The Walking Dead10×01 Lines We Cross

Season Premiere L'apocalisse zombie più duratura della TV torna con una première di assestamento che promette ben più di uno sbadiglio per gli episodi a venire.

5.8

Dieci stagioni non sono un traguardo facile e richiedono un alto prezzo di fiducia sia da parte dei network che da parte del pubblico. The Walking Dead raggiunge questa meta convincendo almeno metà delle parti chiamate in causa, collezionando un rinnovo per l’undicesimo arco narrativo già prima di aver testato il successo del decimo. Il pubblico però non è altrettanto ottimista riguardo al proprio interesse, con una drastica emorragia di ascolti che l’anno scorso ha toccato il picco negativo.

La nona stagione si chiudeva portando con sé alcune cose positive e molte altre negative: il sofferto salto temporale aveva portato un’iniziale ventata di novità che però si è scontrata con le cicliche dinamiche in cui lo show ormai si arena, garantendo un altalenante percorso che, alla fine, ha convinto solo in parte. Da qui prende le fila questo Lines We Crosspremière di assestamento che sposta la narrazione qualche mese dopo il grande inverno del precedente episodio.

Il Regno è caduto, si raccolgono i cocci della pesantissima strage attutata dai Whisperee se le comunità appaiono quanto mai unite, all’interno crescono due fazioni contrapposte: una che si culla del silenzio dei Bisbigliatori ed è convinta che non rappresentino una minaccia prossima, l’altra che invece sta sul chi vive e soffre ogni evento come costantemente in pericolo. Un satellite precipitato scombinerà l’organizzazione dei nostri e darà ragione a una sola delle parti.

La première cerca di equilibrare momenti di azione a necessità introspettive, ma se nel primo caso i meccanismi ormai rodati riescono a garantire qualche emozione, nel secondo è proprio la tradizionale superficialità dei dialoghi a spegnere ogni entusiasmoDarylCarol, ad esempio, sono incastrati in un loop in cui vicendevolmente si scambiano i ruoli, divisi tra la vita comunitaria o l’isolamento volontario. Una scena che si ripete da quattro stagioni, almeno, e che svuota i personaggi di qualsiasi tridimensionalità (che la serie riesce a dare solo attraverso il mezzuccio della dinamica amorosa, vedi Carol-Ezekiel o Daryl-Connie).

Non va tanto meglio agli altri, con Michonne costantemente lacerata, Negan ancora intento a redimersi, Aaron consumato dalla rabbia, Eugene intrappolato nel suo consueto fare misterioso/goffo che potrebbe renderlo inviso nuovamente. The Walking Dead prova a ripartire da qui, ma lo fa affossando ancora di più le ruote nel pantano in cui si trova, con la conseguenza che, per uscirne, sarà necessario uno sforzo ancora maggiore.

Preso atto che l’azione è il momento migliore della serie (anche se il ralenti fa tanto Michael Bay e il gore di certi zombie comincia ad essere fine a se stesso), lo show potrebbe puntare esclusivamente su quello anziché provare a divincolarsi malamente nei meandri di una psicologia a cui rende la profondità di un foglio A4. Dieci anni sono tanti, per tutti, non farebbe male cominciare a vedere qualche segnale di crescita.

  • 5.5/10
    Storia - 5.5/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
5.8/10

Summary

Gli autori di The Walking Dead sperano di coprire i vuoti narrativi con qualche orpello psicologico da bignami di Freud, ma dopo dieci anni è il caso di offrire di più a un pubblico sempre più insoddisfatto.

Porcamiseria

5.8

Gli autori di The Walking Dead sperano di coprire i vuoti narrativi con qualche orpello psicologico da bignami di Freud, ma dopo dieci anni è il caso di offrire di più a un pubblico sempre più insoddisfatto.

Storia 5.5 Tecnica 6 Emozione 6
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