Nella doppietta finale, Arrow tenta di risollevarsi da una stagione che ci ha fatto storcere il naso per parecchi motivi. E in parte, ammettiamolo, ci riesce: con un ritorno alle origini e una puntata corale, ci regala emozioni e un colpo di scena finale che renderà dura aspettare fino all'autunno per scoprire cos'è davvero accaduto. Curiosi?
La battaglia contro Savitar continua, portando il team Flash ad incrociare i passi di una fisica emergente dalle abilità intuitive straordinarie, che potrebbe rivelarsi fondamentale per la vittoria. Nel frattempo, Killer Frost continua a catalizzare l'attenzione, dandoci sempre più elementi per arrivare alla definitiva rivelazione dell'identità del velocista.
Puntando sulla coppia storica della serie, Arrow cerca di recuperare la fiducia degli spettatori più fedeli, ma incappa nuovamente in imbarazzanti scelte narrative e gravi illogicità, che spingono a domandarsi se le riunioni degli autori le facciano all'asilo.
Doppietta deludente per Arrow, che prima ci porta in Russia - e nella mente di Oliver Queen - e poi porta la Russia direttamente a Star City. Ma per quanto si impegni, il risultato finale non è affatto all'altezza delle aspettative.
La morsa di Prometheus si stringe ancora di più intorno ad Oliver e i suoi compagni, ora che le carte sono scoperte e la battaglia si sviluppa su due fronti, introducendo una sensazione di asfissia e oppressione ulteriori. Nel frattempo, Felicity dovrà fare i conti con il suo ingresso in Helix, consapevole del rischio che le missioni affidatele dal gruppo potrebbero comportare.
Guai in vista per l'amministrazione del sindaco Queen, che si ritrova a dover affrontare insieme ai suoi collaboratori una potenziale procedura di impeachment, in un episodio dal sapore di political drama. Non mancano poi le scene d'azione con il team e una controversa rivelazione.
Doppietta per Arrow, questa settimana. Oliver Queen si divide tra la vita da sindaco e quella di vigilante, regalandoci un approfondimento sul passato di Wild Dog e un assaggio dei guai a cui stanno andando incontro tutti quanti. Prometheus sa dove colpire, non c'è che dire, ma la domanda è: sarà stato davvero lui?
Forte di un nuovo acquisto che sa di vecchi tempi, il Team Arrow si sposta temporaneamente in Russia, dove alcuni personaggi si troveranno a fare i conti con i propri demoni, mentre gli spettatori possono finalmente scoprire sempre più dettagli sull'accattivante passato di Oliver nella Bratva e dintorni.
Dal cardiopalma dello scorso mid-season finale alla lenta ripresa, Arrow ci mostra che è in grado di sfornare episodi validissimi alternati a filler senza troppo senso. Cosa ci fa Laurel Lance, viva, ancora in giro a Star City? E come farà Prometheus a portare avanti la sua vendetta? Da "cosa ci siamo lasciati alle spalle" arriviamo alla domanda che ogni eroe deve farsi, prima o poi: chi sono? Arrow prova a rispondere, senza troppe soddisfazioni.
Il cuore del crossover targato DC ci porta di prepotenza nella realtà illusoria di Oliver e soci, mostrandoci uno spaccato di cosa sarebbe successo se fosse andato tutto bene. Arrow spinge l'acceleratore sull'emotività, questa volta, dopo una seconda parte dedicata all'azione è il turno di fermarsi a riflettere - nel centesimo episodio - al percorso che ha portato tutti fin lì. Tra velocisti, vista laser, alieni che parlano come l'Antico Testamento e minacce alla Terra, Oliver Queen ci mostra quanto sia bello essere semplicemente umani.
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