Perché dietro lo sci-fi da quattro soldi che spaventa i meno coraggiosi ha praticamente i migliori sceneggiatori del mondo, una mitologia lunga cinquant’anni, dei temi incredibili. E poi è meravigliosamente british.
Il Dottore è un Signore del Tempo alieno proveniente dal pianeta Gallifrey che viaggia attraverso il tempo e lo spazio a bordo del suo TARDIS. E’ lunga la lista di amici e compagni che lo hanno accompagnato in questi suoi viaggi. Anzichè morire, il Dottore si “reincarna” in un nuovo corpo, acquisendo una nuova personalità ad ogni rigenerazione. Dodici attori, più John Hurt, hanno finora interpretato il Dottore.
La dodicesima "nuova" stagione del Dottore inizia col botto, regalandoci una storia che non ci saremmo aspettati, un gran colpo di scena e soprattutto un episodio elettrizzante come da tempo non si vedeva.
Una nemesi storica del Dottore minaccia la Terra per Capodanno (e no, non è il cotechino con le lenticchie).
Un finale-non-finale che presenta in piccolo i grandi difetti di una stagione non al massimo, giocata principalmente sul rinnovamento a tutti i costi anche a rischio di stravolgere tutto.
Dietro le apparenze della classica storia col mostro della settimana si nasconde un episodio di approfondimento emotivo e caratteriale che stupisce piacevolmente lo spettatore. Un ottimo modo per avvicinarsi al finale di stagione.
Non è facile essere il primo Dottore donna in tredici rigenerazioni, specie se ti trovi nel bel mezzo di una caccia alle streghe nell'Inghilterra del XVII secolo!
Un episodio con una struttura molto più classica e con notevoli aspetti positivi nella costruzione della trama, ma se al posto dell'accetta si usasse il bisturi, almeno ogni tanto, noi non ci lamenteremmo.
Uno scorcio su un momento storico forse poco conosciuto al mondo occidentale. Una nuova denuncia sui pericoli dell'odio e il ricordo che tutti, anche i genitori e i nonni, hanno vite di cui potremmo non sapere a sufficienza.
Siamo a metà stagione e lo showrunner Chris Chibnall propone agli spettatori un episodio di ispirazione molto classica, con risultati accettabili ma non eccezionali.
L'episodio che mostra più difetti narrativi è anche quello che fornisce, però, nuovi approfondimenti caratteriali ed emotivi sul Dottore e i suoi nuovi Companion.
La bella storia di come un bus possa portarvi tra le stelle: Rosa Parks entra nella storia del Dottore con un carico di emotività che scuote l'attualità.
Alla fine del primo episodio abbiamo lasciato il Dottore e i suoi companion alla deriva nello spazio profondo, destinati a una morte sicura e senza TARDIS in vista. Come sopravviveranno? Dov'è finito il TARDIS? E cosa li attenderà sul pianeta Desolazione?
Forse non lo sapevi, ma creando un profilo su SerialFreaks avrai ancora più possibilità per scoprire la tua prossima serie preferita e potrai utilizzare tutte le funzioni personalizzate che abbiamo pensato per te.
Ecco qualche esempio.
Avrai un profilo personale dove potrai aggiungere le tue serie preferite. In questo modo, il sito ti darà suggerimenti personalizzati su cosa vedere, sia grazie a un algoritmo sviluppato da noi che si adatta ai tuoi gusti (lo chiamiamo FreakTag), sia grazie al tocco umano della redazione di SerialFreaks.
Hai trovato su SerialFreaks una serie che ti potrebbe interessare? Aggiungila alla Watchlist! In questo modo, quando rimarrai a corto di serie, avrai sempre qualcosa da guardare.
Puoi anche marchiare una serie come già vista: in questo modo, il FreakTag non te la mostrerà più tra i suggerimenti personalizzati. E’ anche un ottimo modo, se vuoi, per indicare all’algoritmo che quella particolare serie non ti interessa, anche se non l’hai ancora vista.
Creando un profilo, potrai anche salvare gli articoli che non hai avuto tempo di leggere (o di cui vuoi tenere traccia) in un’apposita Reading List che troverai ad aspettarti sul tuo profilo. Inoltre, sempre sulla tua pagina personale, troverai anche suggerimenti pensati apposta per te dalla redazione, oltre agli ultimi articoli e recensioni relativi alle tue serie preferite, così non ti perderai proprio nulla.