The Passage1×05 How You Gonna Outrun the End of the World? – 1×06 I Want to Know What You Taste Like

Dopo aver assistito alla trasformazione di Carter e al panico riguardante Jonas, arriviamo agli episodi centrali di questa prima stagione chiedendoci se finalmente Fanning farà la sua mossa, se aumenterà il ritmo della serie e se, a questo punto, la serie ci stia piacendo o meno.

6.5

Con il quinto e il sesto episodio, raggiungiamo e superiamo la metà di questa prima stagione di The Passage.
Si può quindi cominciare realisticamente a tirare giù qualche impressione sulla serie tratta dai libri di Justin Cronin: sta rispettando le aspettative del pubblico? Sta intrattenendo? Gli interrogativi che pone restano in testa allo spettatore, che attende con trepidazione l’episodio successivo per vedere cosa succederà?

Sicuramente la storia dietro questa serie è buona, e ha un enorme potenziale, ma la cosa non sorprende visto che viene da tre libri di grandissimo successo. Però la serie televisiva ha un grandissimo punto debole, e cioè il ritmo.
Certo, la storia non offre grandi possibilità per l’azione per ora e, per quanto proprio in questi due episodi abbiamo finalmente un sussulto di vitalità, probabilmente si poteva e si doveva fare qualcosa di più: è interessante cercare di intuire i piani di Fanning, assistere all’evoluzione di Amy, conoscere le storie dei condannati a morte trasformati in cavie da laboratorio…  tutto molto interessante, ma alla lunga, non basta.
Fin dal primo episodio ci viene detto che quanto si vede porta alla fine del mondo, che è facile intuire sarà causata da un’epidemia di vampirismo. Fin da subito, o quasi, vediamo Fanning e Babcock e aspettiamo solo di vedere come usciranno dalle gabbie e cosa faranno una volta liberi. E invece ci ritroviamo sempre fermi allo stesso punto o quasi.
Le trame di Fanning procedono, ma per il resto tutto è come prima. Ogni tanto si ha un sussulto, come in occasione dell’attacco da parte di Shauna, ma queste cose si risolvono in un nulla di fatto.

Il ritmo è parecchio lento, e sembra quasi di essere fermi con l’avanzamento della storia

Nel quinto episodio assistiamo all’attesa fuga di uno dei vampiri, Winston.
In una sequenza abbastanza prevedibile ma che comunque riesce a sorprendere per il modo in cui viene mostrato il tutto, si libera e fugge dal complesso (non prima di essersi scontrato con Brad e Amy, anch’essi in fuga, facendoci scoprire un altro potere della bambina, un urlo in grado di far fuggire i vampiri).
E pure l’inizio del sesto episodio ci fa ben sperare: Winston è là fuori, si è strappato il segnalatore, e si intuisce il suo percorso solo per via dei cadaveri disseminati lungo la strada. Anzi, si scopre che chi sopravvive al suo attacco diventa subito un vampiro pure lui. Un virus altamente contagioso, che potrebbe giustificare quella fine del mondo evocata nel pilot.

Invece no. Viene braccato, raggiunto ed eliminato.
Certo, prima ci regala una buona scena di combattimento tra un gruppo di soldati e un gruppo di vampiri neonati.
Certo, il tutto è inframezzato con una sorta di crisi adolescenziale di Amy e la sua ribellione contro Brad, e dal ricongiungimento dei due con Lila.
Ma viene raggiunto e ucciso. La sua fuga dura meno di un episodio (un po’ come la fuga iniziale di Brad e Amy) e serve tendenzialmente solo a mostrarci quanto siano contagiosi e virali i vampiri, e che se si uccide un vampiro muoiono pure tutti quelli da lui generati.
Un fatto, questo, che fermerà la mano di Jonas pronto finalmente a uccidere Fanning ponendo fine alla sua minaccia una volta per tutte, ma incapace di condannare a sangue freddo Amy e sua moglie Elizabeth.

Già, Elizabeth. La donna malata di Alzheimer precoce, causa prima della spedizione Boliviana che ha portato a questa situazione. Con uno dei tipici flashback di questa serie volti a mostrarci il passato dei vampiri, scopriamo che Fanning era innamorato di Elizabeth, aveva avuto una storia con lei e la vuole salvare dalla sua malattia quanto Jonas. Anzi, di più, visto che al contrario di suo marito lui ha il modo e la volontà di salvarla. Vampirizzandola (e procurandosi forse involontariamente una preziosissima assicurazione sulla vita).

Con un altro flashback invece assistiamo all’amicizia che si era formata tra Nicole e Shauna, un legame più profondo di quello tra medico e paziente, fondato anche sul terreno comune dei tentativi di suicidio fatti in gioventù da entrambe le donne. Peccato che quando il virus prende il sopravvento e Shauna muta, Nicole la abbandona rinchiudendola nelle celle speciali. Un altro tradimento, l’ennesimo, per una ragazza la cui vita è stata segnata dai tradimenti delle persone di cui si fidava. Risulta quasi comprensibile, quindi, l’odio che dimostra per la dottoressa, il desiderio di impossessarsi di tutto ciò a cui tiene e assistere alla sua totale sconfitta, prima di ucciderla.
Acquista un altro significato, in quest’ottica, anche la sua scelta di focalizzarsi su Richards, portando dalla sua parte il compagno della sua nemica.

Sicuramente questi flashback danno importanti nozioni sulle motivazioni dei vampiri, ma allo stesso tempo spezzano ulteriormente un ritmo già lento di suo.

Un altro elemento col potenziale di portare cambiamenti in una situazione che appare fin troppo statica è Gerson, il referente del progetto Noah. Fin dal suo arrivo si intuisce la sua natura, e quando svela a Nicole che alla cura stanno lavorando altri laboratori, che loro interessano ai militari per il potenziale bellico è francamente solo l’ingenua dottoressa a essere sorpresa: che i soldati mirassero a qualcosa di diverso e pericoloso era ovvio.
Si focalizza subito su Amy (che al momento quindi è difesa dal gruppo di Brad, da Nicole e probabilmente da Carter, mentre Gerson la vuole usare e Fanning la vuole uccidere) frapponendosi tra la bambina e il suo agente, sfruttando anche la piccola crisi che si apre tra loro nel sesto episodio.
Altrettanto prevedibile, però, è il suo tentativo di sbarazzarsi di Brad per avere piena libertà con Amy (anche se è facile prevedere che Brad e Lila torneranno alla struttura per salvare Amy, probabilmente proprio nel momento di maggiore criticità, sottraendola a vampiri famelici desiderosi di farla a pezzi).

Il che ci riporta al punto già evidenziato: dopo aver visto il vampiro in azione, dopo averlo braccato e ucciso grazie all’aiuto fondamentale di Amy, semplicemente ritornano tutti al campo (meno Brad, chiaro), dove i restanti vampiri sono tranquillamente rinchiusi nelle loro celle, e dove si è appurato che non possono essere uccisi senza sacrifici che nessuno al momento è disposto a compiere.

Un episodio che ha illuso ci potessero essere fughe, combattimenti e l’inizio dell’azione, della fine. Invece si è tornati al punto di partenza o quasi.
Per quanto l’episodio non sia stato male, non si può nascondere un certo disappunto nel ritrovarci di nuovo nella solita situazione, né che ormai non si fa altro che aspettare il massacro promessoci nel primo episodio, e che sembra non arrivare mai.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 6.5/10
    Emozione - 6.5/10
6.5/10

Summary

Questi due episodi illudono di poter portare a un fin troppo atteso avanzamento della trama, solo per poi ritornare quasi al punto di partenza. Ci sono spunti interessanti, come la situazione di Elizabeth, i poteri di Amy o le informazioni che scopriamo sui vampiri, ma il ritrovarci sempre bloccati lì nella base alla lunga si sta rivelando frustrante.

Porcamiseria

6.5

Questi due episodi illudono di poter portare a un fin troppo atteso avanzamento della trama, solo per poi ritornare quasi al punto di partenza. Ci sono spunti interessanti, come la situazione di Elizabeth, i poteri di Amy o le informazioni che scopriamo sui vampiri, ma il ritrovarci sempre bloccati lì nella base alla lunga si sta rivelando frustrante.

Storia 7 Tecnica 6 Emozione 6.5
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