Vikings6×01 New Beginnings – 6×02 The Prophet

Anteprima Abbiamo avuto la possibilità di vedere i primi due episodi dell'ultima stagione di Vikings in anteprima e li abbiamo recensiti senza spoiler. Quale sarà l'ultimo atto della saga dei figli di Ragnar Lothbrok e quali eroi lo raggiungeranno nel Valhalla?

7.2

La fortunata trasposizione televisiva delle saghe norrene è arrivata ai capitoli finali e la sesta e ultima stagione di Vikings (su TIMVISION dal 5 dicembre, a 24 ore dalla messa in onda statunitense) assume su di sé il non facile compito di rammendare i buchi lasciati dalla quinta, non all’altezza di ciò cui eravamo abituati. Tornare ai vecchi fasti è pressoché impossibile a causa di un’ormai troppo marcata pigrizia della sceneggiatura, che diluisce le storyline impedendo ai nuovi personaggi di ricoprire adeguatamente i ruoli lasciati vacanti dalla “prima generazione”; tuttavia si può puntare maggiormente sull’organicità e l’originalità della trama, per far sì che lo spettatore non si perda nella confusione di subplot frammentari e non si annoi guardando sempre le stesse vicende ripetersi sullo schermo.

I primi due episodi, che abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima, svolgono principalmente la funzione di raccordo tra dove eravamo rimasti e dove andremo: vengono presentati nuovi personaggi, nuove ambientazioni, nuovi equilibri. Dopo la battaglia fratricida con cui si era conclusa la scorsa stagione, infatti, lo status dei protagonisti è cambiato: adesso Bjorn è re di Kattegat e Ivar è un fuggitivo, mentre gli altri vichinghi ruotano attorno al trono del primo. New Beginnings e The Prophet si limitano sostanzialmente all’approfondimento di queste due situazioni e dei due figli di Ragnar più importanti, concedendosi occasionalmente uno sguardo agli altri comprimari che li affiancano.

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© HISTORY CHANNEL

Più nello specifico, i riflettori sono puntati su Bjorn Fianco di Ferro, naturale protagonista di questo esordio dopo l’investitura ricevuta nello scorso season finale. Senza scendere nei dettagli sulle decisioni che dovrà prendere in ambito politico, possiamo accennare alle sue piuttosto ovvie insicurezze personali: chi è il nuovo Bjorn, il re di Kattegat? La risposta a questa domanda non è facile da trovare, soprattutto se sulle spalle si ha un’eredità pesante come quella di Ragnar, la cui figura è già leggenda tra i vichinghi: la tentazione di essere “un re come suo padre” è forte tanto quanto il desiderio di governare a modo suo, memore degli insegnamenti paterni ma consapevole delle proprie ambizioni e del proprio temperamento.

I’m but your humble servant.

Questo dilemma, tipico di qualunque successore a un trono, potrebbe sembrare banale, eppure la sua introduzione era inevitabile e ha in questo caso il merito di concedere a Bjorn un margine d’introspezione che nella scorsa stagione gli è stato spesso negato, giustificando il suo ritorno nelle vesti di protagonista anche con una ritrovata complessità interiore da approfondire, oltre alla sua ovvia funzionalità alla trama orizzontale. Per adesso, i quesiti rimangono infatti senza risposta e probabilmente essa non arriverà finché Bjorn non si troverà concretamente a dover dimostrare le proprie capacità da leader: le basi per uno sviluppo significativo e non scontato del suo percorso ci sono, a meno che lo spettro di Ragnar non sia talmente forte da portarlo ad essere la sua copia sbiadita.

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Lontano dalla Scandinavia, si muove l’ormai reietto Ivar, che va dove lo porta la carovana cui si è affidato. Dopo essere stato re di Kattegat, il Senz’ossa non è di certo abituato a essere alla mercé di qualcuno, e per questo il suo incontro con l’imprevedibile principe di Kiev – un nuovo acquisto che dimostra grande potenziale, sperando che non faccia la fine di Heahmund – offre diversi spunti non solo per future storyline, ma anche per una possibile evoluzione del figlio minore di Ragnar. Non ci dilunghiamo oltre a proposito di questo promettente plot, ma possiamo anticipare che Ivar non ha la minima intenzione di farla passare liscia ai fratelli e che stavolta oltre alla sua vendetta ci sarà qualcosa di più in ballo: speriamo che questi cambiamenti riescano a dare la sufficiente carica di novità a quest’ultimo scontro tra vichinghi, che altrimenti rischierebbe di essere troppo simile ai precedenti.

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© HISTORY CHANNEL

Limitandosi alla presentazione dei nuovi equilibri e dei nuovi inizi dei protagonisti (come suggerisce il titolo della season première), questi primi due episodi dell’ultima stagione di Vikings si prendono il proprio tempo ma, lasciando spazio alla narrazione e all’introspezione di alcuni personaggi, evitano che il ritmo lento dato dall’assenza di tensione risulti soporifero per lo spettatore; la nostra curiosità, anzi, viene stuzzicata con alcuni vaghi cenni a ciò che ci aspetta, soprattutto nel secondo episodio, in cui le singole storyline cominciano ad avviarsi con maggiore decisione.

Per i più curiosi e non curanti degli spoiler e per chi starà leggendo dopo aver visto gli episodi, offriamo una panoramica delle vicende degli altri personaggi dopo l’immagine, mentre invitiamo tutti gli altri ad aggiungersi dietro al nostro muro di scudi: l’ultimo capitolo dello scontro finale per il trono della Scandinavia sta per cominciare!

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© HISTORY CHANNEL

Come già detto, il minutaggio è riservato prevalentemente a Bjorn e Ivar, ma questo non impedisce agli altri vichinghi di ritagliarsi un po’ di spazio per raccontare il loro nuovo inizio. In particolare, Lagertha conferma quello che già dal suo ritorno potevamo intuire: la grande shieldmaiden ha ceduto il posto a una donna nuova, stanca delle battaglie e pronta ad appendere spada e scudo al chiodo per tornare alla quieta vita in fattoria che conduceva con Ragnar. La scena in cui depone le armi è intensa e la prospettiva di un rinnovo nella sua caratterizzazione è allettante, ma allo stesso tempo si tratta di una scelta rischiosa, in quanto il personaggio potrebbe non funzionare nel nuovo contesto, confermando che ormai non ha più nulla da dire.

Per quanto riguarda gli altri figli di Ragnar, mentre Hvitserk sembra ormai prossimo alla follia e senza alcun ruolo nell’economia della serie, Ubbe decide di recarsi in Islanda per incontrare un viaggiatore che potrebbe aver scoperto nuove terre a Ovest. Dobbiamo forse aspettarci l’arrivo dei vichinghi in America? Potrebbe trattarsi di una svolta interessante (anche se non immediata), purché non venga gestita frettolosamente come la traversata nel Mediterraneo e l’arrivo in Sicilia di Bjorn.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7.2/10

Summary

La sesta stagione di Vikings si apre con due episodi dal ritmo lento, necessario ad introdurre i nuovi equilibri e le dinamiche che daranno il via alle singole storyline, e riescono comunque a non annoiare. Una particolare e legittima attenzione è riservata a Bjorn e ai suoi interrogativi sulla carica appena ricevuta e sul futuro del regno, mentre Ivar ci presenta un nuovo e intrigante personaggio.

Porcamiseria

7.2

La sesta stagione di Vikings si apre con due episodi dal ritmo lento, necessario ad introdurre i nuovi equilibri e le dinamiche che daranno il via alle singole storyline, e riescono comunque a non annoiare. Una particolare e legittima attenzione è riservata a Bjorn e ai suoi interrogativi sulla carica appena ricevuta e sul futuro del regno, mentre Ivar ci presenta un nuovo e intrigante personaggio.

Storia 7.5 Tecnica 7 Emozione 7
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