Il vostro amichevole Andre di quartiere. Drogato di serie tv come di supereroi a fumetti, l'unione delle due cose spesso scatena in lui orgasmi incontrollati. Adoratore di Lost dalla prima alla (ebbene sì) ultima puntata.
Alla vigilia del Season Finale, i Defenders si ritrovano divisi di fronte a un nuovo, inaspettato villain, mentre si dispongono le pedine per la partita finale. Due episodi intermedi che intrattengono ma che mettono in luce tutte le difficoltà della serie, tra una carente gestione della coralità e la confusione delle scene d'azione.
Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist sono pronti a incrociare le proprie strade e le proprie vite per affrontare un nemico comune. Il pilot di The Defenders è per forza di cose introduttivo, ma intrattiene grazie a personaggi solidi e a una realizzazione tecnica da manuale. E poi, insomma, c'è Sigourney Weaver.
Paperino affida i nipotini Qui, Quo e Qua al loro plurifantastiliardario zio Paperon dé Paperoni, ignaro che questo li trascinerà in nuove, mirabolanti avventure alla ricerca di tesori nascosti. DuckTales ritorna con un reboot da manuale, che diverte con i meccanismi già collaudati trent'anni fa ma che sorprende con un inaspettato approfondimento dei personaggi.
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L'ultimo arco narrativo di questa quarta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. si chiude in maniera eccelsa, con un finale al cardiopalma che tira tutti gli innumerevoli fili e getta le basi per la nuova stagione. Agents of HYDRA diventa così l'esempio perfetto di come si fa una serie di supereroi: personaggi delineati in ogni sfumatura, trame e sottotrame progettate alla perfezione e il corretto bilanciamento tra azione e world building.
Si chiude una porta, si apre un portone: la storyline dei LMD si chiude con un (secondo) mid-season finale al cardiopalma, mentre il nuovo ciclo Agents of HYDRA inizia fin da subito a livelli altissimi, non facendosi mancare citazioni dal MCU e oltre. Semmai ci fossero ancora dubbi sulla qualità di questa serie, i due episodi che andiamo a recensire li scardinano definitivamente.
Fuori dall'ormai consolidato duo Marvel/Netflix, FX confeziona una nuova serie TV superomista su Legion, uno dei mutanti più forti, ma anche tra i più instabili.
Agents of S.H.I.E.L.D. riprende la sua corsa dopo l’infuocato midseason finale, tra androidi malvagi, organizzazioni terroristiche e un direttore che nasconde un incredibile segreto: l’ennesima conferma dell’invidiabile capacità della serie di rinnovarsi continuamente pur mantenendo saldi i propri elementi di base.
Agents of S.H.I.E.L.D. conclude la sua prima metà di stagione - e il suo primo arco narrativo - con due puntate molto diverse tra loro.
Il crossover DC entra finalmente nel vivo: tutti gli eroi e gli antieroi dell’Arrowverse uniti contro una minaccia aliena… oppure no? Tanta, tantissima azione collettiva, ma trattandosi di un episodio di The Flash, c’è tempo anche per portare avanti alcune delle trame della serie.
The Flash si avvicina al super crossover tra le serie DC con due episodi di svolta, che però soffrono dello stesso problema di sempre: l’incostanza.
Un episodio di transizione per Westworld, che inizia a preparare il terreno per i due episodi finali. Il confine tra realtà e finzione, tra passato e presente, tra destino e libero arbitrio si fa sempre più labile, sia per gli host che per gli spettatori.
Il rapporto tra Kevin e Randall è al centro di questo episodio di This is Us, mentre Kate è in difficoltà con i suoi buoni propositi. Storie e personaggi affascinanti proprio perché assolutamente normali, ai quali però manca forse quel guizzo creativo che avevamo visto nei primi due episodi.
Una doppietta intensa per Arrow, con due episodi che si focalizzano ancora di più sul tema portante di questa nuova stagione - il Team Arrow ristrutturato e l'inedito ruolo di Oliver Queen - e che, finalmente, ci introducono al nuovo, misterioso villain.
Al Westworld si intrecciano storyline, si svelano segreti e nascono nuovi interrogativi, in quello che sicuramente è l’episodio più intenso finora.
La peste arriva a Firenze, e il complotto ordito da Rinaldo degli Albizzi per cacciare i Medici dalla città inizia a prendere forma. La nuova serie Rai arriva al giro di boa, rimediando ad alcuni difetti dei primi due episodi e consolidando le proprie trame ed i propri personaggi.
Timeless continua il suo viaggio nel tempo e nella storia americana, tra Lincoln e Kennedy, tra destino e libero arbitrio: se da una parte migliora come costruzione della trama e sviluppo dei personaggi, dall'altra permane il grosso problema della serie, ovvero il non rischiare e il non prendersi responsabilità, finendo così per essere dimenticata troppo facilmente.
L’ultimo episodio prima dell’annunciato plot twist porta American Horror Story: Roanoke a confermarsi come la miglior stagione dai tempi di Murder House e Asylum. Adrenalina, forti tinte horror (finalmente!) e un cast ridotto all'osso che dà finalmente modo di approfondire i personaggi come si deve. Ben fatto, Ryan Murphy!
Raimy, una giovane detective, si ritrova a poter comunicare via radio con il padre, morto 20 anni prima. Cercherà di salvarlo o il destino è immutabile? E che conseguenze può avere sul presente l'alterazione di un evento nel passato? Tante serie hanno trattato il tema, ma Frequency lo fa particolarmente bene, spostando il focus dal viaggio nel tempo ai personaggi coinvolti e riuscendo così ad appassionare. Per voi la recensione del pilot.
Quando un misterioso criminale ruba una macchina del tempo e scorrazza tra le pieghe della Storia, tocca a un team formato da una storica, un soldato e un programmatore fermarlo senza far danni allo spazio-tempo. Timeless, la nuova serie NBC, diverte ma non convince, con personaggi stereotipati e poco approfonditi.
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