se non scalza, quantomeno ambisce a raggiungere Negan in quanto a malvagità e capacità manipolatorie. Sullo sfondo dell’episodio valori familiari contrapposti: da una parte la morbosa ossessione di Alpha, dall’altra il quadro idilliaco della nuova famiglia allargata di Henry. Uno scontro che, siamo pronti a scommettere, resterà ancora per poco lontano dal concretizzarsi.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

Summary

Nonostante alcune soluzioni superficiali e l’eterno ritorno dell’uguale di certi personaggi, The Walking Dead annaspa ma portando a casa la sufficienza, contando, per l’ennesima volta, più sul fascino dei villain che su meriti degli eroi.

Porcamiseria

6.8

Nonostante alcune soluzioni superficiali e l'eterno ritorno dell'uguale di certi personaggi, The Walking Dead annaspa ma portando a casa la sufficienza, contando, per l'ennesima volta, più sul fascino dei villain che su meriti degli eroi.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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