Manifest1×12 Vanishing Point

Tra la ricerca del piccolo Cal e l'incontro con un misterioso nuovo personaggio, Manifest ci propone forse il miglior episodio di questa prima stagione. L'aumento del ritmo narrativo conduce ad una maggior immedesimazione da parte del pubblico, piacevolmente confuso ed insieme incuriosito dalle numerose domande che l'episodio porta con sè.

8.3

In Vanishing Point, Manifest riprende esattamente nel punto in cui ci si era interrotti lo scorso episodio e probabilmente, visto il cliffhanger finale, la storia proseguirà anche la prossima settimana senza alcun salto narrativo. Come in un lunghissimo film tagliato in più parti, da qualche episodio la tensione non tende a calare, anzi, l’asticella dell’inquietudine viene continuamente alzata con il Maggiore sempre più vicino alla famiglia Stone e un garbuglio di domande a cui non si riesce a venire a capo.

Sebbene per ogni quesito che trova risposta ne sbuchino molti altri e più complessi, in Vanishing Point la velocità narrativa è talmente sostenuta da non darci il tempo di soffermarci a riflettere a ciò che stiamo guardando. Se nei precedenti episodi c’era una continua ripresa degli avvenimenti passati così da costringerci a stare logicamente al passo con la visione, ora il ritmo è cambiato ed allo spettatore è richiesta una partecipazione (un po’) più attiva così da non perdersi tra i meandri dei disegni di Cal e dei boschi in cui è nascosto.

La storia si velocizza e si complica: Manifest non permette distrazioni

Un leggero cambio di marcia quindi, che permette sia di velocizzare la storia sia di accontentare gli spettatori più attenti e perspicaci che, magari, avrebbero potuto essere annoiati dai continui rimandi agli episodi precedenti: l’unica richiesta di Manifest è quella partecipare con i coniugi Stone alla ricerca del piccolo Cal.

Agli affari di cuore si pensa un’altra volta: le vicende private sono accantonate – se tralasciamo qualche breve, ma intenso, confronto tra Ben e Grace – e la ricerca del piccolo ha la precedenza su qualsiasi altro filone narrativo, persino sulla trama orizzontale. Che sia la comparsa della figlia di Autumn o il Maggiore che cerca di scovare la famiglia Stone poco importa, la corsa contro il tempo per ritrovare Cal oscura tutto il resto ed è ciò che attira l’attenzione del pubblico.

Un luogo da trovare, disegni, missioni: storia già vista?

Basandoci solo sugli elementi di partenza di questo episodio – un luogo misterioso da trovare, disegni premonitori, mission – viene da chiedersi: è storia già vista? Forse, nella prima parte, sì. Proseguendo poi nella visione, però, ci si rende facilmente conto di come tutto ciò sia servito solo a porre le basi per qualcosa di più rispetto al solito, sviluppando una tensione crescente che sfocia in un cliffhanger finale.

La curiosità, quindi, non accenna a fermarsi neanche dopo i titoli di coda quando lo spettatore, confuso esattamente come Michaela e Ben, si chiede chi sia questo Desmond Zeke e come abbia fatto a sopravvivere da solo in una caverna per più di un anno. Se fino a ora tutti i finali di puntata non ci avevano lasciato granchè con il fiato sospeso – neanche quelli che si ripromettevano di farlo, come nel caso del mid-season finale prima della pausa invernale -, in quest’occasione il lavoro è stato egregio e lo spettatore è lasciato in balia di mille domande riguardanti l’alpinista: Chi è? Come ha fatto a sopravvivere per più di un anno? Bisogna aiutarlo o fermarlo?

Alcuni di questi interrogativi, si spera, troveranno risposta nelle ultime quattro puntate della stagione, e se questo Zeke saprà affascinarci anche solo la metà di come ha saputo fare all’epoca Desmond Hume (Lost), allora potremo ritenerci più che soddisfatti.

  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
8.3/10

Summary

L’aumento del ritmo narrativo, supportato da una storyline accattivante e logicamente coerente, porta con sé un aumento di tensione che gioca un ruolo fondamentale nell’impatto emotivo del pubblico. In Vanishing Point lo spettatore è più che mai coinvolto e piacevolmente sorpreso dalla comparsa di Zeke.

Porcamiseria

8.3

L'aumento del ritmo narrativo, supportato da una storyline accattivante e logicamente coerente, porta con sé un aumento di tensione che gioca un ruolo fondamentale nell'impatto emotivo del pubblico. In Vanishing Point lo spettatore è più che mai coinvolto e piacevolmente sorpreso dalla comparsa di Zeke.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 8.5
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