La nostra bionda eroina in tenuta da cheerleader si congeda dal suo pubblico con un finale in due parti, prudenzialmente classico nell’impostazione, che lancia le basi per una seconda stagione di Supergirl che – sebbene non ancora confermata ufficialmente – appare molto probabile.
Il supervillain della stagione – dopo innumerevoli deviazioni in questo senso – si conferma essere Non, che mette in atto la fantomatica operazione Myriad, ovvero una super tecnologia di mind control che vorrebbe – nelle intenzioni originali – assoggettare il genere umano ad un unico volere, così da poter lavorare tutti al benessere del pianeta. Un piano il suo preso pari pari da quello ideato da Astra su Krypton, e che costò loro la prigionia a Fort Rozz. Una minaccia che ci viene descritta come terribile, almeno nel quadro dipinto in Myriad, con l’intera popolazione di National City sotto l’influenza di Non, compreso un malcapitato Superman, anch’egli vittima dell’arma kryptoniana.
Gli unici scampati al controllo di Myriad sono Supergirl – lei differentemente dal cugino non è stata “contaminata” troppo dagli umani – ma anche Maxwell Lord e Cat Grant, immuni grazie ai soliti congegni del geniale miliardario, che abbastanza convenientemente aveva previsto tutto. Seriously? A questi si aggiungono ovviamente Alex e Hank, ancora fuggitivi e lontani da National City.
Come minaccia di fine stagione Myriad risulta a tratti convincente, regalandoci tra l’altro anche la prima scena forte e non edulcorata di un’intera stagione di Supergirl, scena in cui l’eroina è chiamata a salvare contemporaneamente Winn, Jimmy e una collega della CatCo. Kara prova a compiere l’impossibile, ma anche i Kryptoniani hanno dei limiti e per la donna non c’è nulla da fare. Purtroppo però tutta la tensione da finale apocalittico finisce nell’istante in cui viene messo in atto il piano che annullerà gli effetti di Myriad e il controllo mentale di tutta la popolazione di National City. Attraverso un discorso motivazionale di Supergirl modulato su un’opportuna frequenza, questa riesce a spezzare gli effetti del Myriad e liberare la città dal controllo di Non. Con un discorso, capite? Come Lady Isabel contro Gemini, come Sailor Moon contro Galaxia. Serie animate di qualche decennio fa che però avevano un pathos nettamente superiore.
Con Myriad resa assolutamente inerte e sotto i “saggi consigli” di Indigo, Non decide di sfruttare la sua arma rimasta comunque attiva per far esplodere letteralmente le teste degli umani per poi lasciare il pianeta con i suoi seguaci. Non ci sono piani che possano stavolta sventare la minaccia, se non quello di affrontare a muso duro Non, Indigo e tutti i kryptoniani rifugiatisi nella vecchia Fort Rozz.
Una volta salutato tutti come fosse l’ultima volta – immaginate la stucchevolezza – Kara parte alla volta di Fort Rozz col suo sidekick The Martian Manhunter, pronti per lo scontro finale. Uno scontro apparentemente epico che si riduce ad una specie di rissa di quartiere: Supergirl contro Non, J’onn J’onzz contro Indigo. Uno scontro sbrigativo, banale, senza mordente, addirittura peggiore di quelli visti durante la stagione: Non e Indigo vengono sconfitti in men che non si dica prima che Myriad riesca nel suo intento finale. Purtroppo per Kara, l’arma kryptoniana non è disattivabile e l’unica soluzione è volare via con la fortezza fino allo spazio aperto, così da annullare l’interferenza di Myriad, pur nell’amara consapevolezza di dover rimetterci così la vita. Un’eventualità questa fortunatamente(?) scongiurata grazie al provvidenziale intervento di Alex che va a salvare la sorella a cavallo di una scopa raggiungendola attraverso la navicella con cui Kara era arrivata sulla Terra. Probabilmente al DEO le avranno conferito la patente di guida per astronavi kryptoniane, non ci sono altre spiegazioni.
Questo finale di stagione viene letteralmente buttato via così, tra zucchero filato e dinamiche supereroistiche banali, forzate e assurde, che peraltro attingono qua e là a illustri predecessori, supereroistici e non. Appare poi frutto di pura ostinazione il voler tirare in ballo Superman, pur nella consapevolezza di non poterlo sfruttare se non per rimarcare una presunta equipollenza di Supergirl, banalizzandolo poi nella caratterizzazione mediante lo scambio finale di SMS di congratulazioni alla cugina. Rimane fitto il mistero per cui ci troviamo di fronte ad un prodotto che proprio non ce la fa ad allontanarsi da una scrittura piatta e banalotta su tutti i fronti eccetto che per le battute di Cat Grant. Alla fine di Supergirl ricorderemo le sue battute sagaci e taglienti, i suoi outfit e le sue eccentricità, un personaggio riuscitissimo anche in questo finale, in cui è il perfetto contraltare di Maxwell Lord e grillo parlante glamour di Supergirl. Oltre ad una sempre perfetta caratterizzazione del personaggio e la puntuale buona interpretazione di Calista Flockhart, sono suoi i dialoghi migliori, tra cui questa eccezionale perla su Harrison Ford:
Cat: Ker-rah, call Harrison Ford and tell him that I’m flattered, but once and for all, I do not date older men, especially when they’re married.
Di questo season finale, oltre che Cat, salveremo anche i cliffhanger finali, con Maxwell Lord che si impadronisce dell’Omegahedron ma soprattutto con una navicella Kryptoniana che arriva sulla Terra e con quell’Oh My God finale di Supergirl che non fa presagire nulla di buono. A patto che la seconda stagione – dio non voglia – venga confermata, altrimenti il Supergirl di Berlanti rimarrà un’altra delle tante serie monche nella storia della serialità. Nel dubbio, sono due e mezzo i porcamiseria per questo finale, ed è un peccato, proprio adesso che la serie stava trovando una sua precisa identità.
https://twitter.com/HugMeTayS/status/722873317179396096
Credo che siano pochi i #SeasonFinale così brutti. #Supergirl
— ✨ Alåskå ✨ (@_crossyourheart) April 20, 2016
Cat che riconosce il valore di Kara e decide di promuoverla mettendola in ufficio che non ha nemmeno le finestre mito indiscusso #Supergirl
— Ringmaster¹³ 🐍 (@PieraPi) April 20, 2016
Cat Graham che fa la battuta su Harrison Ford è il picco dell'intera stagione. #Supergirl
— Grumpy Chievans* (@pinkpunk83) April 13, 2016