Grey's Anatomy15×20 The Whole Package

Mentre Megan Hunt ritorna a Seattle per occuparsi di un paziente (nonché per urlare contro Owen), Catherine la affianca riprendendo in mano il bisturi dopo molto tempo. Jo, invece, non sembra affatto intenzionata a tornare al lavoro tanto presto, e nemmeno Link ed Alex, più comprensivo che mai, riusciranno ad abbattere i suoi muri difensivi.

6.2

Dopo l’eccellente episodio Jo-centrico della scorsa settimana, Grey’s Anatomy ritorna con una puntata corale in cui riprende le fila della trama orizzontale laddove ci si era interrotti un paio di settimane fa. Sebbene la qualità di The Whole Package sia decisamente inferiore rispetto a quella di Silent All These Years, l’episodio si fa carico senza infamia e senza lode di portare avanti parallelamente pressoché tutte le storyline dei vari personaggi, aggiungendo al gruppo anche la dottoressa Megan Hunt, la rediviva sorella di Owen che tanto era piaciuta al pubblico all’inizio della quattordicesima stagione – nonostante abbia allontanato Nathan da Meredith, ma questa è un’altra storia.

È infatti tempo di ritorni al Seattle Grace: Megan Hunt non è tornata a Seattle solo per urlare contro il fratello, ma si è portata dietro anche un paziente bisognoso di un trapianto, offrendo così a Catherine l’occasione d’oro per riprendere ad operare.

È un peccato che sia tornata senza Nathan, ma almeno l’energia (eccessiva?) della Hunt ha saputo scombussolare un po’ le piatte puntate che sempre più di frequente Grey’s Anatomy ci sottopone – e spesso salvate in corner da Amelia. Fin dalla sua prima apparizione, Megan è riuscita ad attirare il favore del pubblico ed anche ora non si è smentita: briosa, determinata e senza filtro alcuno, si merita senza dubbio una standing ovation quando dà ripetutamente del “babbeo” ad Owen. È apertamente del team Teddy, scelta sulla quale ci sarebbe lungamente da discutere, ma a parte questo ha finalmente detto ad Owen ciò che gli spettatori pensano di lui da fin troppe stagioni.

Ciò che di interessante rimane di Owen Hunt è (purtroppo) solo un retaggio del passato

“Owen! Tu non stai bene. Cerca di sistemare le cose”, così la Hunt conclude la sua sfuriata, e non si può certo darle torto. Eppure, come avevamo già sottolineato, qualcosa di buono ancora c’è in lui, e nello specifico lo si vede nel modo in cui si occupa del veterano, convincendolo a ritornare dalla fidanzata attraverso i suoi racconti sull’Iraq, sul suo ritorno e su come sia riuscito a superare il trauma del rientro. A pensarci bene, è questa un’ulteriore conferma del fatto che il salvabile dietro il personaggio di Owen sia purtroppo un retaggio del passato… che il bello di lui sia terminato quando il maggiore si è tolto la divisa per diventare solo” Owen?

Ad affiancare i fratelli Hunt nell’intervento troviamo Catherine Fox, che dopo l’operazione e la lunga riabilitazione ritorna ad operare. Nonostante l’età, la presenza di Catherine al Seattle Grace è sempre una ventata d’aria fresca: dura quando deve esserlo, ed ironica come solo lei sa essere, accetta con entusiasmo il regalo sui generis, ma assolutamente adatto a lei, che il figlio le offre.

Tutt’altro discorso invece per la Bailey: se una volta era lei a spiazzare lo spettatore con la sua schiettezza, ora è ancora un mistero come abbia potuto trasformarsi in una ridicola marionetta in balia degli eventi, di cui la vecchia nazi è solo una lontanissima controfigura.

Un’altra importante storyline affrontata, o per meglio dire, sfiorata, in The Whole Package ruota attorno a Jo, che non sembra intenzionata a ritornare al Seattle Grace tanto presto. Quale sia il reale demone che sta divorando la donna ancora non si sa, e probabilmente l’approfondimento del problema terrà banco (almeno) fino a fine stagione; quel che si evince è invece un ulteriore ritratto positivo di Link, che ancora una volta si dimostra un ottimo personaggio dello show, nonché, nella fattispecie, un fedele amico per la Wilson.

Ultimo, ma non meno importante, è Alex Karev, sul quale non si possono far altro che considerazioni positive. Ritornato ad occuparsi a tempo pieno dei suoi bambini, la qualità che spicca in questo caso specifico è la sua cronica incapacità di darsi per vinto, sia in ambito lavorativo che privato. Non è infatti disposto ad arrendersi né con il suo piccolo paziente né tanto meno con Jo, per la quale chiede addirittura aiuto a Link. Come ci concluderanno le vicende è impossibile da predire, quel che è certo è che qualora non si risolvessero positivamente non sarà per colpa di Alex. Un giorno di tanti anni fa, Arizona Robbins disse di lui: “Punire Karev è uno dei miei passatempi preferiti, è sgradevole a volte […]. Gli insegnerò a fare meno lo stronzo, ma non devo insegnargli ad impegnarsi” , e ci aveva visto giusto.

  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
6.2/10

Summary

Sulla soglia della sufficienza, The Whole Package è un episodio mediocre che si fa carico di portare avanti molte delle storyline aperte.

Porcamiseria

6.2

Sulla soglia della sufficienza, The Whole Package è un episodio mediocre che si fa carico di portare avanti molte delle storyline aperte.

Storia 6.5 Tecnica 6 Emozione 6
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