Nell’ultimo episodio di The Whispers si è finalmente giunti a una maggiore consapevolezza della sinistra presenza arrivata sulla Terra. Le contromisure adottate dagli adulti saranno sufficienti? A giudicare dai 40 minuti appena passati direi che Drill potrebbe essere stato messo finalmente in difficoltà.
Memoria Ritrovata
Sean ha riguadagnato la sanità mentale e come prevedibile ha dei piani abbastanza precisi per la pietra fluo misteriosa: farla saltare in aria. Nel suo ruolo naturale come militare è evidente come la sua collocazione all’interno del cast sia più spontanea rispetto al comportamento psycho degli scorsi episodi. Anche Milo Ventimiglia appare più convincente, sia tra gli agenti dell’FBI che nel suo brevissimo ritorno alla convivenza con Claire ed Henry.
Ho apprezzato la risolutezza nei suoi propositi, di come si presti al check-up tentando di convincere la dottoressa a seguirlo nel suo piano. Un po’ meno apprezzabile il comportamento criptico nei confronti di Claire: non abbiamo ancora idea di cosa sia successo tra loro, né capiamo appieno il motivo del raffreddamento del loro rapporto (solo Wes? Dubito). C’è un po’ di difficoltà comunicativa, ma a breve sviscererò meglio questo punto, che sembra essere un tema ricorrente della serie, specialmente in questo episodio.
Veniamo alla grossa nota dolente: le visioni. Sento Drill che mi bisbiglia insistentemente “cliché…” nelle orecchie, ancora di più nel caso di Sean, dato che ricordo come fossero ieri le visioni di Peter Petrelli in Heroes. Magari se ne poteva fare a meno?
Incomunicabilità
Se già da solo Drill ostacola le comunicazioni tra adulti e bambini, con i suoi giochi e i suoi segreti, gli adulti non sono minimamente collaborativi. Il fulcro è il triangolo Claire / Wes / Sean: La sfuriata di Claire contro Wes, reo di non averle comunicato i piani dell’FBI verso suo marito, è il passaggio più significativo, evidenziando incomprensioni non completamente risolte e ombre del rapporto tra i due su cui non è ancora stata fatta luce.
Wes: Sean is clouded by the trauma he has been through. His judgment is impaired.
Claire: And yours isn’t?
Sean, nonostante la memoria ritrovata, guadagna comunque il premio “stronzo rancoroso” dell’anno, tra l’incapacità manifesta di trasmettere fiducia al figlio e la voglia ardente di tirare frecciate peggio di Legolas nei confronti di quella povera crista di Claire, che non ha fatto altro che piangere dall’inizio dell’episodio.
Claire: What is this about? Is this ab…
Sean: Wes Lawrence? You think I care about Wes Lawrence?
Claire: Then what do you care about? It sure as hell doesn’t feel like it’s us.
Qual è il proverbio che calza a pennello a Sean, dato che Claire non ha nominato proprio nessuno? Era tipo “Chi si scusa, si accusa”, giusto?
Un altro momento padre-figlia da fuochi d’artificio è tra Wes e Minx, roba che si parla meglio con un morto. Ho impressione che questo episodio sia stato girato appositamente per evidenziare le difficoltà sentimentali tra i personaggi, e pare non si salvi nessuno.
Drill in difficoltà
Il nemico è furbo, ma anche gli esseri umani non scherzano. Questa volta capiamo perfettamente il pattern che segue Drill: la scelta del “bambino utile”, il gioco fatto per manipolare gli eventi degli adulti e il conseguimento dello scopo prefissato. In questo caso, sebbene con un intento diverso da quello evidenziato poco sopra, lo scopo è comunicare, cercare di contattare i rinforzi dallo spazio tramite la pietra misteriosa.
Di primo acchito sembra che Sean e l’FBI siano riusciti, seppur nel loro disaccordo, a sventare il piano di Drill all’ultimo secondo (la dottoressa abbattuta da una fucilata come la mamma di Bambi non me la aspettavo). Ancora imperdonabili i ritardi nel capire le intenzioni dell’alieno. La cosa che fa ridere è come il Presidente, che dietro alla scrivania è tutto d’un pezzo e all’erta contro Drill, non si ponga nemmeno per mezzo secondo il dubbio che la figlia piccola non sia stata contattata dalla creatura per i suoi strani giochi.
Drill ha ancora una carta da giocare: lo strano rapporto con Lena, nato nell’ultimo episodio e sviluppatosi grazie all’inquietante gioco con le luci del giardino. Qualunque cosa perché lasci in pace Minx? Bene, l’alieno non potrà certo non approfittarsene, lasciandoci in sospeso con un finale di episodio davvero apprezzabile. Medaglia al valore in extremis per l’agente Rollins, che farsi i fatti suoi mai, unico membro del cast utile come un cappotto in spiaggia.
Non si può dire che sia stato un brutto episodio, gli attori rimangono globalmente ad un buon livello, e il tanto vilipeso Barry Sloane questa volta mi ha convinto, trascinato forse dall’interpretazione sempre impeccabile di Lily Rabe.
L’episodio tuttavia è quanto di più strutturalmente scontato si possa desiderare da una serie tv per famiglie. Visioni, minacce aliene, litigi chiusi nel vago, una situazione di pericolo sventata all’ultimo con un sacrificio che poi sacrificio non è. Il paradosso poi: tirano giù a fucilate la dottoressa e nessuno dice bè, mentre quando Sean vuole farsi saltare in aria tutti in lacrime? Eddai.
Insomma, nulla di speciale o sconvolgente, che tuttavia rimane un “nulla” tutto sommato efficace ad intrattenere e quasi sempre internamente coerente. Storco il naso a tratti ma continuo a guardare, perché alla fine rimane ancora la voglia di capire come andrà a finire. 3 PorcaMiseria su 5.
Harper era creepy ma tenera, Minx è creepy e insofferente.
Tutti i bambini di questo telefilm sono carini. Tutti tranne Minx. Che è da rastrellate sulle gengive. #TheWhispers
— clo 🌹 (@LaCapaRouja) July 15, 2015
Chiediamo par condicio!
Waiting for the moment when finalmente vedremo anche Barry Sloane in mutande. #TheWhispers
— Bloody Eli (@Lostinblondie) July 15, 2015
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Porcamiseria
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