Wayward Pines1×09 A Reckoning

Ormai siamo ad un passo dal finale di questa miniserie che tanto ha diviso il pubblico negli ultimi due mesi. Soprattutto a seguito dalla sconcertante verità rivelata nell’episodio cinque, il pubblico si è diviso in due fazioni: chi considera l’espediente del “salto temporale” un mezzo passo falso, e chi lo ritiene un mezzo efficace che – con tutte […]

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Ormai siamo ad un passo dal finale di questa miniserie che tanto ha diviso il pubblico negli ultimi due mesi. Soprattutto a seguito dalla sconcertante verità rivelata nell’episodio cinque, il pubblico si è diviso in due fazioni: chi considera l’espediente del “salto temporale” un mezzo passo falso, e chi lo ritiene un mezzo efficace che – con tutte le sue conseguenze – ha permesso di spiegare in modo esaustivo gran parte degli avvenimenti che fino ad allora sembravano essere privi di senso.

Una cosa, comunque, è sicura: dopo un ottavo episodio un po’ altalenante in quanto a efficacia dei contenuti, questa nona puntata ha il pregio di riportare la serie ai livelli di tensione tipici dell’esordio – pur senza la medesima sensazione di straniamento – e finisce per esserne uno dei capitoli più riusciti in assoluto.

Ma andiamo con ordine. Nell’ultima puntata alcuni membri del gruppo di ribelli capeggiato da Kate sono riusciti mortacci loro ad aprire un varco nella recinzione elettrificata e, come prevedibile, la situazione non si era risolta nel migliore dei modi. Per fortuna il nostro Ethan, sempre sul pezzo, è riuscito ad impedire l’avanzata degli Abbie nelle mura della cittadina.

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In Wayward Pines, però, è ormai noto che per ogni problema risolto se ne ripresentano altri dieci. E ora il problema è: cosa fare con i ribelli superstiti?

DISSENSO

In questo senso, è molto evidente la divergenza di intenti tra David Pilcher e Ethan: laddove David invoca il rispetto delle regole da lui stesso imposte, Ethan si rifiuta in modo categorico di uccidere i ribelli mediante le esecuzioni tipiche della gestione di Pope.
Nei fatti, però, il loro disaccordo – che raggiungerà il suo incredibile culmine nel finale di questo episodio – ha radici molto più profonde e riguarda l’intera gestione di Wayward Pines: come ben sappiamo dagli scorsi episodi, infatti, Ethan vorrebbe raccontare tutta la verità agli abitanti, mentre David ritiene – dopo le pessime esperienze passate – che rivelare il segreto della cittadina causerebbe un secondo suicidio di massa.
E proprio a questo proposito ci potremmo porre milioni di interrogativi di natura morale: è giusto negare ad una comunità intera, che da anni vive segregata e con l’unico desiderio di tornare a casa, la consapevolezza del fatto che il mondo come lo ricordavano non esiste più? È giusto punire ogni trasgressione con la morte, contribuendo a creare un clima di terrore costante e la sensazione di vivere sul set del Grande Fratello? E soprattutto, è giusto che quel bell’ometto di Pilcher non sia ancora stato preso a badilate sulle gengive?

pilcher

La risposta ai primi due interrogativi non è ovviamente così semplice: l’eccezionalità della situazione in cui versa Wayward Pines stravolge le regole morali così come le conosciamo, e ogni azione – anche apparentemente insignificante – può avere conseguenze enormi sulle dinamiche della città.

RIMORSO

Vale la pena spendere, a questo proposito, qualche parola in più sui due personaggi che costituiscono in questa puntata il motore principale della vicenda, nonostante abbiano due punti di vista completamente differenti: Megan Fisher e Pam.

Megan, stronza e manipolatrice, è convinta più che mai dell’efficacia dei metodi di Pilcher, non esitando nemmeno per un istante a sfruttare Ben Burke (quanto vorrei che fosse già morto da sette episodi), rendendolo un inconsapevole mandante dell’esecuzione fai da te di tutti i ribelli catturati e riuscendo, nel contempo, a mettere il ragazzino e l’intera comunità di studenti contro suo padre.

megan fisher

A differenza di Megan, Pam, che a mio avviso vince la palma di personaggio più riuscito in assoluto della serie (grazie anche all’interpretazione strepitosa di Melissa Leo), compie un’evoluzione molto particolare.
Il primo impatto con il suo personaggio, nel pilot, è stato davvero violento e inquietante: un’infermiera dispotica e senza alcuno scrupolo, con il fermo intento di proteggere a tutti i costi il suo status, nonché il presunto “benessere” della cittadina e dei suoi abitanti.
A partire dalla rivelazione dell’episodio numero cinque, che ha rappresentato un po’ lo spartiacque di questa serie, è stato rivelato anche cosa giace dietro la maschera di vice inflessibile: una donna piena di contrasti e senso di colpa per le modalità con le quali la cittadina è stata gestita finora, sia nei confronti degli abitanti, sia degli stessi collaboratori volontari. In questo episodio, il personaggio di Pam porta a termine il suo processo evolutivo (e il definitivo distacco dal fratello), concedendo a Theresa l’accesso al famigerato Lotto 33 contenente le prove dell’esistenza degli Abbie.

pam

CONSEGUENZE

Volenti o nolenti, le azioni di queste due donne portano ad una serie di eventi che stravolgeranno, nel giro di pochi minuti, l’intera città.

Gli studenti, incoraggiati dal discorso di Ben, decidono di farsi giustizia da soli e compiono un’esecuzione in piena regola di tutti i ribelli incarcerati, ad eccezione di Kate. Proprio la scena dell’esecuzione è da annoverare tra i momenti più riusciti della puntata: pur non mostrando violenza gratuita (stiamo sempre parlando di una serie in onda su Fox, del resto) riesce perfettamente nell’intento di mantenere la tensione costante, resa più prevedibile solo per il fatto che già sapevamo, dal flash forward iniziale, che Kate non sarebbe morta.

Dal canto suo Theresa, intenzionata a scoprire una verità che le è stata solo accennata per troppo tempo, mostra le evidenze trovate nel Lotto 33 a Ethan e Kate, che organizzano una finta esecuzione per radunare tutti i cittadini.

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La rivelazione e la conseguente follia delirante di Megan provocano un grosso shock negli abitanti, questo almeno per qualche secondo, finchè Pilcher – consapevole ormai del tradimento di tutti – compie la bastardata definitiva: toglie la corrente in tutta la città, recinzione elettrificata compresa, consentendo agli Abbie di entrare indisturbati in città.

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Questo episodio ha costituito una degna preparazione a quello che sarà sicuramente un finale di serie con il botto. Sono ormai lontani gli interrogativi che tutti ci ponevamo nei primissimi episodi, e la serie sta dando delle spiegazioni che – nell’economia della serie e con una certa sospensione dell’incredulità – sono convincenti ed esaustive. L’unica pecca che si può attribuire a questa puntata – ma, più in generale, all’intera serie – è l’impressione che le azioni di alcuni personaggi siano asservite al procedere della trama, piuttosto che rappresentare un’evoluzione del personaggio stesso.
Questo comunque, non toglie il fatto che la puntata mi abbia tenuto con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, e rappresenta (finora) la migliore di tutta la serie. Il mio voto è di cinque PorcaMiseria su cinque.

5

Vedo che su Twitter quella stronza di Megan Fisher è molto amata. Poche manie di controllo, la signora:

Pilcher, nel frattempo, ormai è in piena modalità “rage quit”:

L’appuntamento è a giovedì prossimo per il gran finale! Nel frattempo, passate dai nostri amici di Wayward Pines Italia!

 

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