SpecialiAmicizie seriali: chi trova un amico trova un tesoro

In un breve viaggio nei ricordi vi proponiamo un quadro delle amicizie più significative delle serie tv, che hanno segnato la memoria “telefilmica” collettiva. Che ne sarebbe stato di queste serie senza la forte componente affettiva?

È proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro, e lo sanno benissimo i produttori di show televisivi che hanno fondato intere serie tv proprio su questo nobile sentimento. Poco importa che si tratti di sitcom o di drammi più impegnati, che la location sia una grande metropoli o un’isola deserta, alcuni gruppi o coppie di amici si sono imposti così prepotentemente nel panorama televisivo da lasciare un ricordo indelebile nella memoria di ciascuno di noi.

Ci sono serie tv corali che non avrebbero senso di esistere senza una solida amicizia come terreno d’appoggio, che fa da collante tra i personaggi, i quali semmai venissero allontanati dal gruppo non godrebbero a lungo di una vita propria. A tal proposito è particolarmente rappresentativo Joey, lo spin off di Friends, sospeso dopo sole due stagioni, che al contrario della serie originaria non fu mai in grado di accaparrarsi il favore del pubblico. Al pari dei sei noti friends newyorkesi, possiamo menzionare anche The Big Bang Theory, How I Met Your Mother e simili, in cui sebbene ciascuno dei protagonisti sia dotato una precisa caratterizzazione individuale, essa non sarebbe forse sufficiente a divenire autonoma.

Le serie tv non fanno distinzioni di genere quando si parla di amicizia

Non solo le sitcom sopracitate possiedono una forte componente corale, ma anche le dramedy al limite della soap come Desperate Housewives, o le romantic comedy che hanno fatto del girl power la loro bandiera, non sono esenti da una sceneggiatura che impone l’amicizia come coprotagonista imprescindibile, e fondante, dell’intera produzione.

Non ridete, ma forse siamo noi le anime gemelle l’una dell’altra. Lasciamo che gli uomini siano solo quegli straordinari ragazzi carini con i quali divertirsi. – Charlotte York, Sex and the City.

Vi sono poi altre serie che costruiscono le loro fondamenta sull’amicizia tra due soli individui, punto cardine della storia da cui si diramano le vicende più disparate. Emblematico a questo proposito è Will & Grace, in cui lo straordinario affiatamento tra i due è diventato così celebre da rendere inimmaginabile, ormai da oltre vent’anni, la presenza dell’uno senza l’altra (non molto dolce) metà.

A parte questo autorevole esempio, altre note coppie si sono fatte largo nella nostra memoria e difficilmente ne usciranno. Partendo da Orange County con Seth e Ryan, passando per Stars Hollow con le ragazze Gilmore, amiche più che madre-figlia, fino ad arrivare ad L.A. con le nuove entrate Jen e Judy di Dead to Me, si può notare come questo topic non sia vincolato né ad un’epoca televisiva né tantomeno ad un’età anagrafica.

Vuoi essere la Lorelai Gilmore dei miei bambini? – Lane a Rory, Gilmore Girls.

Se Lorelai e Rory ci mostrano infatti un legame che trascende i confini generazionali, più recenti e sempre più frequenti sono le storie di amicizia over 70, di cui Netflix si fa portavoce. Con Grace and Frankie, ed ora anche con The Kominsky Method, le nuove sitcom ci mostrano il valore di questo sentimento anche nell’ultima fase della vita, nella quale un legame speciale può aiutare a superare momenti difficili e a (ri)donare vivacità laddove, di norma, si fa largo la malinconia.

Salvo rare eccezioni, in generale il modello è abbastanza standard: una coppia di opposti che piano piano impara a volersi bene, generando nel frattempo una gran quantità di gag, perlomeno nelle sitcom. Abbiamo ad esempio la rigida Jane Fonda costretta a convivere con l’alquanto stravagante Lily Tomlin, un’inflessibile Sheldon Cooper alle prese con la socievole vicina oppure un ex ragazzaccio di Chino che trova nel nerd emarginato l’amico di cui ha bisogno.

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Non solo le generazioni, ma anche le epoche storiche non hanno importanza quando si tratta di amicizia. Era infatti il tempo degli dei dell’Olimpo quando il duo Hercules/Iolao arrivò a mostrarci che anche i semidei hanno bisogno di amici, argomento che ci fu ancora più chiaro nel fortunatissimo spin off in cui Olimpia si presentò come fedele compagna – o forse qualcosa di più – di Xena, l’invincibile principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie.

Vi sono infine altre serie che, a differenza delle precedenti, non fanno fin da subito del rapporto amicale l’elemento fondante, ma che senza di esso molto probabilmente non avrebbero riscosso il successo ottenuto. Dr House senza il suo Wilson sarebbe forse risultato ancor più incontenibile di quello che già non sia, Sawyer e Hugo-coso-“Hurley”(Lost) hanno portato una sana ventata di buon umore in un’isola misteriosa e Jasse e Walter (Breaking Bad) formano un duo che senza una metà sarebbe apparso decisamente incompleto.

Con un po’ di fortuna, anche Breaking Bad ha avuto il suo iconico duo

E pensare che è solo grazie al noto sciopero degli sceneggiatori, nel 2007, che Pinkman riuscì a ottenere un ruolo ricorrente nella serie, scampando così la morte certa già preparata per lui. Conformandosi alla simpatia del pubblico, che aveva accolto calorosamente il personaggio, i produttori decisero fortunatamente di cambiare la trama in corso d’opera e diedero vita ad una delle coppie più iconiche della tv.

In conclusione, al pari delle storie d’amore anche le grandi amicizie sono un terreno fertile sul quale costruire le storie più disparate. Il pubblico è da sempre alla ricerca di una nuova vicenda in cui immedesimarsi, di un nuovo amore da sognare, di un vero amico con cui sorridere, e forse per questo le grandi amicizie citate sono rimaste così impresse nella memoria nel cuore di tutti noi. E se per caso questi eclatanti esempi non vi avessero ancora convinto, vi chiedo: riuscireste a pensare ad un Gossip Girl senza la complicità di Blair e Serena? E ad un Grey’s Anatomy senza Meredith e la sua persona?

Sono la tua persona e sono dalla tua parte. – Cristina Yang, Grey’s Anatomy