The Walking Dead9×15 The Calm Before – 9×16 The Storm

Season Finale Un episodio ad alto contenuto emotivo e un finale dal tono opposto concludono la nona stagione dello show, che conta numerosi addii a cui non ha dato un adeguato contesto.

6.8

La nona stagione di The Walking Dead chiude i battenti con due episodi nettamente contrapposti nelle atmosfere e nelle intenzioni, cercando di ricalcare modelli di altre serie di successo ma che qui finiscono per risultare poco accattivanti e a tratti forzati.

ATTENZIONE! Oltre questo punto ci sono spoiler che potrebbero rovinarvi il finale di stagione (non più di quanto lo abbia fatto vederlo).

The Calm Before è decisamente un buon episodio, che riporta lo show a livelli di coinvolgimento alti, sia in termini di interesse che di emotività. La Fiera della riconciliazione si apre all’insegna del ricordo di Rick e Carl e del loro sogno di vedere una comunità forte e unita. Ma se i rapporti tra i buoni si rinsaldano è anche conseguenza dell’incombente minaccia dei Whisperer, più vicini che mai. Così, come nell’esemplificativo prologo dell’episodio, l’idilliaco scenario ha vita breve, macchiato dalla ferocia di Alpha, che con una decisione alla Re Joffrey mette dei paletti nei rapporti con i nostri. Il rifugio sicuro, il nido pascoliano, visto come focolare di speranza, viene violato dall’interno nel suo momento di maggiore collaborazione e, tuttavia, il racconto di Siddiq sulla strenua difesa dei martiri del Regno non lascia spazio ad alcun pessimismo o resa.

Il sogno di Rick e Carl continuerà a vivere, pur se grondante sangue innocente e limitato dalle pretese dei Bisbigliatori

È una puntata molto densa di significati, con Carol pronta ad assumersi le proprie responsabilità di regina, accompagnando alla propria firma quell’appellativo che tanto le stava stretto. Allo stesso modo Daryl è forse pronto a interrompere il suo peregrinare, mettendo fine al vuoto lasciato dalla scomparsa di Rick. L’animalesco adattamento dei Whisperer ha però la meglio, col capobranco Alpha che marca nel più feroce dei modi il proprio territorio. Gli autori puntano sulla facile emozione scegliendo le vittime di cotanta violenza, pescando tra nomi prossimi all’indifferenza e personaggi ormai storici: tra tutti, ovviamente, Tara ed Enid, la prima all’apice della propria vita sociale, riconosciuto e premuroso leader della sfortunata Hilltop, l’altra prossima a coronare un rapporto amoroso che le stava dando pace dopo un tormentato vissuto.

Per gli altri poco più di un trascinamento emotivo, mentre per Henry è più la conseguenza che avrà su Carol che non la sua morte stessa a interessarci. Del resto gli autori hanno fatto ben poco per tratteggiargli una personalità che non fosse quella dell’adolescente in preda agli ormoni: un’identità non solo superficiale, ma fin troppo abusata nello show. La costruzione dell’episodio con la narrazione in parallelo e secondo piani temporali sfalsati aiuta a dare ritmo alla storia, mettendo al contempo in risalto la natura opposta delle due fazioni, mai così diverse come in questo scontro. Non sono certamente 40 minuti esenti da difetti, ma la resa compensa nettamente le mancanze.

Cosa che invece non avviene per The Storm, finale di stagione che arriva dopo il pregno episodio che abbiamo descritto e che preferisce focalizzarsi sulle conseguenze psicologiche di quanto successo, sacrificando l’azione. Una scelta che paga poco per diversi motivi: intanto perché la scrittura dei personaggi e delle loro relazioni nella serie ha la profondità di un cracker e, in secondo luogo, perché estingue totalmente la carica esplosiva di un finale, confezionando un banalissimo episodio che avrebbe rappresentato, al più, un buon inizio per la stagione successiva.

E invece no, meglio concludere dando conto della caduta del Regno a causa dell’arrivo dell’inverno (o forse per la rottura tra i sovrani) e mostrando per l’ennesima volta il rapporto tra NeganJudith in una Alexandria vessata dalla tormenta. Troviamo Carol ancora una volta piegata da un lutto filiale, combattuta tra il lasciarsi andare o continuare a vivere una vita che inevitabilmente la porterà a lottare (e probabilmente perdere ancora): sarà il confronto con Lydia ad aprirle gli occhi, vedendo nella ragazza il riflesso della frattura che la lacera (con in più il peso dell’essere vista come capro espiatorio dai sopravvissuti). In questo frangente trovano spazio le insicurezze di Ezekiel, portate a galla dalla perdita del figlio, del regno e con un amore che vacilla.

L’uomo avrà tempo di scagliarsi contro Daryl prima di accorgersi che il muro che la sovrana ha posto tra di loro è già insormontabile

Ad Alexandria intanto Negan ha modo di farsi rivalutare portando in salvo Judith e illuminando Michonne sui punti di vista a cui la divisione tra bene e male è esposta. Una puntata distensiva che interrompe il climax ascendente delle scorse, che cerca forse di riprendere la struttura narrativa dei finali di Game of Thrones, ma fallisce miseramente, e che tra i pochi meriti ha quello di tirare le fila della stagione almeno per quanto riguarda il tema principale, quello dell’importanza della comunicazione tra le comunità.

La breccia aperta dai Bisbigliatori è stata causata dalla poca conoscenza dei gruppi stessi, un “live together, die alone” rivisitato in chiave The Walking Dead che fin dall’inizio di questa stagione ha puntato sul simbolo del ponte. Sedici episodi che, pur rappresentando un apprezzabile passo avanti rispetto allo scorso anno, più che un ponte hanno l’andamento di montagne russe, alternando episodi sufficienti ad altri dimenticabilissimi; una stagione a cui peraltro andava prestata maggiore attenzione per la portata dei cambiamenti narrativi, con l’addio/arrivederci di alcuni protagonisti e un fondamentale timeskip che doveva portare una ventata di aria nuova allo show.

The Calm  Before: 8 Porcamiseria

The Storm: 5 Porcamiseria

 

 

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

Summary

Un andamento altalenante degli episodi non dà la giusta rilevanza ai grandi cambiamenti a cui lo show è andato incontro, lasciando decontestualizzati e isolati alcuni buoni episodi, preferendo incastonarli nella consueta superficialità e banalità.

Porcamiseria

6.8

Un andamento altalenante degli episodi non dà la giusta rilevanza ai grandi cambiamenti a cui lo show è andato incontro, lasciando decontestualizzati e isolati alcuni buoni episodi, preferendo incastonarli nella consueta superficialità e banalità.

Storia 7 Tecnica 6.5 Emozione 7
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