Vikings5×16 The Buddha

Bjorn si rende conto di non avere alcuna possibilità in Wessex e elabora un nuovo progetto, mentre Ubbe riscuote la ricompensa del suo appoggio ad Alfred. Judith è pronta a tutto pur di difendere il trono del figlio.

7.0

Superata la metà, la seconda parte della quinta stagione di Vikings sembra cominciare a dirigersi finalmente verso un obiettivo preciso che non solo dà maggiore consistenza alle singole storyline, ma lascia intravedere nell’imminente futuro quel punto di convergenza tra esse, quell’organicità di cui finora si è pesantemente avvertita la mancanza.

Il bilancio per quanto riguarda le varie sottotrame è piuttosto stabile, con un evidente squilibrio nel minutaggio a favore delle scene ambientate in Wessex, in quanto è il luogo dove si trovano la maggior parte dei personaggi principali e, di conseguenza, dove si svolgono numerose storyline. In particolare, dopo aver passato gli scorsi episodi tra lamentele inutili e la stipulazione di alleanze discutibili, Bjorn Fianco di Ferro torna in primo piano e recupera il posto che gli spetta accanto ai suoi fratelli, dando una considerevole spinta alla sua storyline e ricordandoci il suo potenziale.

We are all trying to defend Ragnar’s dream. But perhaps some of us choose to do it differently.

I fallimentari tentativi di ritrovare Lagertha (ancora latitante dopo la battaglia che è costata la vita a Heahmund) e la consapevolezza di non avere alcun ruolo in Wessex saranno il motivo per cui egli comincia a maturare l’idea di tornare a Kattegat per sottrarla al fratellastro, trovando in questo gesto un modo per onorare i suoi genitori, proprio come Ubbe ha esaudito il sogno di Ragnar ottenendo il terreno nell’Anglia orientale promesso da Ecbert. Sebbene questo progetto sia ancora lontano dal concretizzarsi, in quanto il vichingo deve ancora ottenere l’appoggio di Re Harald e del suo esercito, l’introspezione di cui è stato protagonista in questo episodio è comunque significativa, poiché ci permette di riprendere contatto con un personaggio che negli ultimi tempi si era fatto sempre più da parte, proseguendo il suo cambiamento quasi sullo sfondo e limitandosi a qualche scenata dal sapore macchiettistico per mostrarcene i risultati. Adesso, invece, capiamo a un livello più profondo il suo stato d’animo, soprattutto grazie ai dialoghi con la nuova fiamma, Gunnhild, o il toccante congedo da Ubbe e Torvi.

Nel frattempo, oltre a dispensare terre ai suoi nuovi alleati, Re Alfred deve anche condannare i congiurati che tentavano di spodestarlo e ucciderlo e, nel farlo, si scontra con la rivelazione sul coinvolgimento di Aethelred, ricevuta dalla madre al termine dello scorso episodio. Mentre per il sovrano, memore di come il fratello lo abbia salvato durante la battaglia contro i vichinghi, si tratta già di acqua passata, Judith non si dà pace e lei per prima non riesce a perdonare al figlio maggiore questo tradimento: un’improvvisa malattia che mette in pericolo la vita di Alfred e i comportamenti ambigui di Aethelred daranno alla donna la spinta definitiva ad agire contro il figlio prima che approfitti della situazione per riprendere un trono che, con l’annuncio della gravidanza di Elsewith, non gli spetterebbe nemmeno alla morte del fratello. Una scena potente, quella della morte di Aethelred davanti allo sguardo allo stesso tempo inorridito e determinato di Judith, che però lascia un retrogusto amaro in quanto, al termine dell’episodio, lo spettatore si rende conto di non avere – e di non poter ricevere in futuro – alcuna certezza in merito alle reali intenzioni del principe.

Anche a Kattegat, dopo settimane passate ad assistere alla degenerazione di Ivar verso la perdita del senno anche a causa delle manipolazioni della moglie Freydis, qualcosa sembra muoversi. Ad alzare le nostre speranze, in realtà, sono soprattutto le parole del re circa un imminente ritorno in Wessex per “giocare a scacchi con Alfred sul campo di battaglia”. Non sarebbe certo nulla di nuovo, ma un’altra epica battaglia tra vichinghi e inglesi sarebbe senz’altro più coinvolgente dei continui siparietti tra lui e Hvitserk, resi ancora più assurdi in questo episodio dall’epifania di quest’ultimo in seguito alla scoperta delle dottrine buddiste: invidioso del fratello e del suo forte sentimento religioso, infatti, anche Hvitserk cerca consolazione in discorsi fin troppo astratti che, se con una maggiore contestualizzazione e gradualità avrebbero potuto costituire una svolta interessante, inseriti così a caso nell’episodio portano piuttosto a chiedersi chi tra i due fratelli sia il meno lucido.

A proposito di religione, la costruzione di un nuovo mondo in sintonia con gli dei da parte di Floki e compagni continua, anche se di costruito qui c’è ben poco. I personaggi sono difficili da identificare e apprezzare, a causa di una scrittura approssimativa e piatta che impedisce di coglierne le singole peculiarità; la vicenda sembra sempre più fine a se stessa e, anche nei momenti in cui succede qualcosa di imprevisto che potrebbe rendere più dinamica la storyline, tutto è vanificato dalla totale indipendenza di questi eventi rispetto alle altre sottotrame. Insomma, ben venga mostrarci Floki alle prese con nuove sfide, ma la diluizione di questa idea in venti episodi è decisamente poco produttiva, nonché sintomo palese dell’incapacità degli autori nel trovare una storyline più dignitosa per uno dei personaggi storici della serie.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7/10

Summary

Finalmente le trame di Vikings sembrano voler convergere verso un punto comune, che però sembra ancora lontano. Nel frattempo ci godiamo un buon approfondimento di Bjorn e gli esiti inaspettati degli intrighi alla corte di Alfred, con la poco gradevole intrusione di scene poco utili – se non riempitive – ambientate a Kattegat e in Islanda.

Porcamiseria

7

Finalmente le trame di Vikings sembrano voler convergere verso un punto comune, che però sembra ancora lontano. Nel frattempo ci godiamo un buon approfondimento di Bjorn e gli esiti inaspettati degli intrighi alla corte di Alfred, con la poco gradevole intrusione di scene poco utili - se non riempitive - ambientate a Kattegat e in Islanda.

Storia 7 Tecnica 7 Emozione 7
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