Il tempo scorre veloce al Seattle Grey Sloan, e in quaranta minuti scopriamo cos’è successo ai nostri beniamini dalla Vigilia di Natale a San Valentino. A fare da sfondo a questi velocissimi, ma ben costruiti, tre mesi, la storia di una ragazza in coma, che si risveglia ad inizio episodio e, dopo un apparente miglioramento, si lascia morire tra le braccia del neo marito.

Un espediente narrativo, quello del tempo che scorre veloce, già usato altre volte in Grey’s Anatomy, ma ancora assolutamente funzionante. In questo caso il vantaggio è stato quello di poter portare avanti parallelamente le storyline di (quasi) tutti i personaggi in modo molto rapido, così da poter ripartire poi da un punto diverso della storia ed evitando in questo modo anche episodi di transizione potenzialmente noiosi.

Il caso clinico che fa da supporto agli eventi di Girlfriend in a Coma – notare il titolo azzeccatissimo prego – è una storia struggente, con un finale drammatico, come spesso accade, e a tratti commuovente. Se il matrimonio finale potrebbe sembrare eccessivo, soprattutto se pensiamo al fatto che l’idea è nata da Alex Karev, la scena riesce comunque a trasmettere una massiccia dose di pathos grazie all’ottima scelta della colonna sonora. Con le prime note di Stand by Me hanno iniziato a scendere anche le prime lacrime, a riprova del fatto che Grey’s Anatomy, almeno su questo fronte, non ha mai perso il suo smalto.

“Bacia quello che farà tornare indietro il tempo per te”

I medici più vicini alla paziente sono Meredith e De Luca, i due lati del triangolo amoroso che ci sta tenendo compagnia da un po’ di episodi a questa parte. Anche questa settimana la Dottoressa Grey non si smentisce e rimane il personaggio più interessante dell’intero medical drama – e del resto lo è almeno da cinque stagioni. Meredith funziona e (quasi sempre) piace: piace quando tranquillizza il fidanzato della ragazza con un sentito discorso riguardante la futura morte della moglie, piace un po’ meno quando dà ripetutamente buca ai due uomini scappando dall’amore che si merita. Spinta dallo specializzando italiano, finalmente a fine puntata si lascia andare in un bacio appassionato sul tetto dell’ospedale; l’unica domanda che ora rimane: è davvero De Luca colui che riuscirà a far tornare indietro il tempo per lei?

Una coppia che, strano a dirsi, non scoppia è quella formata da Owen e Amelia, che con la loro famiglia anomala e scombinata sembrano aver trovato finalmente una sorta di stabilità. Si amano e forse hanno trovato un modo di stare insieme, sebbene a rovinare l’equilibrio potrebbe essere arrivata ~~Betty~~ Britney, che durante la disintossicazione, costretta a dire la verità, confessa ai due di aver mentito loro per tutto questo tempo e di essere scappata di casa prima ancora che i genitori si accorgessero di Leo. Francamente è presto per azzardare ipotesi su un eventuale proseguo della storyline, ma quel che è certo è che, per ora, la storia fa acqua da tutte le parti: com’è possibile che una ragazzina, minorenne, possa scappare di casa senza che nessuno la cerchi, e per di più iscriversi a scuola sotto falso nome?

Colei che sarebbe potuta essere un’altra possibile fonte di problemi per la coppia Owen-Amelia, sembra invece aver trovato un possibile dolce compagno in Koracick, che negli ultimi episodi pare molto differente dall’arrogante donnaiolo che avevamo conosciuto lo scorso anno. Per quel poco che si è potuto vedere, Teddy e l’uomo sembrano uniti e affiatati e, sebbene ci abbia colti di sorpresa, la loro unione potrebbe davvero portare a qualcosa di buono.

Una storyline invece, che non ha né capo né coda è quella di Miranda Bailey, ormai decisamente troppo diversa dalla nazista che abbiamo imparato ad amare a suo tempo. Avendo ancora nel cuore quell’immagine di lei, quale donna sicura di sé e che non ama scendere a compromessi, è difficile vederla supplicare il marito perché ritorni a casa, farfugliando cose riguardo la paura di restare sola a casa. Se per riempire un vuoto di trama la scelta è stata quella di affidarle una storia inconcludente, con il rischio concreto di rovinare un personaggio già maltrattato, forse sarebbe stato meglio tenerla in disparte come sta avvenendo con i Karev, che rinchiusi nella loro isola felice non stanno dando grande apporto alla serie quest’anno, ma almeno non appaiono ridicoli come (purtroppo) talvolta lo è Bailey.

Lontano dall’ospedale troviamo infine la famiglia Avery, con Jackson distrutto dalla sofferenza della madre e Maggie che cerca in qualche modo di consolarlo. Sebbene l’intento fosse probabilmente quello di generare tensione emotiva, l’obiettivo non è stato centrato a pieno e i dialoghi tra i due non risultano mai davvero interessanti.

Interessante è invece la cronaca della dura e lunga convalescenza di Catherine, che con Richard al suo fianco riesce ad uscire dal difficile periodo di riabilitazione. Se nello scorso episodio la donna ci aveva offerto un’egregia performance nel ruolo di protagonista, anche questa settimana non è da meno e le ottime doti recitative rendono le sue poche scene tra le migliori della puntata. Non si può rimanere indifferenti alla caduta dal tapis roulant, e così quando Debbie Allen piange, piangiamo anche noi con lei.

7.5/10

Storia - 7.5/10
7.5/10

Tecnica - 7.5/10
7/10

Emozione - 7/10

7.3/10

Summary

Con un espediente narrativo più che funzionale, l’episodio riesce a sviluppare parallelamente tutte le storyline. Ci si commuove, si piange e ci si innamora, tutto in quaranta velocissimi minuti.

Porcamiseria

7.3

Con un espediente narrativo più che funzionale, l'episodio riesce a sviluppare parallelamente tutte le storyline. Ci si commuove, si piange e ci si innamora, tutto in quaranta velocissimi minuti.

Storia 7.5 Tecnica 7.5 Emozione 7

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