Arrow4×13 Sins of the Father

Vi ricordate le recensioni della prima metà di questa stagione di Arrow? Vi ricordate quante parole abbiamo speso per criticare una serie che sembrava aver smarrito la sua strada? Vi ricordate che, tra le altre cose, avevamo pronosticato che l’arrivo di Legends of Tomorrow avrebbe consentito ad Arrow (ma anche a The Flash) di tornare […]

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Vi ricordate le recensioni della prima metà di questa stagione di Arrow? Vi ricordate quante parole abbiamo speso per criticare una serie che sembrava aver smarrito la sua strada? Vi ricordate che, tra le altre cose, avevamo pronosticato che l’arrivo di Legends of Tomorrow avrebbe consentito ad Arrow (ma anche a The Flash) di tornare a concentrarsi sui propri personaggi e sulle proprie storyline senza forzatamente piegarli alle logiche di marketing della CW? Bene, ora che Legends è cominciato da ormai 3 settimane, possiamo dirlo: avevamo ragione.

Arrow 4x13 Sins of the Father recensione

Gli autori di Arrow confezionano questa settimana un episodio memorabile che ci riporta ai momenti migliori delle scorse stagioni, riuscendo finalmente a tirare i fili di un personaggio che da troppo tempo era ingiustamente finito in secondo piano: è Malcolm Merlyn, infatti, il cardine di questa puntata che in un sol colpo riunisce le storyline della prima e della terza stagione e le proietta verso un futuro più che mai incerto e imprevedibile.

Il ritorno di Nyssa Al Ghul nel finale della scorsa puntata ha messo Oliver di fronte a un grosso dilemma: per avere dall’assassina l’essenza denominata Loto e salvare così Thea sempre più in pericolo di vita, l’Arciere di Smeraldo avrebbe dovuto uccidere l’attuale leader della Lega degli Assassini. Una decisione su cui il vecchio Oliver Queen non avrebbe esitato nemmeno un secondo ma che invece pesa come un macigno sul nuovo Oliver, ben deciso a non uccidere mai più. Ecco così che scende in campo la diplomazia, con Laurel – finalmente utile – a convincere Nyssa a non servirsi di Thea per i propri scopi e lo stesso Oliver a far leva sull’amore paterno (?) di Malcolm.

Arrow 4x13 Sins of the Father recensione

Forse, è questo il momento in cui noi spettatori ci ricordiamo – cosa che Oliver sembra non fare molto spesso – che Malcolm è lo stesso stronzo amorevole padre che ha fatto il lavaggio del cervello a Thea per farle uccidere Sarah Lance. Lo stesso che, quindi, le ha disegnato in fronte un bersaglio talmente grande da potersi vedere a occhio nudo fin da Nanda Parbat. Lo stesso che poi l’ha fatta immergere nel Pozzo di Lazzaro e che, in seguito, le ha fornito pedofili da squartare per placarne la sete di sangue. Insomma, il Padre dell’Anno 2015. Non stupisce, perciò, che Malcolm non rispetti gli accordi presi, mettendo al primo posto la sua “poltrona” da Testa del Demone e sacrificando così la povera Thea. Per fortuna Oliver ha un piano di riserva, e in un duello senza esclusione di colpi – identico per modalità a quello in cui perse la vita contro Ra’s Al Ghul nella scorsa stagione – riesce a sconfiggere Malcolm e consegnare così il controllo della Lega nelle mani di Nyssa, salvando nel contempo la sorella.

Arrow 4x13 Sins of the Father recensione

I Peccati del Padre del titolo non sono però solamente quelli di Malcolm Merlyn, più volte citati nell’episodio, ma anche quelli del padre di Felicity, che nel finale dello scorso episodio abbiamo scoperto essere il villain noto come Calculator. Inizialmente le sue abilità di manipolatore hanno convinto anche noi, ma la conferma definitiva che, come Felicity stessa, stessimo prendendo un abbaglio è arrivata vedendo lo sguardo di Donna Smoak al solo menzionare il suo ex-marito. Una decisione sofferta ma giusta, quella di Felicity, ancora una volta (così come nell’episodio scorso) messa davanti al proprio passato.

Un episodio emozionante e adrenalinico pur senza memorabili scene d’azione, che riporta l’attenzione massima sui personaggi e le loro dinamiche. Un ritorno alla prima stagione, con un Malcolm Merlyn più incazzato e cattivo che mai (ora pronto ad allearsi con Damien Darhk per distruggere Oliver Queen) interpretato da un John Barrowman decisamente sopra le righe, ma anche tantissimi rimandi ai fasti della seconda e terza stagione con tutti i giochi e doppigiochi di potere in seno alla Lega degli Assassini. Ora che la storyline sulla sete di sangue di Thea sembra definitivamente archiviata, abbiamo gettato le basi per la corsa al finale di stagione: la proposta di Oliver a Felicity è destinata a seguire un percorso a dir poco accidentato, visti i piani diabolici di Merlyn e Darhk, e forse il povero Green Arrow dovrà pentirsi di non aver ucciso il padre di sua sorella. Senza contare, poi, il mistero ancora aperto sulla tomba che abbiamo visto nella premiere e nella midseason premiere. È questo l’Arrow che vogliamo e che troppo ci è mancato nella prima metà della stagione, e nonostante i flashback – ancora troppo scollegati dal resto nonostante si inizi a intravedere una qualche connessione con il tempo presente – speriamo che d’ora in poi non smarrisca più la propria strada.

4

 


Traumi mai superati:

Anche secondo noi!

Il lupo perde il pelo…

Interessante teoria!

 

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