Grazie alla raccolta dei dati personali degli utenti, Google, Facebook, Amazon sono i veri imperatori odierni e comandano su nazioni virtuali ben più vaste di qualsiasi altra nella storia dell’Umanità. Il governo americano (qualsiasi governo, in realtà) non può farci niente, perché è ormai una guerra persa. Ma c’è una soluzione. PiperNet, sviluppato da Pied Piper, è un nuovo tipo di internet decentralizzato, libero da monopoli e sicuro. L’Internet del Popolo.

An Internet that is of the People, by the People and for the People. So help me God!

La sesta ed ultima stagione di Silicon Valley riparte alla grande puntando il dito sul grande problema della gestione della privacy degli utenti da parte dei colossi informatici, tra cui adesso c’è anche la società di Richard Hendricks. C’è un motivo per cui tutte le grandi compagnie collezionano questi dati ed è perché è un affare da milioni e milioni di dollari. Con il suo ispirato e sincero discorso di apertura al Congresso del Senato degli Stati Uniti d’America Richard Hendricks rifiuta questo perverso sistema e si erge a paladino della libertà dei Popoli, un ruolo che (siamo sicuri) metterà a dura prova la sua integrità morale – come mai era successo prima. Immediatamente dopo Richard scopre che Colin, lo sviluppatore di videogiochi con un ruolo chiave per l’esistenza di PiperNet, ha costruito il suo successo proprio nella collezione degli user data dei suoi giocatori. Buttarlo fuori dalla joint venture significa perdere soldi, ma l’etica informatica non ha prezzo, giusto?

Anche se Richard, Dinesh e Gilfoyle continuano a divertirci con le loro stranezze e genialità, la vera sorpresa di queste prime due puntate è Jared, aka Donald Dunn, interpretato magistralmente da Zach Woods. Jared, conquistato dalla passione di Richard, lasciò un ottimo lavoro nella allora mastodontica Hooli per far parte della minuscola startup Pied Piper. È sempre stato una bussola morale, un confidente e un amico per Richard, ma ora che Pied Piper è un colosso con 532 dipendenti, si sente perso. Sente di non fare più la differenza. L’ultima buffa, ma toccante scena del primo episodio ci mostra a pieno l’animo gentile e protettivo di Jared – l’unico innocente nella spietata e immorale Silicon Valley. È impossibile sapere se Richard, Dinesh e Gilfoyle riusciranno ad ottenere soldi e successo alla fine di questa stagione. Una parte di noi vorrebbe vederli fallire – dopotutto non è questo lo scopo della commedia? Ridere delle disgrazie altrui? Di certo c’è che Jared è l’unico personaggio che speriamo abbia una risoluzione positiva. Non potremmo sopportare altrimenti.

Se avete letto fin qui probabilmente avrete già visto le stagioni precedenti e saprete che – spoiler alert! – con la quarta stagione Erlich Bachman, interpretato da T. J. Miller, ha detto “addio” a Silicon Valley, salutando i suoi fan dall’oppieria tibetana in cui Gavin Belson l’ha lasciato. È un’assenza amara che, anche se non ha influito sulle relazioni tra i personaggi, ha lasciato un vuoto nei nostri cuori. Erlich, con il suo carattere da drugo 2.0, era il preferito di molti fan. Rispettiamo la scelta di Miller di andare avanti con la sua carriera, ma al tempo stesso speriamo che Erlich ritorni entro la fine di questa stagione, anche solo per un cameo. Visti i toni non proprio amichevoli con cui Miller nelle interviste ha parlato di Alec Berg, uno dei creatori dello show, immaginiamo sia molto improbabile, ma ci piacerebbe separarci da questa fantastica serie con un ultimo saluto da parte del geniale ed eccentrico creatore di Aviato.

8/10

Storia - 8/10
8/10

Tecnica - 8/10
8/10

Emozione - 8/10

8/10

Summary

La sesta ed ultima stagione di Silicon Valley riparte alla grande con la complicata gestione della privacy degli utenti. Richard, Dinesh e Gilfoyle continuano a divertirci con le loro stranezze e genialità. La vera sorpresa, però, è Jared al quale è affidata l’ultima scena della season première, di toccante tenerezza.