ArrowSeason 3 so far

È da poco ricominciata la terza stagione di Arrow dopo la pausa natalizia (e che pausa… ma di questo parleremo più avanti), e qui su SerialFreaks ci prepariamo a seguirla in diretta facendo un po’ il punto della situazione.

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My name is Oliver Queen. After five years in hell, I have come home with only one goal: to save my city. Now others have joined my crusade, to them I’m Oliver Queen. To the rest of Starling city, I am someone else. I am… something else.

È da poco ricominciata la terza stagione di Arrow dopo la pausa natalizia (e che pausa… ma di questo parleremo più avanti), e qui su SerialFreaks ci prepariamo a seguirla in diretta facendo un po’ il punto della situazione.

Inutile dire che se siete rimasti indietro con gli episodi, o se non avete mai visto Arrow, tutto ciò che segue è uno spoilerone megagalattico.

Sarò sincero fin da subito: avevo mollato Arrow a metà della prima stagione. Benchè le premesse fossero molto interessanti, pensavo che la serie avesse poco da offrire. C’era stata una sfilza impressionante di episodi autoconclusivi e la cosa non mi andava giù, così ho semplicemente mollato. Almeno fino ad ottobre scorso.

Ha infatti iniziato a circolare la notizia che il big bad di questa terza stagione sarebbe stato nientemeno che Ra’s Al Ghul, capo della Lega degli Assassini, che molti di voi conosceranno per essere il cattivo in quel piccolo capolavoro che è Batman Begins (lì era interpretato da Liam Neeson, che ha poi ripreso il ruolo in un cameo in The Dark Knight Rises). E io, da buon fan di Batman, non potevo tirarmi indietro. Così, complice l’influenza e le vacanze natalizie, ho recuperato tutte le due stagioni e mezza in pochissimo tempo.

Ragazzi, cosa mi ero perso.

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Tipo due episodi dopo quello che mi aveva fatto mollare, la serie è letteralmente decollata, diventando uno show coi controcoglioni. Personaggi ben delineati, una Starling City viva e vibrante che traspare in ogni singolo episodio, storyline orizzontali mozzafiato inframmezzate da trame verticali ben congegnate, e sequenze action spettacolari (specie nei due finali di stagione).

In queste prime due stagioni, Oliver Queen ha affrontato un machiavellico attentato terroristico per opera di Malcolm Merlyn – che è comunque andato a buon fine, dimostrando che nemmeno i supereroi sono infallibili e non esiste sempre l’happy ending – e un altrettanto pericoloso esercito di supersoldati messo in piedi da Slade Wilson, aka Deathstroke (stavolta Oliver è riuscito a fermarlo, ma questo gli è costato il vedere la propria madre uccisa davanti ai suoi occhi).

Approdiamo così finalmente alla terza stagione, e il quadro generale è ben diverso da come l’avevo lasciato io due anni prima. Oliver non combatte più da solo, ma è affiancato da un vero e proprio team, formato da Felicity Smoak (per la quale abbiamo scoperto che prova qualcosa di forte), il sempre fedele John Diggle, la neo-recluta Roy Harper (alias Arsenal) e Canary, la sua ex-fidanzata Sara, la quale però, orrore degli orrori, muore. Nel primo episodio. Subito. Con delle frecce nel petto. Così. SBAM.

Lo shock è fortissimo, non solo per noi spettatori per i quali lo scenario cambia completamente, ma anche e soprattutto per Oliver, il team Arrow, e per Laurel, che sente di dover tener segreta la morte della sorella per non dare dispiaceri al padre Quentin. Questa scelta, il non poterne parlare con nessuno, fa crescere in lei una rabbia e un desiderio di vendetta inespressi, che tenta di incanalare allenandosi con Ted Grant con lo scopo finale di raccogliere l’eredità della sorella e diventare la nuova Black Canary.

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Ora, sappiamo tutti noi sfigati appassionati di fumetti sappiamo bene che sulle pagine dei comics è lei la vera Black Canary, e sappiamo che prima o poi ne indosserà definitivamente maschera e tutina di pelle aderente, ma quello che ci stupisce è l’evoluzione del personaggio, forse la più forte di tutta la serie.

È partita come avvocatessa slash donzella in difficoltà slash love interest del protagonista, diventando poi una promettente donna in carriera con gravi problemi di alcolismo, e infine trasformandosi in una supereroina con una forza di volontà di ferro. Certo, ha sempre qualche leggero problemino di instabilità emotiva, ma glielo lasciamo passare. In ogni caso, Laurel la si ama o la si odia, senza contare che non la vediamo sorridere da almeno una dozzina di puntate, ma rimane a mio parere uno dei personaggi più profondi dell’intera serie.

Mentre tutto il Team Arrow è impegnato a piangere Sara e a trovare il suo assassino, per Oliver c’è una bella gatta da pelare. Sua sorella Thea ha passato mesi con il “padre”, un redivivo Malcolm Merlyn. Questo adorabile psicopatico, non solo ha approfittato di questa vacanzina padre-figlia per addestrarla con i metodi a dir poco rudi della Lega degli Assassini, ma l’ha anche usata per assassinare Sara e costringere Oliver ad addossarsene la colpa per proteggerla dalla rappresaglia di Ra’s Al Ghul.

Già, perchè Sara era l’amore della vita di sua figlia Nyssa (bellamente friendzonata in favore di Oliver, e non è una cosa carina da fare alla figlia del più pericoloso assassino di tutti i tempi) e Merlyn era da tempo ricercato dalla Lega, quindi perchè non prendere ben tre piccioni con una fava e spostare il mirino di Ra’s su Oliver?

Piano ben congegnato, quello di Merlyn, tant’è che nel winter finale il nostro Oliver si è recato sulla montagna sacra della Lega degli Assassini per affrontare nientemeno che Ra’s Al Ghul in persona. Non sappiamo se la sua convinzione di poterlo battere era davvero tale, o se si trattava di fare buon viso a cattivo gioco, fatto sta che Ra’s ha trafitto Oliver con una scimitarra e l’ha buttato giù da un dirupo. Così, sempre perchè agli sceneggiatori di Arrow piace fare cose leggere.

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In sua assenza, a Starling City scoppia il caos. Il team Arrow-senza-Arrow, pur con una Laurel sempre più determinata (e vestita di pelle), fatica a tenere sotto controllo le strade, ora che un pericoloso soggetto noto come Brick sta raccogliendo sotto il suo dominio un po’ tutto il sottobosco criminale della città, con l’intento di conquistarla. Ma tutti quanti ignorano che Oliver è ancora vivo. Ok, magari non sta benissimo, ma è vivo, grazie alle cure di Maseo e Tatsu, conosciuti anni prima a Hong Kong.

Cosa succederà ora, è un mistero. Non oso immaginare come si incazzerà Ra’s Al Ghul quando scoprirà che Oliver è vivo, nè come intenderà scatenare la sua Lega degli Assassini contro Starling City. Io, personalmente, non vedo l’ora di proseguire questa seconda metà di stagione, e voi?

Appuntamento sempre qui, ovviamente, su SerialFreaks, tra pochi giorni.

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