The Passage1×02 You Owe Me a Unicorn – 1×03 That Never Should Have Happened to You

In questi primi episodi di The Passage riceviamo già alcune sorprese, mentre si cominciano a delineare i binari sui quali scorrerà la narrazione, tra il desiderio di libertà di Brad e Amy e la sete di sangue dei vampiri creati dal progetto Noah

6.8

Avevamo terminato la visione del pilot di The Passage con qualche dubbio sulla credibilità della serie, dovuto alla caccia all’uomo scatenata per recuperare Amy e Brad malgrado la bambina non avesse apparentemente un reale senso per il progetto Noah e quindi fosse più logico recuperare un altro bambino anticipando così i tempi ed evitando perdite e attenzione indesiderate.

Per fortuna gli stessi sceneggiatori sembrano essere stati consapevoli di questo piccolo grande buco nella struttura della serie, capace di minare da subito l’interesse dello spettatore, e vi hanno messo rapidamente una pezza: Clark stesso spiega che non è tanto Amy a essere importante, ma Brad che potrebbe decidere di parlare e mettere l’intera operazione in pericolo.
Quindi gli operativi devono obbligatoriamente dare la caccia ai due, per scongiurare questo pericolo, e così fanno.
Niente di sconvolgente, alla fine era quello che tutti avevamo pensato per tentare di dare un senso a quanto accadeva, ma almeno Clark dice chiaramente ciò che si era intuito.

In You Owe Me a Unicorn Brad e Amy continuano la loro fuga, seminando gli inseguitori e facendo perdere le loro tracce. L’agente però è messo male, il colpo ricevuto durante la sparatoria alla stazione di polizia lo ha debilitato parecchio e malgrado il kit di pronto soccorso rubato sullo scuolabus perde i sensi.
Così Amy fa l’unica cosa che le viene in mente, telefona a Lila dal cellulare di Brad e questa la guida nell’accertarsi della sua condizione e nel farlo riprendere.
Questa telefonata avrà una grande importanza, consentendo alla donna di capire dove siano diretti i due e di raggiungerli a casa di Lacey e influenzando probabilmente lo sviluppo anche dei prossimi episodi.
Questa donna, con un passato da suora e da addestratrice dei marines, è la persona che funge in questo caso da coscienza per Brad: mentre lui penserebbe solo a fuggire in Canada e poi magari ad Amsterdam per salvare Amy, lei giustamente fa notare che in quel caso semplicemente prenderebbero un altro bambino per i loro esperimenti, e si assume la responsabilità di rendere pubblico il tutto.

Te non mi abbandoni, e io non abbandono te.

A questo punto però, e abbastanza sorprendentemente, Clark raggiunge Brad, ferisce Lacey e cattura il suo bersaglio. Amy sarebbe potuta scappare verso il confine con Lila, ma vedendo Clark pronto a uccidere Brad se questi non gli rivelerà la posizione della bambina, torna indietro e si consegna agli agenti in cambio della vita del suo protettore.
L’episodio si chiude quindi con un finale a sorpresa che cambia completamente le carte in tavola per i successivi episodi: quelli che sembravano destinati a essere episodi relativi a una spietata caccia all’uomo si sono trasformati all’improvviso in ben altro, con Brad e Amy destinati a ritrovarsi nell’istituto assieme alle altre cavie.

Cavie che scopriamo avere una movimentata vita onirica: l’ultimo arrivato e ancora umano Carter infatti si ritrova, nei sogni, a incontrare Fanning Shauna.
In una bella scena prima conosce la ragazza e poi il misterioso e spaventoso paziente Zero, che cercano senza successo di fargli bere del sangue (probabilmente il modo per sbloccare la sua mente e fargli accettare il nuovo DNA vampiro iniettatogli nelle vene). Oltre a dargli un messaggio per Jonas, che a quel punto (e finalmente!) comprende che c’è molto di più riguardo ai loro prigionieri di quanto non stessero supponendo.

Shauna, invece, dopo le numerose angherie subite dall’inserviente a lei addetto, tutto a un tratto reagisce uscendo dal suo apparente stato semicatatonico e dissanguandolo. Un evento che sicuramente avrà gravi ripercussioni sulla serie, e che potrebbe essere l’inizio della fine.

Il secondo episodio comunque, a parte queste due scene con i vampiri e il finale con Amy e Brad, è stato molto lento lasciando un sentimento di insoddisfazione.

In questo secondo episodio ci sono alcune belle scene, soprattutto nel finale, ma nel complesso il ritmo è stato troppo lento

Il terzo episodio, così come probabilmente farà tutta la stagione, procede sul doppio binario narrativo costituito da una parte da AmyBrad alle prese con i loro aguzzini\carcerieri e intenti a cercare di fuggire e di salvarsi la pelle, e dall’altra dai vampiri imprigionati nel sotterraneo e dalle loro macchinazioni per liberarsi e, visto quanto detto da Amy nel pilot, spargersi per il mondo conquistandolo.

E, come in precedenza, la parte relativa ai due ex fuggiaschi è per ora la più lenta.
Non debole, visto che il personaggio di Amy è reso ottimamente anche grazie alla bravura della giovane Saniyya Sidney e dato che le sue interazioni con Brad sono sempre piacevoli, ma lento.
Dopotutto, specialmente ora che sono prigionieri nel complesso, i due non hanno molto da fare: la bambina riceve la fatidica iniezione ed è sottoposta a costanti esami, mentre l’agente resta al suo fianco per darle una falsa sensazione di sicurezza e fantasticare di fughe verso la libertà.

La parte relativa ai due ex fuggiaschi è per ora la più lenta

I punti salienti di questa parte sono due: da un lato Carter (che è ancora umano) fa la conoscenza di Amy, e mette in guardia Brad da Fanning; dall’altro Brad stesso si intrufola ai piani bassi e riceve una lunga spiegazione della situazione da parte di un Jonas sempre più pentito. Jonas ormai sospetta che Fanning acquisisca più potere ogni volta che con i loro esperimenti viene generato un altro vampiro dal suo sangue, ma non ne ha le prove. Così come sospetta che i vampiri dialoghino telepaticamente tra di loro, infestino i sogni di chi lavora al progetto e stiano tramando qualcosa. Dopotutto Fanning è sempre stato quello astuto, scaltro e deciso dei due, Jonas ha fatto quel che ha fatto solo spinto dal desiderio di curare la moglie colpita da Alzheimer precoce.

Una differenza non da poco, che potrebbe rivelarsi fatale: probabilmente se a venire infettato fosse stato Jonas le cose sarebbero andate molto, molto diversamente.

Ma sul fronte dei vampiri e dell’azione, la palma di protagonista spetta senza dubbio a Shauna, interpretata da Brianne Howey.
Condannata a morte dopo aver bevuto l’attendente, viene convinta da Fanning a usare i suoi poteri per entrare maggiormente nella testa di Clark e portarlo dalla sua parte.
Lo fa riversando se stessa in lui, mostrandogli il suo passato.
Un passato difficile, fatto di abusi e di negligenze, di fiducia tradita e di sogni infranti.
Si rivela essere una ragazza che non meritava assolutamente di essere nel braccio della morte, un’innocente vittima prima del patrigno e dell’indifferenza della madre, poi del sistema e infine del progetto Noah che le ha tolto perfino la morte condannandola a questa non vita, e che ora vorrebbe ucciderla nuovamente.

Un personaggio sicuramente complesso, che avrà un ruolo importante nella serie (mentre gli altri vampiri, a parte lei, Fanning e probabilmente Carter, sono rimasti sempre sullo sfondo e anonimi, malgrado il numero esiguo… magari verranno introdotti poco per volta?) e che attira l’empatia non solo di Clark, ma pure degli spettatori.
Proprio l’empatia verso di lei da parte di Clark, ormai in suo potere, potrebbe essere ciò in cui sperava Fanning: se il capo degli operativi liberasse la vampira nel complesso e aprisse le celle dei suoi simili, quanto potrebbero resistere ricercatori e soldati? 

Il paziente Zero sembra poi nutrire un grande interesse per Amy, cosa avrà in mente per lei?
Sia Grey che Carter hanno anticipato che Fanning verrà per la bambina, e il vampiro ha minacciato Brad consigliandogli di non mettersi sul suo cammino. Il tutto mentre ancora non sappiamo se il siero dato ad Amy sia la versione giusta per non dare controindicazioni e quindi tenerla libera dal vampirismo ma virtualmente immune a ogni malattia, o se invece anche lei diventerà come gli altri.
Dopo la lentezza del secondo episodio, il terzo ci ha dato qualche informazione in più sui personaggi e potrebbe aver avviato la catastrofe, mantenendo l’interesse per questa serie ancora in fasce.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

Summary

Il secondo episodio è parecchio lento e si risveglia solo nel finale con dei colpi di scena che però danno una sterzata decisa alla direzione che finora la serie sembrava aver preso. Nel terzo gli eventi proseguono lungo la china delineata da quel finale, tra rivelazioni e una sensazione sempre più forte di un enorme disastro in avvicinamento.

Porcamiseria

6.8

Il secondo episodio è parecchio lento e si risveglia solo nel finale con dei colpi di scena che però danno una sterzata decisa alla direzione che finora la serie sembrava aver preso. Nel terzo gli eventi proseguono lungo la china delineata da quel finale, tra rivelazioni e una sensazione sempre più forte di un enorme disastro in avvicinamento.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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