La nuova serie ABC The Whispers prosegue la sua corsa estiva, e un po’ come in Wayward Pines, i misteri si infittiscono sempre di più.
La trama non fa grossi passi in avanti, ma in questo secondo episodio se non altro, oltre a porci domande, riusciamo a capire qualcosa in più di Drill e sul suo “metodo”, a passare un po’ più di tempo col misterioso e inquietante Sean, e a renderci conto di quanto Lily Rabe sia indiscutibilmente figa.
You have to be chosen
Abbiamo appurato fin dal pilot che Drill non è – o non è solamente – un’entità sovrannaturale, bensì l’avamposto dell’invasione del nostro pianeta da parte de GliAlieni™; così come sappiamo anche che i bambini sono la prima arma, lo strumento con cui gli invasori abbasseranno le difese terrestri prima dell’attacco. O almeno questa è l’idea che ci siamo fatti, resta da verificarne l’attendibilità. Ma in questo episodio, rispetto al primo, la presenza di Drill si fa più intensa.
Secondo Minx e gli altri bambini, Drill comunica con loro attraverso le luci, ma ora è chiaro che l’entità riesce a controllare più in generale tutte le apparecchiature elettriche: fa suonare campanelli, accende tv e microonde, fa parlare giocattoli elettronici. Anche l’interazione con i bambini si fa più profonda, con Drill che dà dimostrazioni di forza e che anticipa ai bambini quello che gli adulti faranno o diranno. Insomma, il nostro invisibile nemico è ben più di una vocina che sussurra. È potente, ha un’influenza incredibile sui ragazzini e sul mondo che li circonda ed è sempre un passo avanti a tutti.
I punti molto meno chiari, invece, sono due. Innanzitutto, si inizia a sospettare che Drill possa essere in più posti contemporaneamente e sapere tutto quello che succede alle persone con cui è entrato in contatto. È sempre presente, infatti, quando uno dei bambini sta per cedere e raccontare tutto ai genitori: c’è quando il piccolo Henry sta per parlare di lui alla madre Claire – e li interrompe facendo suonare il campanello – e quando la nonna lo sente urlare alla tv; c’è quando la piccola Harper aka la bambina inquietante che assomiglia a Luciana Littizzetto sta per parlare alla dottoressa in ospedale. E l’emissario de GliAlieni™ è presente anche in altre occasioni che non riguardano direttamente i bambini, ad esempio quando Peter Petrelli Sean si rifugia nel box in cui sta raccogliendo materiale sull’invasione.
Non è ben chiaro, inoltre, come Drill scelga i bambini con cui entrare in contatto. Minx infatti afferma che non tutti i bambini possono vederlo e sentirlo – ne è dimostrazione la scena in cui fa le magie con l’amichetta – ma solo alcuni prescelti. Che sia colpa proprio di Sean? In fondo tutti gli indizi fanno pensare che sia il primo essere umano con cui GliAlieni™ sono entrati in contatto, e tutti i bambini sono in qualche modo collegati a lui. Ma il ragazzino africano visto nel flashback di inizio episodio e quello che ha fatto esplodere una bomba tempo prima sono apparentemente scollegati dagli altri, e questo confuta la mia teoria.
Come vedete, i dubbi sono tanti e le risposte, finora, poche. Ma il fascino di questa serie – come della già citata Wayward Pines, in qualche modo gemella per quantità e qualità delle domande sollevate – risiede proprio nel come questi misteri ci vengano proposti, lasciandoci sempre con quella stramaledetta voglia di vedere l’episodio successivo che, proprio, non se ne va.
I have to find him
L’altro perno su cui ruota l’episodio sono le relazioni tra gli adulti, coloro che sentono che c’è qualcosa di strano e che provano a dare una spiegazione in qualsiasi modo possibile tranne, ovviamente, quella sovrannaturale o extraterrestre.
Innanzitutto c’è Claire, la nostra protagonista. L’avevamo lasciata sconvolta, a fine pilot, mentre veniva informata da Aiden Wes del fatto che il marito Peter Petrelli Sean fosse ancora vivo. Ovviamente questo – unito al fatto che l’identikit dell’unico sospettato porti proprio a Sean – la conduce ad azioni discutibili, come l’intercettare lo stesso Wes per chiedere spiegazioni o l’evitare il più possibile il protocollo riguardante l’identikit del misterioso John Doe. È una Claire in difficoltà, che non sa darsi spiegazioni ma che le cerca disperatamente. Lily Rabe fa un lavoro esagerato, dando vita ai tre aspetti fondamentali di Claire – madre, vedova/moglie e agente – e fornendo al personaggio una serie di sfaccettature davvero di prim’ordine.
Anche Aiden Wes non se la passa bene. È suo il compito di condurre le indagini sull’aereo precipitato e, di conseguenza, su Sean; e sa che questo lo porterà per forza di cose a relazionarsi di nuovo con Claire e, quindi, a mettere nuovamente in pericolo il suo rapporto coniugale. La moglie Lena infatti non è del tutto scema – un pochino però sì – e i litigi, anche davanti alla piccola Minx, non si fanno attendere. Non voglio certo illudermi prematuramente, ma pare che persino Barry Sloane stia migliorando, come attore, e stranamente mi è piaciuta la sua interpretazione di padre premuroso ma al contempo preoccupato per la propria famiglia.
L’altro adulto che finora ho nominato una decina di volte ma di cui non ho ancora parlato approfonditamente è Peter Petrelli Sean. Ora, tutto ciò che lo riguarda è avvolto nel mistero più totale. Si tatua strani simboli e disegni – alcuni pare richiamino gli episodi violenti provocati indirettamente da Drill, mentre altri sono loghi di famosi videogiochi – e ne disegna altri per terra; ha un garage pieno di articoli di giornale, foto e materiale su tutti gli incidenti causati da GliAlieni™ e tutti i bambini ad essi collegati; si intrufola nella casa della dottoressa per cercare chissà cosa e per farsi una doccia durante la quale ha strane visioni e perdite di coscienza. L’unico momento di pseudo-lucidità è stato quando ha voluto vedere Claire – e farsi vedere da lei – per un momento, dall’altra parte della strada. Per il momento, quindi, è tutto un grandissimo BOH, ma è ovviamente lui il legame tra tutti gli eventi e qua siamo curiosissimi di vederlo interagire con gli altri personaggi e saperne di più.
Insomma, un bell’episodio, questo Hide and Seek. Nulla che faccia gridare al capolavoro, intendiamoci, ma mentre la trama generale avanza giusto di un capello, questa puntata ci ha permesso di addentrarci un po’ di più in questo mondo e di uscirne, perchè no, un po’ inquieti. Vale tuttavia il discorso fatto nella scorsa recensione: nonostante un miglioramento rispetto al pilot, molte scene che potrebbero essere molto più inquietanti rimangono in qualche modo edulcorate, come se parlare di bambini che fanno cose brutte andasse bene ma fino a un certo punto. Si potrebbe fare di più in questo senso – anche se ci sono esigenze di rete e di fascia oraria che purtroppo non si possono aggirare – ma comunque la minaccia di Drill e dei suoi GliAlieni™ si sente ed è viva. Darei tre porcamiseria, ma l’interpretazione di Lily Rabe, che non elogerò mai abbastanza, gliene regala uno d’ufficio.
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Su Twitter, nel frattempo, c’è veramente la qualunque su #TheWhispers. C’è chi giustamente fa notare come la sigla sia partita dopo DODICI MINUTI…
La sigla potevate metterla pure a fine episodio a sto punto lol #TheWhispers #1×02
— Alberto (@Alb_ds) June 9, 2015
…chi lancia teorie (e a cui chiediamo di spiegarla a noi ignorantoni nei commenti :D)…
A nessuno è venuta in mente la teoria dei 6 gradi di separazione? Velatamente macchinoso. Nel dubbio, un altro paio di episodi. #TheWhispers
— lalala (@theweirdcrying) June 7, 2015
…e chi, come il mio collega Claudio, venera Lily Rabe above all.
Lily Rabe >>>>>>>>> voi e chiunque altro. Io penso di amarla. #TheWhispers
— Cloud Nine 🌈 (@Cloud_86) June 10, 2015
Last but not least, c’è addirittura chi shippa il threesome, e io qua mi arrendo, hai vinto. 😀
Lily Rabe è sposata con Milo Ventimiglia però se la fa con Barry Sloane. Mamma ABC se lo fai finire in trash non mi lamento. #TheWhispers
— Annalyzed (@niceut) June 9, 2015
Porcamiseria
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