ArrowSeason 3 So Far

Season Finale Questa terza stagione di Arrow è stata per certi versi una stagione molto importante e chiude probabilmente un vero e proprio ciclo. Due sono le cifre distintive di questa stagione, ovverosia la coralità e il mutamento, e questi stessi elementi caratterizzano (e non poco) il finale di stagione. Mai come in questa stagione, il cosiddetto Team […]

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Questa terza stagione di Arrow è stata per certi versi una stagione molto importante e chiude probabilmente un vero e proprio ciclo. Due sono le cifre distintive di questa stagione, ovverosia la coralità e il mutamento, e questi stessi elementi caratterizzano (e non poco) il finale di stagione. Mai come in questa stagione, il cosiddetto Team Arrow è stato così importante, Oliver Queen non è più l’unico eroe della città, non è più l’unico vero protagonista della serie: John, Felicity, Thea, Roy, e persino Laurel, dopo un processo di lenta – ma non troppo – maturazione, hanno saputo ritagliarsi un ruolo cardine nell’economia di Arrow.

My name is Oliver Queen

In The Fallen, avevamo visto Oliver abbandonare la sua vecchia vita e accettare il suo destino come nuovo Ra’s Al Ghul: Oliver Queen è morto, c’è Al Sah-Him al suo posto, Wareeth Al Ghul, erede del Demone. Oliver sembra subìre un vero e proprio lavaggio del cervello, a cui tutti credono, per un attimo anche noi: l’impavido vigilante lascia il posto allo spietato assassino, pronto ad uccidere Nyssa sotto ordine di Ra’s, pronto a sacrificare la sua amicizia con John quando rapisce Lyla per organizzare uno scambio con Nyssa, protetta dal Team Arrow. Ma non finisce qui: Oliver sposa addirittura Nyssa nel tentativo di compiacere Ra’s, così da garantirne anche la discendenza.

Ma quello di Oliver è solo un abile doppio/triplo gioco atto a colpire Ra’s Al Ghul proprio dall’interno, aiutato (incredibilmente) da Malcolm Merlyn, Al Sa-Her: d’altronde era l’unico a poterlo aiutare senza destare sospetti… cioè, guardate gli altri del Team Arrow, PER CARITA’.

Ra’s Al Ghul e Oliver Queen, mosso da una nuova determinazione, arrivano quindi allo scontro finale a Starling City: in meno di cinque minuti Ra’s è sconfitto e trafitto al cuore. COSI’. Solo perchè Felicity dice ad Oliver di seguire il proprio cuore. Un po’ frettoloso il tutto forse, ma tant’è.

Team Arrow

Già una volta il Team Arrow si era trovato a dover fronteggiare il crimine senza Oliver, ma mai si erano dovuti trovare nella condizione di dover affrontare in battaglia colui che aveva dato inizio a tutto, colui che aveva ispirato il loro cammino fino a quel momento.

Mentre Felicity è straziata nel cuore e nei sentimenti, in John alberga il sentimento del tradimento, della più profonda delusione. La rabbia guida le sue azioni adesso, proprio non riesce a perdonare l’amico per aver usato Lyla in quel modo. Per fortuna saprà mettere da parte il risentimento per un fine più grande.

Sì, perchè in tutto questo, Ra’s è deciso a colpire Starling City con il virus letale prodotto dall’AlphaOmega, arrivato in suo possesso tramite Maseo: finalmente la dimensione dei flashback riesce a darsi un senso con buona pace di tutti. Apprendiamo come tale virus colpì in passato Hong Kong e di come il piccolo Akio morì in seguito al contagio. Per il dolore, Maseo abbandonò Tatsu e trovò una nuova vita tra le fila della League of Assassins.

Una volta a conoscenza della minaccia letale rappresentata dal virus e delle reali intenzioni di Oliver, un Team Arrow sempre più numeroso, “guidato” da Malcolm Merlyn, cerca di sventare il terribile piano di Ra’s, prima a Nanda Parbat e poi a Starling: Malcolm, John, Felicity, Black Canary, The Atom, Nyssa e una rediviva Tatsu.

A questo già nutrito gruppo di eroi si aggiungeranno infine anche Thea e The Flash (ma va?) giunto per dare un suo piccolo contributo a Nanda Parbat.

Goodbye Arsenal, welcome Speedy

L’evoluzione di Thea merita senza dubbio un paragrafo a parte. Tornata a nuova vita grazie al sacrificio di Oliver, la piccola Queen non riesce a starsene con le mani in mano e cerca di dare un senso alla sua vita dopo la morte di Roy e l’abbandono del fratello. Dopo aver cercato invano di unirsi al Team Arrow, Felicity le rivela la verità su Roy, nella speranza di poterle concedere un finale alternativo. Con mille dubbi sul futuro, Thea raggiunge Roy nel luogo in cui ha deciso di condurre la sua nuova vita, portando con sé il costume di Arsenal per restituirlo al legittimo proprietario. Il Roy Harper che si trova davanti è però un uomo nuovo, sereno, che ha ritrovato la sua pace interiore e che vuole tutto il meglio per Thea. E il meglio per la ragazza sembra essere assecondare il suo istinto da combattente. Roy abbandona quindi Thea (E TUTTI NOI!) al suo destino, lasciandole in dono il suo costume. La ragazza è pronta quindi ad abbracciare il suo destino e diventare Speedy. Questa, che può sembrare una forzatura, è però in un certo qual modo vicina alle storie a fumetti, nelle quali, se Roy Harper è l’originale Speedy (poi Arsenal e ancora Red Arrow), Mia Dearden (che è il secondo nome di Thea) è una giovane ragazza che assumerà l’identità di Speedy dopo di lui.

The Future

Sconfitto Ra’s Al Ghul, Oliver può finalmente abbracciare il suo nuovo io: non è più Al Sah-Him né Wareeth Al Ghul, non può essere più The Arrow, l’unica possibile identità è quella di Oliver Queen. Ora è libero di vivere serenamente la sua vita e di fuggire per un’avventura romantica con la sua amata Felicity.

A Black Canary, Speedy e John toccherà invece continuare a fronteggiare il crimine a Starling City.

Ma i guai non tarderanno ad arrivare: dal season finale apprendiamo che Malcolm Merlyn, in cambio del suo aiuto, verrà nominato da Oliver il nuovo Ra’s Al Ghul e sarà curioso capire che piega prenderanno gli eventi. Sarò tregua anche nella quarta stagione?

Oltre a ciò, apprendiamo che in realtà l’obiettivo di Ra’s Al Ghul, non è mai stato Oliver o Starling City: il suo unico scopo era uccidere il suo acerrimo nemico, la sua nemesi, Damien Darhk, anche lui villain DC, strettamente connesso all’organizzazione H.I.V.E. Sarà lui il super-villain della stagione?

Note:

  • Quando Thea e Oliver parlano del futuro della ragazza come vigilante, Thea chiede se poteva chiamarsi Red Arrow. Oliver risponde che ormai si era presentata come Speedy. Che ci possa essere uno spiraglio per un rientro in futuro per Roy nei panni di Red Arrow?
  • In più punti si è accennato alla necessità per John Diggle di dover proteggere la sua vera identità. C’è una PESANTE corrente di pensiero in Rete secondo cui il vero nome di John Diggle possa essere John Stewart, aprendo quindi alla possibilità che il braccio destro di The Arrow sia addirittura Green Lantern. Sarebbe un COLPACCIO.

Questi episodi finali sono quindi un susseguirsi di emozioni, tanti eventi e tanta azione, pur mantenendo sempre un focus sull’introspezione psicologica dei personaggi: la maturazione di Thea, la rabbia di John, l’amore incondizionato di Felicity, la felicità di Oliver dopo anni di rinunce per un bene superiore, la ritrovata serenità di Roy e perchè no, anche la crescita di Laurel, sempre più convincente (chi mi conosce sa quanto mi stia sulle palle) nei panni di Black Canary.

Certo, qualcosa che fa un po’ storcere il naso c’è: dall’uccisione abbastanza banalotta di Ra’s Al Ghul al ricorrere ormai FORZATAMENTE all’ennesimo crossover con The Flash. Aggiungiamo poi la solita inutilità di The Atom, che purtroppo siamo sicuri ritornerà nella prossima stagione in innumerevoli crossover col secondo spin-off di Arrow che lo vedrà protagonista: Legends of Tomorrow. L’unica cosa degna di nota è che nel finale, un esperimento di Ray Palmer sulla miniaturizzazione andrà male facendo saltare in aria i laboratori della Palmer Technology. Sicuramente sarà connesso al pilot dello spin-off.

I porcamiseria a questo season finale sono quindi quattro, anche se la curiosità per la prossima stagione rimane davvero altissima.

4

 

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