GentefiedGentefied: lotta al cambiamento

Series Recap L'evoluzione di una comunità che si prepara inevitabilmente al cambiamento, raccontata attraverso una vecchia taqueria di quartiere.

8.3

La serialità ha visto crescere sempre di più la sua produzione da circa dieci anni a questa parte, portando ad una saturazione del mercato stesso da circa cinque; per ovviare a possibili ripetizioni di contenuti che lo spettatore riconosce quasi subito come “repliche” (Zero Zero Zero e I Am Not Okay With This gli esempi più recenti) e a causa della frenetica battaglia tra emittenti si è aperto lo spazio a nuovi generi, o sotto-generi, popolati da figure e tematiche che fino a pochissimi anni fa non era neanche ipotizzabile vedere sul piccolo schermo.

Così si è data la possibilità di raccontare, anche a tantissime autrici e registe donne o appartenenti a minoranze da sempre riconosciute (sfortunatamente) come il mondo queer o coloro che hanno meno visibilità all’interno del panorama etnico e sociale americano, di argomenti tutt’altro che scontati.
Uno dei temi che in questi ultimi periodi viene trattato maggiormente è quello della gentrificazione, cioè quel processo di trasformazione che interessa le zone più “popolari” (nel senso povero del termine) di alcune metropoli per riqualificarle e renderle in poco tempo più attrattive, andando di conseguenza ad aumentarne il costo della vita e mutando il tessuto sociale presente.

Sfruttando la gentrificazione del quartiere la serie apre le porte a svariati argomenti di estrema attualità e complessità

Gentefied si inserisci quindi proprio in questo filone narrativo, raccontando la storia della familia Morales, nello specifico tre cugini ed un abuelo latino-americani, che cercano di salvare la taqueria di famiglia, Mama Fina, situata a Boyle Heights, un quartiere dell’East Side di Los Angeles, caratterizzato da una fortissima predominanza latina.
È facile trovare dei predecessori seriali grazie ai quali una serie come Gentefied può reclamare il suo diritto ad esistere, basta pensare a One Day at A Time (revival di una vecchia serie del 1975, riproposta sempre da Netflix) o Vida (quanto di più simile alla natura “mista” di Gentefied) fino alla stessa Jane The Virgin (con cui condivide la resa bilingue).

Eric, Ana e Chris, protagonisti di questa storia sono tutti e tre molto diversi ma accomunati dall’elemento cardine della serie: l’appartenenza; infatti nonostante le loro differenze si ritroveranno tutti insieme a lottare per qualcosa di comune.
Attraverso i fallimenti e i successi dei protagonisti Gentefied traccia dei segni evidenti sul tortuoso percorso che porta all’affermazione di un’identità sociale.
Ciascun personaggio ci viene presentato in una situazione dinamica: non conosciamo il loro passato, ma li troviamo già proiettati nei loro percorsi, ricostruendo man mano, grazie al presentarsi di alcune situazioni, i loro giorni passati.

Chris è quello che più di tutti sembra indirizzato a livello lavorativo, ma che forse è il più volenteroso e in difficoltà a far emergere le sue origini; Ana è un’artista di talento incredibile ma che fatica ad emergere in un ambiente familiare di stampo tradizionale; Eric infine è quello che più di tutti sembra segnato dal suo passato, ma che si fa in quattro lo stesso per guadagnarsi un futuro migliore.

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Sfruttando la gentrificazione del quartiere la serie apre le porte a svariati argomenti di estrema attualità e complessità: Ana per esempio si trova costretta a fare i conti prima con la possibilità di dipingere il suo primo murales a discapito del negozio di un’anziana signora che viene svuotato per colpa dell’immagine dipinta sulla parete esterna dalla protagonista, due luchador mascherati che si baciano, e nel frattempo lottare per la sua femminilità messa a rischio dalle numerose persone che non accettano la sua omosessualità; Eric e Casimiro, l’abuelo dei tre cugini, devono riuscire a tenere in piedi il locale di famiglia, cedendo anche ai consigli del cugino “americano” Chris e accettando gioco forza alcuni cambiamenti al modo di vivere la taqueria.

Gentefied però non è soltanto i suoi protagonisti principali, ma il racconto di una comunità intera che deve cercare di sopravvivere ad un cambiamento che sembra inevitabile; a questo proposito sono semplicemente fantastici gli episodi incentrati su Beatriz, la madre di Ana, e Javier, il mariachi: entrambi, proprio come Casimiro e i ragazzi, si vedono costretti dopo strenue resistenze a scendere a patti con il cambiamento, abbracciandolo o scavalcandolo, per poter sognare un futuro migliore del presente che si trovano a vivere.

Una serie come Gentefied è una boccata d’aria fresca in un settore e, nello specifico, in un catalogo come quello di Netflix, sempre più carico di contenuti che non permettono neanche di trovare degli show di questo tipo e qualità al suo interno.
Non è neanche troppo giusto infatti, continuare a parlare di un prodotto del genere, tanto è fondamentale che venga visto per poter godere di tutte quelle piccole e grandi situazioni che la rendono una serie semplicemente imperdibile.

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8.3/10

Summary

Letteralmente la bomba dei primi mesi di questo 2020, una serie che attraverso i suoi protagonisti racconta di una comunità intera che deve cercare di sopravvivere ad un cambiamento che sembra inevitabile.

Porcamiseria

8.3

Letteralmente la bomba dei primi mesi di questo 2020, una serie che attraverso i suoi protagonisti racconta di una comunità intera che deve cercare di sopravvivere ad un cambiamento che sembra inevitabile.

Storia 8 Tecnica 8 Emozione 9
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