Se andate a vedere la fine del mio precedente post su The Whispers, in cui elencavo i principali sospetti di possessione da parte di Drill, vi renderete conto di quanto abbia fatto la figura del pirla. Diciamo che pure gli sceneggiatori hanno tirato su tutta la baracca per farci credere che sia Minx il bambino posseduto da Drill, tra flashback strappalacrime con tanto di canzoncina tutte le dita puntate addosso. Ma davvero sono stati così bravi a farcela bere?
Il focus è tutto su Minx e sul tentativo disperato di Wes di strapparla dai sempre più pressanti sospetti che gravano su di lei. Lui prevedibilmente ci prova chiedendo a Claire, che stavolta non può molto, anzi: la mocciosa cretina si rifiuta pure di toccarla, e a posteriori ci chiediamo che senso abbia se effettivamente Drill non è lei. Aggiungiamo la testimonianza inattendibile del bambino con la frangetta orrenda, e siamo a due. Mettiamoci anche i residui del computer fritto la notte della scomparsa della compianta dottoressa Benavidez, e tutto torna.
Ecco, fermiamoci un attimo, perché sto iniziando a dubitare delle capacità analitiche dell’FBI. Punto primo, conoscendo il pattern comportamentale dei bambini contattati da Drill, si aspettano davvero che dicano sempre la verità? Questi si sono fidati ciecamente della testimonianza di un bambino minacciato gravemente dall’alieno. Punto secondo, l’alieno è intelligente, e sa pianificare le sue mosse nel dettaglio. Un minimo di sospetto che possa aver intenzionalmente puntato sul file di Minx prima di friggere la macchina dovrebbe venire, e se è venuto a me non vedo perché non debba succedere altrettanto agli intelligentissimi agenti federali.
L’unico momento in cui stavo per abboccare è stato durante il dialogo tra Wes e la bambina, soprattutto nel fatidico momento della filastrocca. Da quel momento in poi nella mia testa zero dubbi: Minx è Drill, e merita di venire fulminata dal raggio Ciucciapompa (cit.) che sta entrando nella base.
Parallelamente Sean non dico che se la stia grattando, diciamo che è occupato a “fare intelligence” col reporter Daniel Goetz. Il teaser lanciato lo scorso episodio in realtà è un mezzo flop, quando ci rendiamo conto che il reporter è praticamente un complottaro da scie chimiche e Illuminati, di quelli che guardano Adam Kadmon credendo sia pieno di notizie vere. L’idea geniale però arriva: dare in pasto ai media la vera notizia di Drill per creare un caso nazionale e spingere le autorità a fare uscire tutti i bambini (Minx ed Henry in primis).
Funziona tutto alla grande, ovviamente per tutti tranne che per Minx, ormai diretta inesorabilmente verso la stanza in cui verrà eliminata assieme a Drill… O almeno così crediamo, finché a Sean non viene il secondo lampo di genio dell’episodio, che ricollega tutto e ci fa scoprire tutta quella storia carina sui nomi in codice per la famiglia del presidente, figlia compresa: Orion. Ma scusate, anche nell’FBI questi nickname sono sconosciuti?
Parte la corsa disperata di Wes, che cerca di fermare tutto prima dello scadere del tempo, e di Claire, che cerca di intercettare la figlia del Presidente posseduta da Drill. Mentre ci interroghiamo sulla scarsità delle misure di sicurezza dell’FBI (questo è l’unico, e dico unico show in cui sono tutti una manica di cretini) durante l’irruzione di Wes, arrivano i brividoni con l’urlo poderoso della bambina posseduta, che riesce nel suo intento di inviare il segnale a chiunque potrà mai arrivare dopo Drill dallo spazio.
Wes perlomeno riesce a salvare la figlia, nella classica situazione “all’ultimo secondo”, ricca più di pathos per la prova recitativa di Kylie Rogers che di tensione per il salvataggio in extremis, largamente prevedibile. Dobbiamo prepararci all’invasione, e mentre Henry e Sean appaiono fin troppo rilassati, Wes riporta a casa la piccola Minx, colpevole solo di essere una piccola stronza arrogante.
Dovendo fare un bilancio, due cose si salvano in questo episodio di The Whispers: la recitazione di Kylie Rogers, unica cosa che mi ha fatto cadere con tutte le scarpe nell’identità Minx = Drill, e l’urlo di Drill, inquietante e da brividi. Il resto rimane un meh/no: col senno di poi molte argomentazioni accusatorie verso Minx appaiono deboli o pretestuose, create ad arte (ma senza logica) per farci sospettare di lei, ma soprattutto 3/4 dell’episodio sono un continuo build-up di queste tesi accusatorie; avremmo potuto tranquillamente distrarci nel corpo centrale dell’episodio senza che accadesse nulla di interessante.
Con una prima stagione finora altalenante, che ha in parte rovinato le sue buonissime premesse, mi aspetto un season finale che sappia recuperare i difetti degli espedienti narrativi ridicoli utilizzati per portare avanti molti degli episodi. Fino alla fine resisto, ma non so se valga la pena andare oltre.
La bambina che interpreta Minx merita un premio, davvero. E' bravissima #TheWhispers
— captain amell.➴ (@amelljvbett) August 26, 2015
L'inferno lo immagino come un bunker che tiene in quarantena centinaia di bambini psicolabili. #TheWhispers
— Davi (@salutamincasa) August 25, 2015
Porcamiseria
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