Orphan Black4×02 Transgressive Border Crossing – 4×03 The Stigmata of Process

Dopo un incipit sulla vita di Beth Childs, Orphan Black torna al presente, su Neolution e le indagini del Clone Club. M.K. non si fa trovare, mentre vecchie conoscenze vengono dissotterrate e Rachel Duncan pensa alla sua riabilitazione in cattività. In due episodi densi di contenuti impeccabilmente distribuiti, questa stagione sta diventando un vero gioiello.

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Dopo un incipit denso e introspettivo su parte del passato di Beth Childs, i riflettori di Orphan Black tornano al presente e alla fuga di Sarah, Kira e Mrs. S. dall’Islanda, rintracciate da Neolution. Il fermo immagine sul pupazzo a forma di scimmia in fiamme non lascia presagire nulla di buono (Monkey!), mentre il Clone Club torna operativo ad indagare la nuova/vecchia minaccia. Il dio degli sceneggiatori ha voluto semplificarci il lavoro, rendendo grossomodo separate le storie dei cloni principali e permettendo anche a noi coraggiosi recensori di sezionare gli episodi con la dovuta accuratezza.

Sarah/Beth/Cosima/Felix

Il ritorno in Canada della famiglia Manning – last but not least Kendall Malone – avviene nella tranquillità di una sorta di Bat-Caverna sotto un negozio di fumetti e giochi da tavolo. La Dyad è stata smantellata, ma Cosima e Scott hanno rimediato quanto basta per diventare ricercatori freelance e coltivatori di piantine che tutti sappiamo a cosa servono. La notizia buona è che Cosima è ancora viva, quella cattiva è che la sua terapia non sta dando i risultati sperati, senza contare l’ancora incerto destino di Delphine.

Si sentiva la mancanza delle interazioni tra Kendall e Cosima, soprattutto della dialettica senza filtri della prima, ma viene dato spazio anche ai sentimenti e all’amarezza della notizia della leucemia di Kendall, con parole forti ma assolutamente in linea col suo personaggio.

Kendall: I just found my kin. All you get when everyone knows you’re dying is a pity party.

Kira, tenuta a bada da Cosima e dagli amici di Siobhan, si trasforma da dolcissima bambina a mocciosa lamentosa, iniziando peraltro a manifestare strane capacità legate a sogni/visioni che lasciano presagire brutte situazioni per il Clone Club.

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Le indagini di Sarah, sulle tracce di M.K., la riportano da Art, desideroso di riaprire i fascicoli del passato di Beth, e a casa di Beth stessa, in cerca di indizi sul suo operato verso Neolution. La sospensione non ha scalfito la sua indole investigativa, ma notiamo come la razionalità stia sfuggendo da Beth, che arriva ad indossare una parrucca bionda in una missione del tutto personale e di cui non sappiamo ancora granché. Le transizioni tra presente e passato sono costruite ad arte e non interrompono la continuità narrativa, testimoniano nuovamente la solidità dello storytelling di Orphan Black, ben intrecciato nonostante una densità di contenuti che potrebbe intimorire.

Si passa da casa di Beth al Club Neolution, fino alla sconvolgente scoperta del maggot bot e ad un modo per rimuoverlo senza rimetterci la vita. Per il momento Cosima non può intervenire in aiuto di Sarah, ma i coniugi Hendrix hanno un’idea interessante, mentre le vite di Rachel e Sarah vengono inconsapevolmente in contatto tramite Frederic, grado di separazione fondamentale per salvare la vita al clone capitato suo malgrado in una clinica sotto controllo di Neolution. A noi passa la voglia di andare dal dentista per i prossimi vent’anni, ma almeno Sarah è salva, e l’apparizione di Frederic porterà nuova linfa alle sue indagini.

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Nota a margine: Felix è cambiato, torna a cercare la sua famiglia d’origine e ha una sorella disadattata e problematica cinque volte lui. Disturba vedere l’unità tra i figli adottivi di Mrs. S. così bruscamente interrotta – Sarah ci si mette d’impegno, invitando Felix a bere fuori e finendo per usarlo per portare avanti i suoi affari – si può solo sperare che, chiusa la parentesi Adele, i due possano tornare ad atmosfere più concilianti.

Alison/Helena

Alison e Helena offrono i migliori momenti di comic relief dell’episodio. La killer sestra è calata nei panni della casalinga maniaca del controllo per ben due volte, con risultati esilaranti sia per l’ecografia – e la scoperta di essere incinta di due gemelli identici – che per l’inaspettata incursione della polizia, sulle tracce degli assassini della gang di Pouchy. I momenti migliori rimangono senza dubbio la capacità di Helena di ricordare perfettamente i nomi di tutti gli incaricati alla campagna della signora Hendrix, ma soprattutto lo scambio telefonico con Sarah, parlando dei gemelli nel suo grembo:

Helena: I know they’ll always have each other, like us. […] I don’t want them to grow up like me.

Alison e Donnie sono occupatissimi a dissotterrare il cadavere del Dr. Leekie per aiutare Cosima, intuendo che potrebbe essersi impiantato il maggot bot nella guancia quando ancora era in vita. Un bel casino e un’aria che definire maleodorante è poco, visti i conati in rapida successione al momento dell’apertura della salma, che strappano più di un sorriso – nulla di paragonabile alla videochat su Skype con Cosima, picco comedy dell’episodio -.

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Gli Hendrix ci tengono a definirsi “manslaughterers”, non assassini, non sia mai, e badano ad ogni dettaglio:

Alison: My sister has a robot maggot in her face. You tell me what the solid plan is. Now, go rent a jackhammer.

Rachel

Dobbiamo aspettare “The Stigmata of Process” per vedere di nuovo Rachel, nel suo lungo processo di riabilitazione in una località segreta. Le tengono compagnia la piccola Charlotte, suo clone (una sorta di “costola di Adamo”) sofferente forse della stessa condizione di Cosima, e Ira, unico clone Castor cresciuto lontano dall’omogeneità dei suoi fratelli e dedito alla scienza più che alla guerra.

Durante la riabilitazione, Rachel si mostra tutt’altro che amichevole nei confronti di Susan Duncan – non ci viene detto esplicitamente, ma pare sia a capo di Neolution – e di Ira, mentre lega con Charlotte, unica persona con cui instaura un dialogo costruttivo, e non solo, tramite uno scambio di battute su tela lontano da occhi indiscreti fondamentale per Mrs. S. e per la vita di Sarah.

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Due episodi di Orphan Black come sempre molto ricchi di contenuti, che non disdegnano momenti di riflessione e comicità. L’alchimia non è solo tra le sestras, ma anche tra le sestras e lo spettatore, investito da misteri, plot twist e rivelazioni che mai appesantiscono la visione e in cui, per una volta, il troppo non stroppia. Sarà una stagione da 5 porcamiseria? Per il momento sì, senza alcun dubbio.

5

 

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