Divoratore onnivoro di episodi, con una masochistica preferenza per le serie dalle trame complicate e i personaggi tormentati. Si spaccia come studente universitario, mentre fa apprendistato con Annalise Keating per diventare avvocato delle cause perse e andare a lavorare tra Storybrooke e Arrowverso.
Il ritorno di Once Upon A Time dalla pausa invernale vorrebbe concentrarsi sul ruolo materno di Zelena e i piani di Gothel, ma finisce per rappresentare una grande quantità di eventi con un ritmo da montagne russe, compromettendo la comprensione dell'episodio e l'approfondimento degli spunti più interessanti.
Tutte le storie hanno una fine: è arrivato il momento - più volte rimandato - di dire addio al mondo e ai personaggi di Once Upon A Time, la cui storia si chiuderà con la seconda parte di questa settima e controversa stagione.
Un nuovo arrivo a Philadelphia complica le carte in tavola, mentre Annalise si destreggia tra la prima udienza per l'affidamento del figlio di Laurel e la preparazione della class action.
In un episodio di transizione che vuole concederci un attimo di respiro, Annalise deve rimettere in carreggiata la propria squadra prima di intraprendere azioni legali contro Jorge Castillo e, al tempo stesso, portare avanti la preparazione della class action, che potrebbe rivelarsi un'ottima distrazione per i suoi ragazzi.
Continuano le indagini "olistiche" di Dirk Gently e la sua squadra, che stavolta hanno a che fare con dimensioni parallele, bambini scomparsi e strambi personaggi che sembrano usciti da un libro di fiabe, mentre l'universo si rivela padre e patrigno.
È tempo di portare i nodi al pettine in Once Upon A Time: mentre nei flashback assistiamo a sorprendenti rivelazioni, talvolta a spese della linearità e della coerenza della narrazione, nel presente i vari personaggi premono sull'acceleratore per portare a termine i propri piani, cambiando le carte in tavola in modo apparentemente irreversibile.
L'arrivo di Bjorn nel Mediterraneo lo porterà a conoscere un popolo molto diverso e ad imbarcarsi in una nuova avventura, mentre strane alleanze si intrecciano a pericolosi complotti in quel di Kattegat, rischiando di sconvolgere non solo l'equilibrio del regno, ma anche lo stesso popolo vichingo con guerre intestine di grande portata.
Non solo action: se lo scontro finale con i nazisti di Terra-X è la priorità e il fulcro di questo capitolo conclusivo, nell'episodio c'è spazio anche per emozionarsi e portare a termine le storyline secondarie che erano state introdotte nelle puntate precedenti del cross-over.
Con il team di nuovo al completo e forte di un nuovo acquisto, le Leggende continuano nel tentativo di rimediare al proprio errore, lasciandosi andare ad imbarazzanti siparietti e scontrandosi con gli scagnozzi di Rip e vecchi villain di cui non si sentiva la mancanza.
Doppio episodio e doppio filone narrativo per Once Upon A Time, che coglie l'occasione per rispondere ad alcuni quesiti finora rimasti in sospeso sullo sfondo e introdurre promettenti personaggi, senza dimenticare - purtroppo - di lasciare un po' di spazio al Vero Amore tra Henry e Jacinda.
Mentre ad Hyperion Heights Roni tenta di risolvere il mistero intorno alla foto trovata nello scorso episodio, nella Foresta Incantata Regina si ritrova a rispondere ad una richiesta d'aiuto che la tocca molto nel profondo e che la porterà a ripercorrere le lezioni imparate negli ultimi anni, affinché altri non commettano i suoi stessi errori.
Un'avventura intrisa di romanticismo e l'esplorazione di una fiaba inedita sono il fulcro dei nuovi episodi di Once Upon A Time, molto diversi tra loro ma accomunati da una trama orizzontale che inizia a muoversi con maggiore decisione verso esiti più misteriosi e inaspettati.
La setta di Kai si arricchisce di nuovi adepti e Winter tenta invano di far ragionare il fratello e limitarne la follia. Mentre l'uomo si lascia sempre più sedurre dal potere e dalle ambizioni alla grandezza, qualcuno sembra voler approfittare dell'occasione per cambiare radicalmente le carte in tavola e ottenere la propria rivincita.
Mentre cerca di comprendere le dinamiche sociali e i princìpi etici del mondo che lo circonda, lo specializzando Shaun Murphy si trova davanti ad un caso che metterà a dura prova la sua emotività e il distacco professionale che gli è richiesto, in un episodio che coniuga emozione e riflessione.
Mentre Victoria Belfrey ostenta sempre di più il suo potere su Hyperion Heights e i suoi abitanti, un gruppo di eroi si prepara alla resistenza, incontrando sulla propria strada vecchie conoscenze e nuovi personaggi.
Continuando a battere sul nuovo inizio verso cui si accingono i protagonisti, How to Get Away with Murder mostra quanto il loro impegno sia vano attraverso dei Keating 4 allo sbaraglio, che risentono ampiamente dell'assenza della guida di Annalise.
In seguito all'ultimo disastro temporale e alla creazione di una nuova organizzazione per porvi rimedio, le Leggende si ritrovano disoccupate, con tanta voglia di riscattarsi e dimostrare il proprio valore. Con un impegno troppo scarso da parte dei personaggi e degli autori, tuttavia, il rischio di ottenere l'effetto contrario agli occhi di chi guarda è dietro l'angolo.
Chiuso un libro, se ne apre un altro in Once Upon A Time: Henry diventa il protagonista e ci porta con sé in una nuova avventura. Tra un'altra versione della Foresta Incantata e i quartieri stregati di Seattle, conosciamo i nuovi personaggi e scopriamo cosa ne è stato di alcuni dei nostri beniamini, attraverso un tentativo di reboot ancora troppo impegnato a riecheggiare la prima stagione.
Continua il viaggio dello specializzando Murphy, arrivato al suo primo giorno di tirocinio nell'equipe del malfidato dottor Melendez e, tra ramanzine ed eccessivo sarcasmo, si delinea un contrasto che potrebbe arricchire molto le figure di entrambi i chirurghi.
Con una commovente visita alla madre e una cena con i suoi studenti in un ristorante di lusso, Annalise Keating torna sullo schermo, pronta per un nuovo inizio dal sapore dolceamaro. How to Get Away with Murder preferisce andarci piano stavolta, dimostrando che non sempre la cautela paga.
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